Ritorna il MacBook Air, che da tempo non vedeva una vera rivisitazione, e forse il suo principale competitor: il nuovo iPad Pro. L’Air fa una rincorsa delle principali novità che ha progressivamente introdotto Apple su iPhone, iPad e MacBook. A partire dal retina display. Il design è ancora più minimale, con cornici più sottili del 50%. La diagonale dello schermo è di 13,3 pollici (sparisce la scelta da 11 pollici, probabilmente anche grazie alla maggior efficienza delle cornici). Ha 2 porte USB-C, l’ingresso per le cuffie. Pesa soltanto 1,25 chili, ovvero meno del precedente (1,34).
Come sistema di riconoscimento introduce il touch ID, che su iPhone arrivo ai tempi del 5S, ovvero nel 2013, per sbarcare su MacBook nel 2017. Garantisce la sicurezza delle informazioni personali il chip T2, lo stesso del MacBook. A differenza di quest’ultimo non ha touch bar.
Il nuovo MacBook Air monta processore Intel Core i5, ottava generazione, che supporta fino a 16 giga di ram (2133 MHz) e fino a 1,5 Tera di memoria archiviazione su SSD. Il prezzo? Si parte con il 128 giga da 1380 euro, mentre il 256 giga costa 1630 euro. Sarà interessante valutare il contributo che potrà dare alle vendite dei Mac, proprio a partire dal prezzo, visto che rispetto al debutto, nel 2013, quando il MacBook Air era rivoluzionario anche come design e portatile leggero, ora esistono diversi Windows portatili intorno ai 1000 euro.
Apple ha inoltre lanciato un nuovo Mac Mini e infine il ceo Tim Cook ha dedicato la parte finale dell’evento tenutosia Brooklyn ai nuovi iPad Pro. Due modelli: 11 e 12,9 pollici. Processore A12X Bionic, lo stesso dei nuovi iPhone, con focus sul machine learning. E oltre al processore, dagli iPhone arriva l’intefaccia: addio tasto home, benvenuto Face ID, ovvero riconoscimento del volto per lo sblocco del tablet, il riconoscimento per i pagamenti e così via. «È più veloce del 92% dei pc» dicono da Apple. La cpu promette performance del 90% migliori del vecchio Pro. Arriva i supporto all’USB-C e una soluzione che sembra piuttosto utile: si può usare per connettere il cavo all’iPhone e ricaricarlo. Non ha ingresso per il jack audio, a diffenza del MacBook Air ma in linea con iPhone.
Altra novità riguarda la Apple Pencil: che ora si può attaccare in maniera magnetica nella parte alta dell’iPad e ricaricarsi in maniera wireless allo stesso tempo. Inoltre ha un nuovo sensore, che con un “tap”, ovvero un piccolo tocco, può interagire in maniera nuova con il tablet: se ad esempio si sta disegnando si può cambiare colore. La smart keyboard diventa più versatile, si può usare in due diverse inclinazioni. Prezzo: l’11 pollici parte dagli 899 euro del 64 giga ai 1729 del modello da 1 tera (altra novità l’arrivo di questa capacità di archiviazione), mentre il 13 pollici parte da 1119 per arrivare a 1949 euro.
Tutti i nuovi modelli (MacBook Air, MacBook Mini e iPad Pro) sono preordinabili da subito, in vendita dal 7 novembre.
Soltanto la prova potrà sciogliere il dubbio che è con tutta probabilità di molti utenti: meglio iPad Pro o MacBook Air per la produttività in movimento? Fino a ieri il più grosso limite era rappresentato dal sistema operativo, anche se le differenze tra MacOS e iOS si sono assottigliate, perlomeno in termini di prevalenza di uno sull’altro per la produttività, specie con iOS 12 (e ora arriva 12.1). In una demo le potenzialità di Photoshop su iPad - in arrivo nel 2019 - sono parse molto promettenti.
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