La second hand economy ha raggiunto i 23 miliardi di euro pari all’1,3% del prodotto interno lordo. L’economia nell’usato, che sotto la spinta dei consumi sostenibili è cresciuta del 28% negli ultimi cinque anni, spinta in gran parte dal digitale. È quanto emerge dalla quinta edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy 2018 condotto da Doxa per Subito, piattaforma italiana per vendere e comprare con oltre 11 milioni di utenti unici mensili. Il valore generato dalle compravendita sui canali on line pesa per il 43%, pari a un valori di 9,8 miliardi di euro (+81% sul 2014).
I principali risultati dell’Osservatorio Second Hand Economy 2018:
1) un italiano su 2 ha venduto e/o comprato usato, il 43% l’ha fatto nell'ultimo anno
2) il 60% degli italiani che fanno second hand ha comprato e/o venduto almeno una volta ogni 6 mesi
3) i settori più importanti in termini di valore sono motori (12,9 miliardi di euro), casa&persona ed elettronica (3,8 miliardi),
sports&hobby (2,3 miliardi)
4) Le regioni in cui l’economia dell'usato genera più valore sono Lazio (3,9 miliardi), Lombardia (3,8 miliardi) e Veneto
(2 miliardi)
5) Nel 2018 chi ha venduto oggetti usati ha guadagnato in media 725 euro all’anno, ma in diverse aree del Paese di registra un dato decisamente più alto: le prime tre regioni per guadagno pro-capite sono Toscana (1.713 euro), Campania (1.241 euro) e Lombardia (1.231 euro).
Secondo lo studio dell’Osservatorio Second Hand Economy 2018 condotto da Doxa per Subito nel marzo 2019 (su un campione rappresentativo della popolazione italiana attraverso 2.000 interviste Cati), a trainare la crescita dell’economia dell’usato gioca sicuramente un ruolo di primo piano l’online, che da solo pesa oggi 9,8 miliardi di euro, a conferma che la progressiva digitalizzazione del Paese e un uso sempre più massiccio di smartphone e tablet, stia facendo spostare le modalità di acquisto degli italiani sempre più verso l’online anche per quanto riguarda l’usato.
Tra coloro che nel 2018 hanno acquistato o venduto oggetti usati, il 56% ha scelto di farlo attraverso l’online, considerato il canale privilegiato soprattutto per la sua velocità (78%), ma anche per la sua accessibilità (48%), semplicità e comodità di utilizzo (41%). Una percentuale decisamente in crescita se si considera che nella rilevazione dell'anno precedente era “solo” il 42% e che promette di aumentare costantemente nei prossimi anni.
Da un lato si sta infatti assistendo a una frequenza di acquisto sempre maggiore, con oltre il 60% del campione che ha dichiarato
di acquistare e vendere oggetti usati almeno una volta ogni sei mesi, sintomo che davvero la second hand sta diventando un
gesto abituale.
Ma cosa comprano e vendono gli italiani online?
Principalmente oggetti della categoria Casa&Persona (74%) ed Elettronica (60%). Seguono Sports&Hobby (58%) e il mondo dei
Veicoli, che cresce in modo costante anno su anno (37% vs 28% nel 2017). Casa&Persona e Sport&Hobby hanno percentuali simili
anche offline, mentre l’elettronica ha numeri decisamente più piccoli (27%), così come i Veicoli (20%), per cui la ricerca
parte online, dove viene individuato il veicolo scelto.
Per quanto riguarda invece la vendita online, gli italiani vendono principalmente oggetti della categoria Casa&Persona (64%,
anche se in questa categoria l'offline la fa ancora da padrone, soprattutto per l'abbigliamento, con 84%), mentre nelle altre
3 categorie è l'online il canale preferito per vendere: Sports& Hobby (53% vs 42% offline), Elettronica (52% vs 28%) e il
mondo dei veicoli (25% vs 14%).
Rispetto all’anno precedente, cresce sempre di più l'importanza dell’aspetto valoriale nella decisione di fare second hand,
a conferma ancora una volta che i consumatori vogliono fare scelte consapevoli, contribuendo a una crescita sostenibile che
porti vantaggi non solo a livello personale, ma anche a livello ambientale ed etico.
Un comportamento sostenibile
Comprare e vendere usato si conferma infatti al quarto posto tra i comportamenti sostenibili più diffusi degli italiani (50%), subito dopo la raccolta differenziata (95%), l’acquisto di lampadine a Led (78%) e prodotti a chilometro 0 (55%). Se tra chi acquista da un lato scende quindi la percentuale di chi fa second hand per risparmiare (60% vs 70% del 2017), che rimane tuttavia rilevante, confermando la possibilità di fare un buon affare come driver nella compravendita dell'usato, dall'altro cresce la scelta dettata dalla volontà di trovare pezzi unici o vintage (50%) e di contribuire all'abbattimento degli sprechi e al benessere ambientale attraverso il riutilizzo (43%).
Una tendenza che avvalora la tesi dell’economia dell’usato come parte dell’economia circolare, grazie alla quale gli oggetti che hanno vissuto una prima vita, ne possono vivere una seconda. Ma anche una terza o una quarta: basti pensare che il 33% di chi acquista usa l'oggetto e poi lo regala quando non serve più, mentre il 9% lo rivenderà in futuro.
Entrando invece nel merito delle ragioni che spingono alla vendita, il primo driver si conferma essere anche per il 2018 la
necessità di liberarsi del superfluo (81%), che fa pensare alla voglia di leggerezza e “decluttering”, mentre il 41% vende
perché crede nel riutilizzo ed è contro gli sprechi e il 37% per guadagnare. Per quanto riguarda invece le occasioni di vendita,
entrano in gioco per la prima volta la voglia di cambiare per passare a un modello superiore dello stesso oggetto (34%) e
il sopraggiungere di cambiamenti di tipo famigliare come il matrimonio o la nascita di un figlio (22%) o un trasloco (19%).
Chi compra e vende
Ma come possono essere descritti i protagonisti della compravendita dell'usato?
I giovani (under 30) sono piuttosto polarizzati tra donne e uomini. Il tecnologico nativo digitale (9%), vende soprattutto
per comprare un modello superiore. Nuovo o usato è indifferente, ciò che è importante è essere sempre all'avanguardia. La
Second Hand per lui è un alleato. La giovane metropolitana invece (7%), segue le mode ma con consapevolezza, ama cambiare
per togliersi qualche sfizio senza sensi di colpa. Per lei la Second Hand è divertimento.
Passando a un target più adulto (30-45 anni), troviamo la famiglia eco-friendly (34%), sostenibile e attenta al proprio impatto.
Compra e vende per adattarsi alla famiglia che cambia e ai suoi bisogni sempre in evoluzione, senza rinunciare al lato ludico
della compravendita e al guadagno che permette di soddisfare anche i propri desideri individuali. Per lei, la Second Hand
è una scelta consapevole e coinvolgente.
Non manca poi il target più maturo (over 45), dove ritornano le forti differenze tra uomini e donne. La smart chic (14%) è
una donna over 50, che compra e vende per trovare oggetti unici per sé e per la propria casa, divertendosi con un occhio alla
sostenibilità e in maniera tecnologica. Per lei la Second Hand è scoperta e unicità. Il target maschile invece è equamente
diviso in due. L'ingegnoso (18%) acquista soprattutto ciò che lo appassiona, che sia per collezionismo o per hobby. Ama gli
oggetti, la loro storia e la possibilità di personalizzarli. Per lui la Second Hand è passione e relazione. L'utilitarista
(18%) invece vende, solo quando ha bisogno, per guadagnare e fare spazio. Per lui la Second Hand è opportunità.
Le prospettive nei prossimi anni
È innegabile dunque che l'economia dell'usato da cinque anni a questa parte stia vivendo un momento di evoluzione positiva
continua, che promette di non fermarsi ma di continuare il proprio percorso giocando un ruolo sempre più predominante nella
vita degli italiani. Per il 73% la second hand economy è destinata a crescere ancora nei prossimi cinque anni, guidata da
stili di vita intelligenti e consapevoli (68%), dall'opportunità di fare ottimi affari (46%) e di rendere i consumi accessibili
a più persone (31%).
La piattaforma Subito
Con oltre 11 milioni di utenti unici mensili, la piattaforma Subito ha raggiunto 6 milioni di annunci suddivisi in 37 diverse
categorie merceologiche. Nel corso del 2018, il 72% degli italiani che conoscono Subito hanno visitato la piattaforma e di
questi il 45% lo fa almeno una volta al mese. “Nel 2018, grazie a Subito, oltre 18 milioni di oggetti hanno trovato una nuova
casa e una seconda vita. Siamo orgogliosi di essere leader in Italia nel mercato della second hand economy, che diventa un
comportamento sempre più diffuso, parte integrante della vita quotidiana degli italiani. Basti pensare che un italiano su
due ha dichiarato di aver comprato o venduto oggetti usati e che ben il 43% lo ha fatto nell’ultimo anno”, dichiara in un
comunicato Melany Libraro, Ceo di Subito.
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