Mentre non si è estinta l’eco del rallentamento delle vendite di iPhone e mentre il dibattito sul futuro della Apple non cessa di affascinare gli osservatori, una notizia può dare un’idea in più: Apple ha deciso si estendere il servizio iTunes per la distribuzione di film e show televisivi anche per i televisori Samsung Lg e Vizio. Una piattaforma che si poteva usare soltanto con i prodotti Apple - ed era quindi considerata ancillare alla vendita di Apple Tv, iPhone, iPad e così via - assume così la dignità di un servizio dotato di una sua strategia di sviluppo relativamente autonoma dallo hardware e dal sistema operativo della Mela. Il che è coerente con il fatto che mentre il fatturato degli iPhone delude, il sistema dei servizi Apple cresce. E attualmente è arrivato a fatturare 10,8 miliardi di dollari, un record storico. Se iTunes deve crescere ulteriormente, però, conquistando spazi tra colossi del settore come Netflix e Amazon Prime, deve avere importanti film da proporre e questo può avvenire soltanto se la piattaforma raggiunge il massimo degli ascoltatori possibile e non è limitata al mondo degli utenti di device Apple. Quindi proporre la piattaforma anche sulle tv Samsung era la mossa da fare. E per dare il maggior risalto possibile all’annuncio, la casa della Mela ha scelto di lanciare la notizia proprio mentre l’attenzione è concentrata su questi argomenti, grazie al Ces di Las Vegas e all’assegnazione dei Golden Globe che hanno premiato anche le piattaforme per la distribuzione - e produzione - digitale di film e programmi tv.
Si può anche osservare che questo potrebbe comunque avere qualche riflesso anche sulle future vendite di hardware. In fondo, il servizio iTunes per la vendita di brani musicali che ha reso possibile il successo dell’iPod era una piattaforma accessibile da Macintosh e da Windows. Nell’ecosistema digitale, tutte le dinamiche sono collegate. E del resto le forme della concorrenza, come quelle delle alleanze, hanno un assetto piuttosto pragmatico: in effetti, Apple e Samsung sono rivali nella vendita di smartphone, ma la casa californiana compra dalla coreana molte componenti. E adesso Samsung diventa un elemento della catena distributiva dei film della piattaforma Apple.
Ma la realtà probabilmente è che le piattaforme di servizi sono destinate a essere un generatore di fatturato di un certo peso. Il servizio Apple Music che distribuisce musica in streaming, da qualche settimana è aperto anche su Amazon Echo, dopo che era stato esteso ai telefoni Android. E poiché ogni abbonato paga circa 10 dollari al mese, la piattaforma diventa un valore in sé e non è più soltanto un modo per sostenere le vendite di hardware Apple.
Sarà cruciale ora comprendere la differenza che Apple vuole proporre nel mercato dell’intrattenimento digitale. Un indizio è la forza con la quale il ceo Tim Cook sostiene la necessità di salvaguardare la privacy degli utenti: le altre piattaforme non hanno voluto finora dimostrare la stessa sensibilità per questo argomento. Che potrebbe diventare, strategicamente, un fattore di differenziazione importante.
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