Viaggi24

Verona, al via la stagione 2011 dell'Arena

  • Abbonati
  • Accedi
Mostre & Eventi

Verona, al via la stagione 2011 dell'Arena

L'Arena di Verona (foto Fai / Fondazione Arena di Verona)
L'Arena di Verona (foto Fai / Fondazione Arena di Verona)

L'89° Festival della lirica di Verona inaugura la sua stagione con una nuova produzione: La Traviata di Giuseppe Verdi (per la regia di Hugo de Ana e la direzione di Carlo Rizzi). L'altro grande debutto della stagione sarà Roméo et Juliette di Charles Gounod, in scena ad agosto.
Ospite d'onore della serata inaugurale sarà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha accettato l'invito del sindaco Flavio Tosi a celebrare proprio a Verona la ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

GUARDA LA GALLERY

Si parte quindi con la Traviata e con la nuovissima scenografia voluta dal regista Hugo de Ana, che all'Arena ha sempre assicurato grandi sorprese. De Ana ha spiegato che si è ispirato ad un dipinto che ha scoperto al Museo Revoltella di Trieste, una Signora della Camelie italiana, di fine Ottocento, firmata da Eugenio Scomparini. La Dame aux camélias è infatti il romanzo di Alexandre Dumas da cui Giuseppe Verdi trasse ispirazione per La Traviata. «Ho voluto ambientarla nella Parigi del 1890, un periodo d'oro per il melodramma ma molto critico dal punto di vista sociale», ha spiegato de Ana, che così descrive l'allestimento: «Lo spettatore si troverà di fronte ad una pinacoteca smontata. Tele di quadri, cornici e spazi vuoti - in modo da poter colmare gli spazi enormi dell'Arena - saranno contenitori barocchi di un melodramma che si svolge in uno spazio pieno e vuoto al tempo stesso.Voglio mostrare da un parte il lusso, ma anche il concetto di un mondo della decadenza dei sentimenti e della corruzione dei personaggi». Protagonista attesissima è la bella Ermonela Jaho, soprano albanese che della sensuale cortigiana, ruolo che ha appena interpretato in una tournè del Covent Garden, ha fatto uno dei suoi personaggi più amati, passionale e seduttiva. Le si affiancheranno la giovanissima Lana Kos (classe 1984), alla sua prima nell'anfiteatro romano, e Inva Mula. Accanto alle due soprano, numerosi debutti areniani, a partire dal direttore d'orchestra Claudio Rizzi, e da Francesco Demuro, uno dei nomi italiani più conosciuti all'estero, che interpreterà Alfredo alternandosi a Francesco Meli. O ancora Germont padre, che a giugno-luglio avrà la voce di Valdimir Stoyanov e di Gabriele Viviani, ad agosto quella di George Gagnidze.

Il giorno dopo, il 18 giugno (con 15 date, fino al 3 settembre), sarà la volta dell'Aida, che è stata la prima opera in assoluto ad essere mai stata messa in scena all'Arena, nel 1913, durante le celebrazioni per il centenario della nascita di Verdi. Uno spettacolo da non perdere, visto che sarà rappresentata proprio la storica edizione di quell'anno. A dare voce all'innamorata principessa etiope saranno Micaela Carosi, che in questo ruolo debuttava due stagioni fa al Metropolitan di New York, accanto a Amarilli Nizza, Hui He (apprezzate interpreti della stagione passata) e a Lucrezia Garcia.

Accanto al melodramma c'è anche un'opera a lieto fine, con il Barbiere di Siviglia. Anche in questo caso la regia è di Hugo de Ana, che ambienta il capolavoro di Gioachino Rossini in una città profumata di gigantesche rose, in un labirinto carico di intrigo e mistero attraverso il quale si muove Figaro, il baritono ateniese Aris Argiris, una delle giovani promesse della lirica internazionale, che si alternerà a Dalibor Jenis. Interpreti attesi del Conte d'Almaviva sono due new entry dell'anifiteatro veronese: Antonio Siragusa, reduce da una stagione teatrale di successo al Teatro Filarmonico di Verona, e il famoso tenore americano Lawrence Brownlee, che nelle vesti del finto soldato debuttò da professionista ha nel 2002, con la Virginia Opera. Ma ci sono altre due ragioni per non perdere il Barbiere (che sarà in scena dal 25 giugno al 19 luglio). Per la prima volta dirigerà nella sua stessa città il giovane e brillante direttore Andrea Battistoni, bacchetta veronese, classe 1987 e già Primo Direttore Ospite del Teatro Regio di Parma. La seconda ha le grazie di due affascinanti Rosina, tra le più belle interpreti della lirica mondiale: Aleksandra Kurzak e Rocio Ignacio.

Si continua con la torre di Babele che lo scenografo Rinaldo Olivieri ha progettato per il Nabucco, terza opera di Verdi, in cartellone dal 9 luglio al primo di settembre. Anche in questo caso, il modello scelto da Olivieri è pittorico: il quadro di Bruegel che segna l'incomunicabilità tra ebrei e babilonesi, tra vinti e invasori. Tutti alla loro prima in Arena gli interpreti di Ismaele (Rubens Pellizzari, Giancarlo Monsalve ed Enrique Ferrer), mentre è di grande esperienza, e passati successi con il Nabucco e proprio a Verona, la bacchetta di Julian Kovatchev, ex bambino prodigio (a 5 anni il suo primo concerto di violino) e oggi direttore amato dai melomani di mezzo mondo.

Grandi sorprese, è il caso di dirlo, per gli spettatori della Bohème, di Giacomo Puccini: una scenografia incantata firmata da William Orlandi, regia di Arnaud Bernard, tra tetti giganteschi e un coloratissimo Café Momus. Dal 6 agosto e fino al 2 settembre sul palco si alterneranno Fiorenza Cedolins, il cui timbro intenso e ricco di sfumature è sempre sempre amato dagli appassionati, e Maria Agresta, la cui voce invece risuonerà tra queste storiche mura per la prima volta. Accanto a loro, nella parte dell'amato Rodolfo, il tenore Marcelo Álvarez.

E se la Traviata dà il via alle danze d'Arena, non c'è conclusione migliore (e più a tema) del Roméo et Juliette di Charles Gounod, versione che non veniva rappresentata in Arena dal 1975 e che resterà in cartellone per tre sole date: il 20, 24 e 27 agosto. Il compito di ambientare il mito degli innamorati nella stessa città in cui è nato spetta al giovane regista Francesco Micheli, che fa il suo debutto in Arena insieme ad un'altra new entry, lo scenografo Edoardo Sanchi.
Micheli è abituato ad affrontare e allestire opere liriche, forte delle sue esperienze ai festival di Wexford, Bayreuth e Rossini di Pesaro. E ha svelato cosa ha in mente per il suo nuovissimo allestimento areniano: «Romeo e Giulietta vivrà in un luogo dove tutta una città si metterà in scena, in una specie di teatro "Globe" dentro un altro teatro, l'Arena, dove il pubblico e gli attori si mescoleranno. E sarà il coro a commentare quello che avviene nella tragedia, spaccato nettamente in due come la curva nord e sud di uno stadio di calcio». La scena, ambientata non più nel tardo gotico ma nel Cinquecento, tempo di grandi guerre e grandi monarchie, mostrerà le due fazioni, Montecchi e Capuleti, divise da stendardi (giallo e blu, i colori di Verona), mentre il palco sarà illuminato dal rosso sangue, elemento primordiale dell'opera. Senza di menticare un tocco di modernissime teconologie, come spiega Micheli: «Avremo delle strutture in metallo puro, con componenti che saranno trasportati su cuscinetti a sfera, luci e fari come in un concerto rock, costumi in stile pre – punk, che però recupereranno in una certa maniera la foggia rinascimentale. Sarà un grande spettacolo, quasi hollywoodiano».

Per tutte le informazioni su calendario, biglietti, costi e agevolazioni leggi qui

Prenota qui il tuo hotel


13 maggio 2011

Verona, al via la stagione 2011 dell'Arena. Tutte le informazioni

© Riproduzione riservata