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Smartphone: adesso Apple, Google e Facebook consigliano di disintossicarsi un po’

Passare troppe ore allo smartphone è un problema vero e ricorrente. Tanto che se ne sono accorti anche i protagonisti principali di questa tendenza: i produttori di App e sistemi operativi mobile. Quasi assaliti da un incontenibile senso di colpa, o forse semplicemente preoccupati di un fenomeno sociale irrefrenabile, i big della tecnologia stanno spingendo il piede sulla disconnessione.

Da Apple a Google, fino a Facebook, le iniziative per tenere a bada l'utilizzo dello smartphone si stanno moltiplicando. Decine di studi, del resto, hanno lanciato allarmi chiarissimi: la dipendenza dallo smartphone è un fatto ormai assodato. Gli utenti lo controllano in modo compulsivo centinaia di volte al giorno, anche quando non ce n'è alcun bisogno. Senza dimenticare che sono emerse patologie legate all'utilizzo sfrenato dei social network. Anche per questo le aziende artefici del macrocosmo mobile hanno deciso di intervenire.

Facebook lancia “non disturbare”
L'ultima mossa, in ordine di tempo, è firmata Facebook. L'azienda di Menlo Park sta sperimentando una nuova feature chiamata “Do not disturb”, con un apposito “tasto”. Una modalità da attivare per mettere in pausa l'utilizzo dei social network (è previsto anche per Instagram) per un tempo definito: trenta minuti, un'ora, due ore, otto ore, un giorno o finché non lo riattiviamo manualmente. Durante il periodo impostato su “non disturbare”, il social network sospenderà l'invio di notifiche.

L'impegno di Apple e Google
Questa di Facebook è una scelta che segue la strada già tracciata da Apple e Google. Sia il prossimo iOS 12 che Android P, infatti, propongono soluzioni semplici per impostare gli smartphone in modalità “non disturbare”. La soluzione presentata da Apple durante l'ultimo WWDC tenutosi a San Jose si chiama Screen Time, ed è una feature studiata per aiutare gli utenti a comprendere e controllare quanto tempo trascorrono sui loro dispositivi iOS. I device Apple col nuovo sistema operativo in arrivo in autunno, in sostanza, ci mostreranno il tempo trascorso su ogni singola App, il tempo dedicato alle varie categorie di app, il numero di notifiche ricevute e quanto spesso prendiamo in mano iPhone o iPad. La funzione Screen Time è utile sia per chi ha voglia di capire e gestire meglio l'utilizzo del proprio dispositivo, ma anche (e soprattutto) per le famiglie con bambini.

Gli smartphone sono ufficialmente in crisi

I genitori, infatti, possono accedere all'Activity Report dei figli direttamente dal proprio dispositivo iOS per avere un quadro più chiaro delle attività dei bambini, e possono gestire e impostare limiti con App Limits. Screen Time offre ai genitori anche la possibilità di programmare un intervallo di tempo durante il quale i bambini non potranno usare il dispositivo iOS, per esempio la notte. Quando la funzione Downtime è attiva, le notifiche delle app non vengono visualizzate e sulle app compare un badge a indicare che non è possibile utilizzarle. I genitori possono scegliere app specifiche, come Telefono e iBooks, che saranno sempre disponibili, anche nel periodo di blocco o dopo lo scadere di un limite di utilizzo.

Le parole di Cook
Sul capitolo “disconnessione” è intervenuto in questi giorni proprio il Ceo di Apple, Tim Cook. «Penso sia diventato chiaro a tutti – ha detto - che alcuni di noi spendano troppo tempo sui nostri dispositivi. Abbiamo cercato di riflettere profondamente su come possiamo aiutarli. Onestamente, non abbiamo mai voluto che le persone esagerassero con l'utilizzo dei nostri prodotti». Cook ha spiegato senza mezzi termini che le cose, così, non vanno: «Noi vogliamo che le persone siano spinte dai loro telefoni a fare cose che non potrebbero fare altrimenti. Ma se passi tutto il tuo tempo sul telefono, vuol dire che lo stai sprecando».

Smartphone, arrivano le funzioni per disintossicarsi

Cosa cambia
L'introduzione di queste nuove opzioni che spingono verso l'allontanamento (parziale) dallo smartphone è un segnale chiaro. È difficile, tuttavia, capire quali possano essere i risultati. Se da un lato le funzioni introdotte da Apple possono dare ai genitori un controllo preciso dello smartphone dei loro figli, per gli utenti già adulti il discorso è diverso. E molto, probabilmente, dipenderà dalla volontà di ogni singolo individuo di disintossicarsi e stare alla larga da un oggetto che – secondo molti – scandisce il tempo delle nostre giornate.

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