Settemila bitcoin per un valore superiore ai 41 milioni di dollari. È questo il bottino dell’ennesimo hackeraggio di criptovalute che oggi ha colpito Binance, uno dei maggiori exchange per criptovalute. L’attacco è stato compiuto con diverse tecniche, tra cui phishing e virus, che hanno permesso agli hacker di entrare nei wallet dei singoli clienti.
Binance ha immediatamente rassicurato i clienti che i fondi saranno coperti facendo ricorso alle riserve di garanzia della piattaforma. Ma intanto il Ceo Zhao Changpeng ha immediatamente avviato un dibattito pubblico con i propri clienti per informarli su quanto accaduto. E ha tentato di coinvolgere i miners a forzare la blockchain con un rollback, un’azioen concordata con la potenza computazionale della rete per cercare di ottenere l’annullamento dell’operazione. Ma il Ceo di Binance si è dovuto arrendere di fronte all’impossibilità di manipolare la blockchain di bitcoin una volta saldato il blocco relativo nella catena.
Le quotazioni hanno registrato un ribasso subito dopo la diffusione del furto, ma la flessione è stata di breve durata: dopo essere scivolato a 5.700 dollari, il bitcoin si è riportato a ridosso di quota 6mila.
Zhao ha indicato anche che l’indirizzo in cui sono confluiti i fondi rubati è stato riconosciuto e che verrà tenuto sotto controllo: i grandi exchange globali, con in testa Coinbase, hanno bloccato depositi e transazioni da quell’indirizzo.
Lo scorso anno i furti di criptovalute, attuati mediante l’hackeraggio e l’intrusione nei wallet o nei depositi in custodia
presso gli exchange sono arrivati a sfiorare il miliardo di dollari: 950 milioni con una crescita del 260% rispetto all’anno
prima, stando ai dati di CiptherTrace. Il 58% dei furti hanno colpito piattaforme basate in Giappone e Corea del Sud.
© Riproduzione riservata