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Benvenuti a Dubai, nel regno dello shopping verticale

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City Break

Benvenuti a Dubai, nel regno dello shopping verticale

Waterfront Centre, sulle rive del Creek
Waterfront Centre, sulle rive del Creek


Paradiso dello shopping rigorosamente in verticale. L'altezza a Dubai è una questione d dinastia, califfato e cemento armato. Basta guardarsi intorno, alzare la testa per scoprire grattacieli che crescono come funghi. L'ultimo è il Burj Dubai, il più alto del mondo con i suoi 828 metri d'altezza. Una novità rigorsamente extra-lusso che non poteva sfuggire a Re Giorgio Armani, il quale ha voluto esserci - tra il nono e il sedicesimo piano - come Armani Hotel. Ma a parte le sue centosessanta "magnifiche", tra stanze, suite, ristoranti gourmet e un centro benessere, in oltre 40 mila metri quadri all'interno, la vera rivoluzione per Dubai è quel senso di città vera. Perfetta location per il nuovo regno dello shopping.

Prima e dopo
Sì, perché, quando i grattacieli erano ancora relativamente pochi e i 40 minuti di tragitto minimo dall'insediamento storico di Dubai, sul Creek, alla spiaggia di Jumeirah, dove sorgono i resort e il Burj Al Arab, erano uno iato noiosissimo e un po' straniante per via di tutta quella distesa di sabbia su cui le superfici a specchio dei palazzi si riflettevano in un inquietante effetto Star Wars. Ora le costruzioni sono sapientemente intervallate da giardini e viali curatissimi, innaffiati 18 ore su 24 da tonnellate d'acqua dissalata, che al visitatore occidentale lasciano sempre un vago e inopinato senso di colpa.

Dubai Shopping Festival
Ma questo non toglie che nel nuovo paradiso dello shopping esibito e perseguito (al punto di avervi costruito attorno un festival) sia necessario organizzarsi per apprezzarne al meglio tutti i vantaggi.
Nato nel 1996 per opera di quel genio del marketing che è lo sceicco Mohammed Al Maktoum ("Big Mo" per gli intimi), il Dubai Shopping Festival, quest'anno in programma fino al 28 febbraio (le date
sono variabili, ma sempre comprese entro il primo trimestre, per sfruttare al meglio la stagione fresca), si è ampliato fino a coinvolgere sale concerto, teatri e gallerie d'arte. cuore della manifestazione è il Global Village: 60 padiglioni, ognuno in rappresentanza di altrettante nazioni, che propongono e vendono manufatti e specialità gourmand: lo scorso anno il festival ha attratto circa tre milioni di turisti, quest'anno l'obiettivo è di quattro.

Prima meta il Creek
Tempi e mete vanno infatti valutati con attenzione, delimitando il territorio di caccia entro le quattro aree principali: il Creek, che comprende Deira, la zona dei suq, e Bur Dubai, quindi Sheikh Zayed Road, New Dubai e Jumeirah. Un medio shopper dedica una giornata all'area del Creek, e una mezza giornata a ciascuna delle altre tre, ma i tempi variano naturalmente a seconda degli interessi e degli obiettivi. È utile disporre di un'intera giornata per un giro di ricognizione completo della zona, evitando magari la visita al fortino che, in effetti, dopo due giorni di grattacieli stellari e marmi di Carrara tirati a lustro, agli occhi di un europeo appare come un'oasi dove abbeverarsi di passato e tradizione, ma in realtà è persino meno interessante del torrione di Forte dei Marmi.

Ci vediamo allo Spice Suq
Di solito ci si ferma sulla sponda del Creek opposta a quella dei suq e della città vecchia, dunque è necessario attraversare il fiordo a bordo di un dhow, uno dei tradizionali, piccoli velieri del golfo, che operano con la stessa regolarità dei vaporetti a Venezia. Si sbarca di fronte allo Spice Suq, il mercato delle spezie, costruito nel 1830, che rimane una tappa interessante per l'intensità dei profumi e dei colori. Dai grandi sacchi di iuta spuntano montagne di zaatar (misto di timo, sumac e sesamo, in pratica il curry locale), cumino, bastoncini di cannella e cardamomo fresco da macinare nel caffè arabo, denso, chiarissimo e intensamente aromatico, servito in minuscole tazze di porcellana, ma anche oud (il legno profumato che si brucia nelle case) e incenso: i locali ne acquistano ogni giorno in grandi quantità con tanto di fornelletto e carbone, da spargere dopo banchetti e matrimoni.

Arabian Jewellery
Il Gold Suq, coperto, a poca distanza, da raggiungere magari dopo aver comprato un succo di canna da zucchero o un involtino da un ambulante indiano (sereni, sono tutti fritti oltre i cento gradi...), ha purtroppo un'aria disneyana e fittizia, ma riesce ad acquistare suo malgrado un insospettato splendore la sera, quando l'immensa quantità di oro rosso esposto dietro le vetrine fiammeggia sotto le luci artificiali. Gli orafi locali di vaglia si contano sulle dita di una mano, e anche i migliori, come Azza Fahmy con boutique nel Mall of the Emirates, o la Bin Hindi Jewellery nel Financial Centre, sono rispettivamente egiziana e indiano. A Deira si trovano alcuni dei mall storici, come il Wafi City Centre o il Deira City Centre, o il Bur Juman, il primo dei megastore di costruzione recente, e che ospita le prime griffe occidentali sbarcate negli Emirati, come Giorgio Armani, Valentino e Chanel.

L'arteria delle griffe
Sulla chilometrica arteria che collega le diverse aree di Dubai si affacciano anche il World Trade Centre, il Racing Club e molte delle nuove gallerie d'arte, tutte raccolte nel quartiere di Al Quoz. Le boutique che recano l'indirizzo Sheikh Zayed Road accanto al nome sono di solito la massima espressione del design del momento, e non a caso accolgono la più grande concentrazione di griffe e di moda di tendenza da tutto il mondo, con particolare riguardo a quella libanese, davvero di grande gusto, com'è possibile verificare da Aizone. Le migliori boutique si trovano nel Mall of the Emirates o nell'Emirates Towers Shopping Boulevard. La novità dei nuovi shop, nell'International Financial Centre, è invece la loro collocazione e il nuovo concept architettonico a cui rispondono: protette dal caldo da corridoi con aria condizionata, ma aperte alla luce grazie a immense vetrate, organizzate lungo strade e viottoli simili a quelli di un piccolo centro, non danno il senso di spaesamento.

Il conforto rinfrescante della taglia 46
La spiaggia di Jumeirah, il litorale di Dubai, non è un granché: meglio darsi allo shopping. Il Suq Madinat avrà pure un'aria di cartapesta, ma offre occasioni persino nel segmento souvenir: i camelidi in forma di peluche, tazza, T-shirt, burattino, pantofole della Camel Company sono simpaticissimi. Belli anche gli scialli del Pride of Kashmir (qui hanno persino vere pashmine, difficili da trovare in Italia, di questa qualità, ma ovviamente sono molto care). Per una sosta rinfrancante nel suq, nulla di meglio di una visita a una delle tante spa, come Talise, che oltre a proporre fantastici percorsi benessere, è aperta fino alle dieci di sera. Nell'area residenziale e chic di Dubai Marina, dove persino il mare è bello e pulito, niente affatto torbido, ci sono poche e selezionatissime boutique, con un occhio di riguardo anche all'arredo: come lo store di moda Bauhaus!. E se vi capitasse di assistere a una, non sogghignate per la stazza delle modelle. Il verovantaggio di Dubai è che si trova ogni griffe in taglia 46.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio, consultate la pagina degli indirizzi.

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