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Palermo, la buona cucina è in punta di dita

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Palermo, la buona cucina è in punta di dita

Una delle botteghe al mercato della Vucciria
Una delle botteghe al mercato della Vucciria


Altrove lo chiamerebbero street food o finger food. È la splendida tradizione del cibo da strada, viva come in nessun'altra parte d'Italia a Palermo. Una gastronomia da passeggio che qui mantiene solido il suo legame con la cucina casalinga.

I MERCATI
La gastronomia fiorisce soprattutto nei mercati: Vucciria, Capo, Ballarò e Borgo Vecchio. I primi due sono praticamente in centro storico, tra banchi di frutta e verdura e piccoli panifici e friggitorie dove gustare arancini (a Palermo chiamate «arancine») di riso alla carne e altre delizie. Il tour dei mercati si può chiudere al Borgo Vecchio, sul porto. Aperto fino a tardi, è ormai il ritrovo dove comincia la serata.

«SCHIETTO» O «MARITATO»?
Per i palati più curiosi c'è il panino ca' meusa, una morbida pagnottella di semi di sesamo, privata della mollica, farcita con interiora di vitello (milza, polmone, ecc.), tagliate a fettine, prebollite fritte nello strutto in tegami di rame. C'è la versione «schietta», con solo qualche goccia di limone, e la maritata, con ricotta fresca e caciocavallo. Per provarle è d'obbligo una tappa all'Antica Focacceria San Francesco, tra i pochi associati a Slow Food. Qui erano di casa Pirandello e Crispi.
E poi le stigghiole, il quarume, le frittole, tutte a base di frattaglie. Oppure u pani chi panelle, pane di farina di ceci fritta in olio d'oliva. Il migliore? Da Minà, alla Vucciria, o da Morello al mercato del Capo. Anche i panifici nascondo gustose sorprese. Come Ingrassia o Graziano, una delle pizze a taglio più buone in città.

DORMIRE
Per riposarsi dopo questo massiccio tour gastronomico il consiglio è l'Ucciardhome, di fronte alla vecchia prigione borbonica. Ricavato da un antico fondaco, ha uno stile minimalista che utilizza materiali d'effetto e oggetti di design come le lampade Artemide e le poltrone Kartell. Chi cerca la tradizione può scegliere il Grand Hotel Villa Igiea, che si affaccia da più di un secolo sul mare di Palermo. Nato per intuizione della famiglia Florio, fu progettato nel 1908 dall'architetto Ernesto Basile, uno dei maggiori esponenti del liberty, che lo sovrappose a una costruzione già esistente, ispirata al Quattrocento siciliano.

Per saperne di più e organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

Informazioni sulle strade del cibo a Palermo

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