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Con Umberto Eco fra le Luci di Torino

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Con Umberto Eco fra le Luci di Torino

L'installazione "Piccoli spiriti blu" di Rebecca Horn, nei pressi della chiesa del Monte dei Cappuccini
L'installazione "Piccoli spiriti blu" di Rebecca Horn, nei pressi della chiesa del Monte dei Cappuccini

A una dozzina di metri dal telo della Sindone, che riposa nella sua teca nel Duomo di Torino, 38 maschere africane, in un cortile del complesso reale di piazza Castello raccontano una storia di lampi colorati, riflessi in movimento e suoni arcani. Bwindi Light Mask, videoinstallazione di Richi Ferrero, s'accende al tramonto con uno show psichedelico a rotazione di circa 20 minuti. Forse la più emozionante tra le tre nuove opere della galleria open air Luci d'Artista. Quest'anno le decorazioni luminose firmate dai maggiori artisti contemporanei europei tornano per la tredicesima volta nell'antica capitale sabauda: 20 opere che esondano per la prima volta dalle strade ai cortili storici del centro, staccandosi sempre più dal concetto di decorazione natalizia per diventare una vera e propria rassegna di nuovi segni contemporanei.

L'ANTICA CAPITALE D'ITALIA
Ma seguire le luci in questo ultimo scorcio di novembre può essere anche un modo suggestivo di riscoprire la capitale sabauda – in grande spolvero per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia – sul filo della doppia vocazione che la sta trasformando nella meta turistica emergente del Nord Italia. Tanto per gli italiani quanto per i vicini francesi. Parliamo dell'arte, grazie a un'incredibile concentrazione di musei e gallerie che la affollano. E della gastronomia, quella a base di zucchero e cacao in particolare. Se non bastassero gli exploit del Salone del gusto e dello chef superstar Davide Scabin, infatti, ci ha pensato Umberto Eco a rilanciare il mito della cucina sabauda: la prima parte del nuovissimo Il cimitero di Praga (Bompiani), è infatti anche un inno sognante agli agnolotti e al "bicerin", alla "finanziera", piatto tradizionale a base di carne, e al brasato.

DALLA CIOCCOLATA...
Arrivando dalla stazione Fs di Porta Susa, dove sbarcano i treni ad alta velocità da Milano e Roma e il nuovo metrò, qualche isolato a sudest si incontra la prima opera. Sono gli uccelli vagamente cubisti di Francesco Casorati che portano in becco un filo luminoso a dalla fontana di piazza Statuto alla Statua dell'Alfiere dell'Esercito Sardo in piazza Castello. Su via Garibaldi una prima tappa golosa può essere da Venchi, nuova "cioccogelateria" che propone sotto forma di semifreddi e cioccolatini uno dei marchi nobili della cioccolateria torinese. Nei pressi, ma sulla destra, gli spazi degli Antichi Chiostri, al civico 25, ospitano invece una piccola mostra sugli eventi del Centocinquantenario: qui si possono già prenotare i grandi eventi dell'anniversario (mostre, concerti, rievocazioni) o, magari, proporsi come volontari per le manifestazioni.

... AL CAFFÈ
Ancora sulla sinistra, una curiosità da intenditori. Nel caffè Lavazza Expression, tutto griffato dalla storica marca torinese, si nascondono alcuni bozzetti della mitica campagna pubblicitaria Lavazza firmata da uno dei maghi del Carosello delle origini, Armando Testas: il Caballero, Carmencita… Se non sapete di cosa stiamo parlando o avete meno di 40 anni o non vivevate in Italia negli Anni '60-'70. Poco più avanti, in piazza Palazzo di Città, il Tappeto volante di Daniel Buren - un soffitto di cubi luminescenti che colora la sede settecentesca del Comune di Torino – si veste questo Natale per l'occasione dei toni del tricolore.

MERCATINI, OSTERIE E PICCOLE GALLERIE
Nella piazza, nei week end, troverete spesso i mercatini della Coldiretti, per acquistare direttamente dai contadini dell'alto Piemonte ravioli del plin (al brasato) e miele biologico, salamini al tartufo e biscotti di meliga. Oppure, girate ancora a sinistra per trovare in piazza IV Marzo una scelta di osterie, localini e piccole gallerie d'arte. A questo punto, le maschere di Richi Ferrero sono a due passi, nel cortile di palazzo Chiablese. Provengono da una zona di confine burrascosa, tra Uganda e Sudan, e aspettano il tramonto come un monito nei confronti di ogni conflitto.

SUL CARDO DECUMANO
Lo stesso spirito dell'opera di Michelangelo Pistoletto, che sulle pareti del nuovo mercato coperto di Porta Palazzo, poche centinaia di metri a sinistra, ha installato la frase Amare le differenze, in 39 luminescenti lingue diverse. Tornando su via Garibaldi – già Cardo decumano della Torino romana - e, inoltrandosi, per pochi passi in via San Francesco, si incontra al civico 14 un'altra delle nuove Luci d'artista 2010. È la Cristallizzazione sospesa di Carlo Bernardini, gioco di fibre ottiche che rimbalzano sulle pareti rivestite d'edera dello splendido vecchio cortile di Palazzo Bertalazone di San Fermo.

LA MOSTRA SU VITTORIO EMANUELE II
Via Garibaldi si spegne intanto in piazza Castello (all'angolo sulla destra assaggiate il gelato di Fiorio, altro monumento torinese), dove campeggia la terza e ultima new entry di Luci d'artista, My Noon di Tobias Rehberger. Ricorda dei cerchi olimpici moltiplicati (in questa piazza si celebravano i medagliati delle Olimpiadi di Torino 2006), ma è in realtà un orologio in lenta progressione che sfrutta il principio dei numeri binari, come i misuratori elettronici di precisione. Davanti, c'è Palazzo Madama, in restauro per le celebrazioni unitarie. Sulla sinistra della piazza, il Palazzo reale (dove nel bar del cortile, tutto stucchi e velluti, si può provare una merenda in stile corte sabauda a base di cioccolata calda) ospita la prima grande mostra su Vittorio Emanuele II, il re galantuomo. Mentre sulla destra, in grande spolvero, il Museo del Risorgimento di Piazza Carignano.

IL GELATO BIO
Sosta da Grom, la prima gelateria dal cono "bio" aperta con questo marchio, o, per un'esperienza esistenziale, al ristorante il Cambio, dove hanno mangiato Cavour, Agnelli, Nietzsche e i personaggi di Eco (tel. 011.54.66.90). A due passi, Marco Gastini illumina la Galleria Subalpina con L'energia che unisce si espande nel blu, azzurra installazione-costellazione sul più antico e salottiero "shopping center" della città..

UN SECOLO DI CINEMA
Superata piazza Castello, continuando su via Po (illuminata da Palomar di Giulio Paolini), la Mole Antonelliana si accende di un'altra istallazione-icona, Il volo dei numeri di Mario Merz, che poi richiama la serie numerica di Fibonacci. Dentro, nello spettacolare Museo del cinema, la divertente mostra Diversamente vivi racconta, tra cimeli, oggetti di scena e manifesti di un secolo di cinema tra zombi e vampiri. La caccia alle luci potrebbe continuare per un intero week end, ma una tappa obbligata è quella allo slogan al neon Doppio Passaggio di Joseph Kosuth, sui Murazzi del Po, e i Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn che svolazzano intorno al Monte dei Cappuccini, appena oltre il fiume.

TRA RUSSIA E CINA
Se volete invece proseguire la gita in chiave contemporanea puntate alla mega rassegna sull'arte russa contemporanea Modernikon, fino al 27 febbraio alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: dove campeggia un altro tassello delle "Luci", l'ideogramma Neongraphy di Qingyun Madi. Oppure ancora alla mini mostra sull'arte cinese contemporanea alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli (sul tetto del Lingotto). Alla Gam dominano l'iperreallismo sarcastico della prima retrospettiva italiana di Martha Rosler e l'astrattismo multicolor di Osvaldo Licini.

DOPPIO MISTO
Presso il Museo d'arte contemporanea di Rivoli il viaggio si può chiudere in modo circolare, ritrovando (fino al 9 gennaio) nella Manica Lunga la spettacolare collettiva-show Exhibition Exhibition sul tema del doppio, dove si ritrovano molte firme delle "luci" torinesi (da Pistoletto a Giulio Paolini) in compagnia del Gotha dell'arte contemporanea internazionale. E se siete invece cacciatori di nuove tendenze, finite la serata nel quartiere emergente di San Salvario, tra la stazione di Porta Nuova e il Po, brulicante di piccole e grandi gallerie indipendenti, atelier, e un misto di localini etnici, biologici e "vecchia Torino" (provate almeno il Boja Fauss di via Saluzzo, tel. 011.65.99.464) dove la sera dal giovedì al sabato sembra di essere ad agosto a Barcellona.

INFORMAZIONI
Per tutte le informazioni e per le visiete guidate visitate il sito di Luci d'artista 2010.

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