“In questo momento sono proprio di fronte alla Lanerossi, realtà che ha fatto la storia: con la fabbrica, il quartiere operaio, l’asilo...” racconta Fabrizio Panozzo, docente al dipartimento di managent all’Università Ca’ Foscari Venezia. Lui sta accompagnando le aziende venete nel percorso verso lo status di benefit, ovvero aziende che incorporano nello statuto la missione sociale e a ambientale. “Le imprese venete hanno sempre avuto nel dna il legame col territorio. Poi c’è stata una sorta di dimenticanza. Ora si tratta di riconnettere i fili con quello che è stato” spiega Panozzo, responsabile scientifico del progetto BumoBee.
Lanciato nei mesi scorsi BumoBee (business model for benefit enterprises), promosso da Fondazione Università Ca’ Foscari e dalla Regione Veneto, ha portato a selezionare una trentina di aziende potenzialmente interessate a trasformarsi in benefit (natura giuridica che l’Italia tra le prime al mondo ha introdotto nel 2016) per poi scremare ulteriormente sino a giungere a una decina. Queste ultime hanno intenzione di modificare il proprio statuto e alcune di loro chiederanno anche la certificazioneBCorp che prevede il riconoscimento di un impegno signficativo su tutte le dimensione dell’azienda: l’ambiente, il rapporto coi dipendenti, le relazioni coi fornitori e tutti gli attori della filiera, il rispetto dei diritti, il rapporto con le comunità locali del terriorio. Un processo che spesso porta a riscoprire la propria identità imprenditoriale. “Molte aziende sono state promotrici di welfare locale e comunitario - ricorda Panozzo - Ora si tratta di fare una operazione di connessione culturale. Per giocarsi la partita della competitività le aziende dovranno valorizzare il rapporto col territorio non solo in termini di legittimazione locale ma anche come valore del marchio da associare al prodotto”. Alla base di BumoBee una consapevolezza che caratterizza la storia dell’industrializzazione veneta: se un’impresa genera impatto sociale positivo sulla comunità di riferimento sarà anche più forte e competitiva.
Entro l’estate diventerà benefit la cantina Cielo e terra di Montorso Vicentino, che sta portando avanti anche l’assessment per la certificazione BCorp. “Siamo stati la prima azienda vitivinicola in Italia ad aver introdotto il metodo giapponese lean di Toyota, prestando una grande attenzione alle persone e al tema della riduzione degli sprechi” racconta Giampietro Povolo, direttore finanziario e operation dell’azienda, nata nel 1908 e che l’anno scorso è arrivata a commercializzare 32 milioni di bottiglie di vino (principalmente attraverso i canali Gdo e Horeca). “Da tempo siamo impegnati nella riduzione della produzione di rifiuti e abbiamo collaborazioni con onlus sul territorio, per esempio nell’inclusione lavorativa assieme all’Associazione Genitori Down di Vicenza” racconta Povolo. L’azienda è della famiglia Cielo e della gruppo Cantine Colli Iberici, che riunisce 1.200 soci che conferiscono le uve. Ha quindi incorporato al proprio interno il valore della filiera. “Abbiamo un progetto sull’agricoltura di frontiera - spiega Povolo - riconoscendo un premio a quegli agricoltori, a quelle cooperative che decidono di rimanere a coltivare le aree interne e remote, diventando un presidio contro lo spopolamento e a protezione del nostro ambiente già duramente messo alla prova”.
Il progetto BumoBee – che conta sulla collaborazione di Università Ca’ Foscari Venezia, Apindustria Servizi, cooperativa sociale Co.Ge.S don Lorenzo Milani, Nativa, Sumo e Umana e dei partner di rete Comune di Schio, Banca San Biagio del Veneto Orientale, Istituto Parini, Guggenheim Intrapresæ - sta accompagnando anche altre aziende come la trevigiana Mida, che gestisce negozi di abbigliamento scegliendo marchi animal free e sostiene iniziative sociali, a breve sarà società benefit; a seguire, si certificheranno BCorp la cartotecnica vicentina Arbos (Solagna), che ha improntato la produzione al riciclo e alla sostenibilità; la cooperativa calzaturiera padovana Solidalia (Vigonza), che costruisce inclusione sociale inserendo persone fragili e disoccupati; e ancora Service Vending, attiva a Santa Lucia di Piave (Treviso) nella distribuzione automatica con la scelta esclusiva di prodotti bio ed equosolidali (già Società Benefit grazie al progetto).
© Riproduzione riservata