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Una pastiera è per sempre

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Weekend

Una pastiera è per sempre

Una fetta di pastiera napoletana
Una fetta di pastiera napoletana


Si chiama Pasquale Palamaro e ha 31 anni, lo chef dell'Indaco, il ristorante pieds dans l'eau dell'Albergo della Regina Isabella di Lacco Ameno, in provincia di Napoli, sulla costa settentrionale dell'isola di Ischia. È lui che
ha rivoluzionato la pastiera, il tipico dolce napoletano che si prepara tradizionalmente in ogni famiglia per le feste di Pasqua (anche se
ormai c'è chi lo chiede e chi lo prepara in ogni stagione).

Ha iniziato inserendo nel menu il dessert Non sembra una pastiera, ovvero la versione semifredda della celebre torta ripiena di grano duro, ricotta, frutta candita cannella e acqua d'arancia. Quindi ha continuato su questa strada creando il Rocher. «L'impasto è lo stesso», spiega lo chef, «solo che viene cotto al forno lentamente, per non farlo gonfiare, panato con la pasta frolla polverizzata, come
il pane grattugiato, passato nell'uovo e leggermente fritto nell'olio di soia. L'ultimo tocco è con un colore d'oro, per alimenti, che gli conferisce un aspetto regale».

Il moderno oro di Napoli è questo: una sfera dorata perfetta, difficile da dimenticare, come un
gioiello (piazza Santa Restituta 1, Lacco Ameno, Ischia, tel. 081.994322, weekend in doppia in due con cene all'Indaco da circa 600 euro). Intanto, anche Christian Bianchetta, chef del ristorante Capricorno, a due passi dalla blasonata Piazzetta di Capri, ha giocato con gli ingredienti del piatto originario creando uno sformatino alla pastiera freddo, con tanto di gelato profumato all'acqua di mille fiori, che regala al dolce un tocco unico e indimenticabile (via Longano 3, Capri, tel. 081.8376543, menu da 30 euro; da prenotare assolutamente i tavoli con la vista che spazia su Ischia e Procida).

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