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Economia Digitale

Google scioglie la task force di esperti per vigilare sull’etica dell’Ai

Google CEO Sundar Pichai (Reuters)
Google CEO Sundar Pichai (Reuters)

Non è certo un buon segno. Google ha ammesso di avere sciolto il comitato indipendente di filosofi, ingegneri ed esperti di politica creato per studiare i problemi etici legati allo sviluppo dell'Intelligenza artificiale (Ai). L'Advanced Advisory Council (Ateac), all’interno del quale c’erano anche due italiani Alessandro Acquisti, docente di Information technology all'Heinz College della Carnagie Mellon University, e Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell'informazione all'Università di Oxford non ha superato le due settimane di vita. Nei giorni scorsi prima le proteste di alcuni membri e poi una petizione aveva chiesto di rimuovere dal comitato la ultraconservatrice Kay Coles James con l’accusa di omofobia.

Come ha dichiarato un portavoce di Google alla rivista The Verge : «È diventato chiaro che in questo contesto, Ateac non può funzionare come volevamo».

La missione dell’Ateac. Il loro compito era (a questo punto possiamo usare l’imperfetto) quello di esaminare progetti e servizi di intelligenza artificiale, studiarne il funzionamento per capire se qualcuno di essi fosse in grado di contravvenire ai principi etici. In questo caso, il comitato avrebbe avuto anche un potere di veto. La scelta di occuparsi di etica arriva nell’estate dell’anno scorso. A giugno, dopo la rivelazione di progetti militari di Google con il Pentagono, il ceo Sundar Pichai si era impegnato a non sviluppare mai «armi dotate di intelligenza artificiali». In un post aveva proposto un manifesto con sette principi imprescindibili che Google seguirà nello sviluppo delle tecnologie legate all'intelligenza artificiale. La scelta di un comitato esterno per lo studio dei prodotti di Google nasceva proprio da quel documento.

Kay Coles, President of The Heritage Foundation

Cosa è successo. Secondo quanto risulta alla rivista Vox, uno dei fattori che hanno contribuito allo scioglimento è legato alle proteste dei membri del comitato per la scelta di includere il presidente della Heritage Foundation Kay Coles James, figura di spicco nella scena conservatrice apertamente critica nei confronti della comunità Lgbt. Sabato scorso su Twitter Alessandro Acquisti si era dimesso esprimento le sue perplessità sul comitato. («non credo che questo sia il forum giusto per me per impegnarmi in questo importante lavoro»).

Nelle prossime ore anche gli altri membri contribuiranno a fare più chiarezza. Gli altri esperti della task-force sono Bubacarr Bah, De Kai, Dyan Gibbens, Joanna Bryson, Kay Coles James e William Joseph Burns. Certo, la composizione della tak force è di responsabilità di Google che pare abbia scelto le persone senza pubblicare prima uno statuto. Nei fatti Google non ha ancora fatto sapere se l’idea di dotarsi di una struttura esterna di controlla resterà o se dopo questo fallimento ad occuparsi di etica sui prodotti di Google saranno solo gli uomini di Google.

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