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Anno 1800, la rivoluzione industriale è un gioco, peccato per la…

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Anno 1800, la rivoluzione industriale è un gioco, peccato per la stampa corrotta

Anno 1800, il videogioco per Pc è di Ubisoft e dei tedeschi di Blue Byte ed è uno di quei titoli dove costruisci città, gestisci cose ed eviti rivoluzioni. Una palestra per decision maker, appassionati di real politik o aspiranti sindaci. Tecnicamente è un gestionale-strategico in tempo reale ambientato in un contesto storico ben preciso. Siamo dentro a una “singularity”, a un punto di svolta politico e sociale senza precedenti: la rivoluzione industriale con tutto il portato di trasformazione della società rappresenta il crocevia dell’età contemporanea.

Quale è la teoria di Anno 1800? Blue Byte di mestiere è un costruttore di città virtuali. Finora si è occupata di futuro, ricordiamo le ultime fughe in avanti rappresentate da Anno 2205 e Anno 2070. L’interpretazione che dà di questo periodo storico è grossolana ma efficace. Dietro c’è l’homo oeconomicus , la più classica delle teorie economiche: lavora, produci e consuma. Le classi sociali sono marxiane nella definizione (tu se ciò che fai ndr) e la ricchezza materiale è il motore della teoria delle felicità che muove le persone. Siamo quindi dentro mani e piedi al pensiero unico e va bene così. Anno 1800 come suggerisce il titolo non pratica utopie ma cerca in maniera democristiana di rappresentare l’esistente.

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Come funziona? . Si parte con un piccolo porto e una nave. Per espandere la nostra colonia servirà governare con equilibrio, con il passo del buon padre di famiglia. Serviranno quindi industrie e agricoltura, scuole e intrattenimento ma senza stressare troppo sulla specializzazione. Ogni bene di consumo ha dietro di sé una catena produttiva specifica. Per esempio, se si vuole ottenere carne in scatola serviranno campi dedicati all’allevamento bovino e fabbriche per produrre le scatole. La ricchezza arriverà da agricoltura, industria e turismo.

Cosa non ci è piaciuto.Con il passare del tempo si sbloccano nuove opportunità produttive. Gli sviluppatori però hanno reso i passaggi dalle varie ere più stimolanti spingendo il giocatore ad aggiornare costantemente imprese e processi produttivi. Questo rende le città organismi in constante trasformazione a cui è complicato affezionarsi.

Cosa ci è piaciuto. Il cuore del gioco è nella sua anima mercantile. In questo senso coglie l’aspetto se vuoi più dinamico ed entusiasmante dell’espansionismo capitalistico. La nascita del proletariato e le contraddizione dell’industrializzazioni sono trattate in modo più sbrigativo. Per tranquillizzare le classi più deboli che non prendono in tempo l’ascensore sociale basta forzare la mano con la stampa e mettere a posto. I giornalisti si possono diciamo addomesticare. E i giornali di carta esercitano una certa quale influenza sulla società. In questo Anno 1800 si conferma un gioco moderno ma non contemporaneo.

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