Non sono la versione low cost dei Pixel 3 e Pixel 3 XL, gli smartphone lanciati a ottobre. Sono più un compromesso al rialzo per chi non vuole rinunciare all’esperienza del telefonino Android made in Google e non intende sborsare un migliaio di euro. Presentati al Google I/0, l'evento per gli sviluppatori di Mountain View, confermano la crisi degli smartphone di fascia alta e la volontà/necessità di portare a Terra le innovazioni realizzate per i primi della classe. Nel caso dei Pixel è la prima volta che Google scende a patti con il mercato, se ci limitiamo alla telefonia. E lo fa con la sicurezza di avere prodotto il migliore telefonino Android in circolazione (se ci limitiamo al software). Proviamo a vederli nel dettaglio.

Cosa cambia. Partiamo dal prezzo: 399 euro il Pixel 3a e 479 euro quello più grande il Pixel 3a XL. Il display Full Hd+ Oled è di 5,6 pollici e 6 pollici per l'XL, quindi il più grande è più piccolo del modello uscito a ottobre e il più piccolo è più grande, anche se di poco. Entrambi hanno 4Gb di Ram, un sensore da 12 Mp davanti e uno da 8 Mp dietro e come processore uno Snapdragon 670 della Qualcomm. La batteria invece varia, si va da 3000 mAh a 3700 mAh per quello con lo schermo più grosso. Rispetto quindi ai Pixel più costosi non hanno un modello con storage da 128 Gb, la certificazione di resistenza all'acqua Ip68 (ma ci puoi fare comunque la doccia) e la ricarica wireless. Hanno un processore meno potente, si passa dallo Snapdragon 845 al 670, e batterie meno potenti. La nuova famiglia non ha il Pixel Visual Score, il processore dedicato al machine learning.

Cosa ne pensiamo? Li abbiamo avuti in prova per alcuni giorni. Per la “classe media” Google ha pensato a due telefonini realizzati con materiali un po' più poveri, per esempio, al posto del vetro c’è la plastica (policarbonato). Il notch gigante però sparisce, è stato “sciolto” dentro il bordo rendendo il telefono più razionale sotto il profilo del design ma più anonimo. Le specifiche tecniche sono un pochino più basse dei Pixel più costosi. Eccetto per lo schermo del Pixel 3a. E qui veniamo al vero oggetto del contendere: il prezzo. Non è un prezzo aggressivo. O quantomeno non è il prezzo che il mercato si aspetterebbe. Smartphone cinesi come Oppo e Xiaomi per la fascia media danno di più a minore prezzo. Se guardiamo quindi all'hardware c'è da storcere il naso. Ma quanto contano oggi le specifiche tecniche? Come ha insegnato il “caso” iPhone conta sempre di più quello che di diverso sa fare il tuo telefono, l'ecosistema di riferimento e quindi le applicazioni e gli accessori e soprattutto l'integrazione software-hardware. Quest'ultimo è il fattore che fa la differenza nella famiglia Pixel. I nuovi nati offrono la migliore esperienza Android sotto i mille euro, esattamente come iPhone Xr per iOS.

I punti di forza restano la tecnologia di gestione delle immagini, la modalità di foto notturna e lo spazio illimitato di archiviazione su Google foto. Le novità sono la funzione per il Time Lapse, una esclusiva di questi nuovi nati, e la navigazione su Google Maps in realtà aumentata che però verrà a breve allargata anche agli altri dispositivi così quando siete in giro per la città, potete vedere le indicazioni a piedi sovrapposte al mondo reale e non solo un puntino blu su una mappa. In alto c'è anche il “vecchio” jack per le cuffie che si aggiunge alla classica uscita USB Type C in basso. Come dire, la classe media per quanto giovanile non vuole rinunciare agli auricolari tradizionali. Non ditelo a Apple.

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