Anoressia e bulimia sono la punta di un iceberg, quello dei disturbi del comportamento alimentare in senso ampio. Il rapporto tra alimentazione e benessere psicologico è molto complesso e anche quando non ci troviamo a disturbi veri e propri chiaramente diagnosticabili, ci sono tutta una serie di comportamenti che possono essere considerati a rischio e vanno monitorati. In Italia sono 3 milioni le persone che vivono con un disturbo del comportamento alimentare e, di questi, almeno 300mila sono bambini tra i 6 e i 12 anni, visto che l'età di insorgenza dei disturbi si è abbassata notevolmente negli ultimi anni.
I progetti realizzati nelle scuole
Per questo è importante lavorare sulla prevenzione e una prevenzione che va fatta nelle scuole: questo è il modello proposto
con il progetto FoodNet, che realizza interventi di prevenzione nella prima infanzia per favorire il riconoscimento degli
indicatori legati a problemi con cibo, identità, peso e immagine corporea. Il progetto è nato nell'ambito dell'Associazione
per la ricerca in psicologia clinica di Milano, ed è stato avviato a settembre 2017 grazie a un finanziamento della Fondazione
Cariplo. «Abbiamo realizzato 7 interventi in classi quarte della scuola elementare - spiega Deborah Colson, psicologa e psicoterapeuta
responsabile del progetto- ogni intervento è stato strutturato in incontri di due ore per classe e un incontro di restituzione
con insegnanti e i genitori». Durante gli incontri il lavoro è stato quello di spiegare e far sperimentare ai bambini il nesso
tra emozioni e cibo, partendo dalla conoscenza delle proprie emozioni per passare alla consapevolezza del collegamento tra
sensazioni corporee ed emotività, finendo con la diretta correlazione con il cibo. «Negli incontri con i genitori - spiega
la dottoressa Colson - ci aspettavamo una platea un po’ passiva e invece ci siamo trovati davanti genitori entusiasti perché
ci hanno raccontato dei loro bambini attenti a dire cose come 'sono annoiato e mi è venuto da mangiare' oppure ' sono arrabbiato
e invece di mangiare ho scoperto che ne parlo sto molto meglio'». Questa consapevolezza è fondamentale per la prevenzione
futura: quando l'insorgenza del possibile disturbo è più probabile, intorno ai 15 anni, proprio la consapevolezza della propria
emotività può fare da fattore protettivo.
Online un portale di informazione e aiuto. Ora si punta al crowdfunding
FoodNet è stato attivato in due scuole milanesi, l’Istituto Comprensivo Statale di viale Romagna e la Scuola Ebraica di Milano,
e ha portato anche alla digitalizzazione dell’intervento nelle scuole e la creazione di un portale web – www.foodnet.it –
specificatamente pensato per genitori, insegnanti e chiunque desideri avere informazioni sui disturbi alimentari e sui segnali
presenti nell’età evolutiva. Sul sito sono stati caricati anche i video degli interventi, che possano così fare da modello
anche a professionisti di altre regioni per creare interventi analoghi. «Ci piacerebbe attivare anche corsi di formazione
- spiega ancora la responsabile - ovviamente abbiamo bisogno di risorse. Ora stiamo lavorando in maniera volontaria ma a febbraio-marzo
lanceremo una campagna di crowdunfing che ci possa sostenere». Prossimo obiettivo, intanto, è mettere a disposizione sul portale
web una mappatura dei servizi pubblici e privati deputati alla cura dei disturbi del comportamento alimentare disponibili
sul territorio nazionale, con l’intento di aiutare i cittadini a reperire con più facilità informazioni sulle strutture a
cui potersi rivolgere per chiedere aiuto per le problematiche connesse all’alimentazione.
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