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Come funziona Piazza WiFi Italia, l’internet gratis pubblica nei Comuni

È partito concretamente il progetto Piazza WiFi Italia del ministero dello Sviluppo economico: online la piattaforma che permetterà ai Comuni di aderire e quindi di chiedere l'installazione di punti Wi-Fi a disposizione dei cittadini. C'è un nuovo stanziamento di 45 milioni del Mise, per portare nuove aree wifi gratuite in tutti i Comuni italiani, con priorità per i Comuni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti. In precedenza, lo stanziamento era di 8 milioni, dedicati a piccoli comuni e 138 comuni colpiti dal sisma del 2016.
Torricella Sicura, in provincia di Teramo, è il primo Comune in Italia (e il primo delle zone colpite dal sisma del 2016) con un punto wifi attivo nell'ambito di questa iniziativa. “I primi interventi stanno coinvolgendo, con un progetto dedicato, tutti i comuni del sisma in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, nei quali sono state già avviate le attività di progettazione d'intesa con le amministrazioni locali”, fa sapere il Mise con una nota.
I lavori di sviluppo della rete su tutto il territorio nazionale sono stati affidati a Infratel Italia società in-house del Mise, il 23 gennaio 2019, con la sottoscrizione del Decreto da parte del Ministro Di Maio.
Il cittadino ha il vantaggio di accedere gratis a internet nei luoghi pubblici, tramite l'app “WiFi°Italia°it”. Un'app unica e un solo account per usare tutti gli access point. Una volta installata l'App, la connessione sarà automatica in tutti i punti della rete Wifi.Italia.it
L'idea di fondo è che il Wi-Fi può aiutare lo sviluppo socio-economico di aree arretrate del Paese. Il progetto è infatti parte del più ampio piano Smarter Italy, pensato per rendere l'Italia un Paese 4.0 (dentro c'è anche lo svecchiamento delle procedure di acquisto pubblico di tecnologia). Una visione condivisa dall'Europa, che l'anno scorso ha lanciato il progetto WiFI4Eu, per creare una enorme rete Wi-Fi unica in tutti i Paesi.
In realtà il progetto Wi-Fi italiani rilancia quello, omonimo, lanciato dal precedente Governo (già con la stessa app) e che è partito aggregando le reti Wi-Fi di Roma, Milano, Firenze, Prato, Trento e delle Regioni Emilia Romagna e Toscana. Sempre con l'idea di dare un modo unico per l'accesso a tantissimi hot spot da Nord al Sud: quelli esistenti e altri da costruire ad hoc con nuovi fondi. Progetto che poi si è arenato, tanto che la mappa degli hot spot disponibili è molto parziale rispetto a quella delle reti Wi-Fi pubbliche già sviluppate negli anni da molti Comuni e Regioni. Reti che già si erano aggregate nel progetto Free Italia Wi-Fi (nata nel 2010 dall'allora presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti). Tuttora la mappa di questo progetto risulta più ricca (soprattutto nel Sud) rispetto a quella di WiFi Italia.
La speranza è che grazie ai nuovi fondi e al nuovo impegno governativo stavolta si recuperino i ritardi nell'aggregazione di reti già esistenti e nel lancio di nuove in piccoli centri.

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