Arriva dall'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” la startup che si è aggiudicata la 13esima edizione del premio destinato
alle giovani imprese tecnologiche partorite in seno alla ricerca accademica che stanno ottenendo i migliori risultati sul
mercato nei loro primi anni di vita. Bioscience Genomics, fondata come spin off nel 2014, ha infatti vinto il riconoscimento
promosso da PniCube (l'Associazione Italiana degli Incubatori Universitari) confermando la genomica come uno dei settori di
punta del comparto scientifico nazionale.
Attiva nelle sedi di Roma e Milano, la startup ha fra le sue specialità soluzioni in grado di analizzare il Dna libero circolante,
sia per la valutazione di eventuali anomalie del feto nel corso di una gravidanza, sia per la valutazione di mutazioni somatiche
per la prevenzione oncologica. Il mercato iniziale di riferimento di Bioscience Genomics è per il momento quello italiano,
a cui l'azienda si indirizza con un team di 15 persone, di cui due terzi biologi, guidato dalla Branch Manager Alessandra
Tacconelli. I prossimi traguardi della startup, come lei stessa ha confermato in una nota sono “l'espansione verso l'estero,
la ricerca di nuove metodologie per la prevenzione oncologica e di nuove aree di applicazione per il sequenziamento di nuova
generazione.
Nel corso dell'Italian Master Startup Award edizione 2019 sono stati inoltre assegnati premi speciali ad altre sei startup
fra cui Tecnosens (Università Roma Tor Vergata), che sviluppa e vende sensori elettrochimici per il monitoraggio dei composti
disinfettanti impiegati per il trattamento acque, Picosats, (Università di Trieste), specializzata in sistemi innovativi dedicati
alla prossima generazione di rice-trasmettitori miniaturizzati per piccoli satelliti, e Umbria Bioengineering Technologies
(Dipartimento di Fisica dell'Università di Perugia), impegnata nell'ambito delle biotecnologie e salita alla ribalta per un
mammografo basato su innocue microonde (anziché i tradizionali RX) per l'individuazione precoce del tumore al seno.
© Riproduzione riservata