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Oggi è il Geek Pride Day ma chi andrebbe celebrato è il nerdismo

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Oggi è il Geek Pride Day ma chi andrebbe celebrato è il nerdismo

Qualcuno, pochi, diciamo i più vecchi, si ricorderanno di Julius Kelp. Era il personaggio televisivo nato negli anni Sessanta con Jerry Lewis. Dentoni, papillon e camicia a quadretti. Probabilmente si deve a quello steorotipo l'immagine del nerd nell'immaginario collettivo. Nel giorno del Geek Pride Day, festa intellettualmente triste come tutte le ricorrenze che celebrano una subcultura o peggio una minoranza, è bene distinguere tra geek e nerd. I due termini sono considerati erroneamente sinonimi. Per farla semplice, possiamo dire che i primi sono la versione pop ed estroversa dei secondi. Se quindi il nerdismo è un atteggiamento, una postura un modo di porsi di fronte alle cose e alla conoscenza, i geek sono quelli che indossano le t-dhirt delle serie televisive, quelli che vanno ai raduni di videogiochi, che collezionano in modo manicale tutti i gadget legati alle loro passioni. Sheldon Cooper, il protagonista della serie tv Big Bang Theory è un geek, Steve Wozniack, il cofondatore della Apple è un nerd. Sono due mondi che si parlano, si danno del tu e forse hanno anche un po' lo stesso odore. Ma guardano in direzioni molto diverse.

Il termine Geek probabilmente deriva da “geck” per intendere una persona fuori di testa, pittoresca e neanche tanto simpatica. I nerd sebbene oggi siano associati ai computer e allo studio dell'informatico sono persone curiose, concentrare sulla comprensione profonda delle cose. Sono i secchioni, quelli che vogliono sapere tutto. Con i Geek hanno in comune la frequentazione di certi ambienti. Li potrete trovare insieme al Comic-on, uno dei raduni più famosi al mondo dedicato alla cultura pop (serie tv, fumetti, cinema e videogame), a un convenction per fan di Guerre Stellari o in un negozio di fumetti Manga. Simili ma diversi. Spesso indistinguibili. Il Geek Pride Day vorrebbe esaltare in chiave commerciale la versione più ridanciana e stereotipata. Quella che andrebbe invece celebrato è un modo di guardare alla conoscenza.

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