Un corteggiamento lungo, durato oltre un anno e mezzo, ma da oggi finalmente anche i clienti di Intesa Sanpaolo possono usare Apple Pay. Non era passato infatti inosservato il fatto chela banca italiana sbarcasse prima su Samsung Pay, ma ora l’accordo con Apple c’è. Apple Pay sarà disponibile su tutte le carte di credito, sulle carte prepagate e sulle carte di debito XME Card emesse dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
ll numero della carta non viene mai memorizzato, né sul device, né sui server di Apple. Viene invece assegnato un numero identificativo univoco, criptato e archiviato in modo sicuro nell'elemento protetto del proprio dispositivo. Ciascuna transazione è autorizzata con un unico codice di protezione dinamico, che cambia di volta in volta.
Come funziona Apple Pay
Apple Pay ha diversi utilizzi. Il primo è quello che trasforma l'iPhone in una carta di credito: basta avvicinare il telefono
al POS contactless e usare il lettore di impronte digitali per essere autenticati ed effettuare il pagamento. Il servizio
funziona da iPhone 6 in poi, oppure con Apple Watch. Il secondo utilizzo è per i pagamenti all'interno delle app, specie con
servizi usati saltuariamente dove non abbiamo un account con carta registrata, oppure nei siti web compatibili.
I competitor: da Google Pay e Satispay
Le offerte sono ormai diverse. I principali sono Apple Pay, che con Intesa diventa più competitivo, Samsung Pay e l’italiana
Satispay. E da settembre c’è Google Pay. Questi servizi utilizzano la tecnologia NFC (Near Field Communication) per effettuare pagamenti contactless, anche se Samsung
affianca a questo sistema anche la MST (Magnetic Secure Transmission) che consente di pagare su tutti i POS in circolazione,
senza doversi preoccupare del fatto che siano contactless. Satispay è diverso dagli altri sistemi perché non usa tecnologia
nfc e al posto di agganciarsi a una carta si aggancia a un qualsiasi Iban con un modello di digital wallet (qui un elenco con altri servizi simili).
© Riproduzione riservata