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Trinidad: giorni di Masquerade

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Trinidad: giorni di Masquerade

Sembrano una folla di gigantesche gru: fragili, sottili, colorate. Alcune portano corone fiorite e gorgiere imponenti, altre indossano abiti candidi e hanno il volto impiastricciato di biacca. Corrono veloci sulle alte gambe di legno – bianche, nere, rosse o adorne di piume – e invadono numerose le strade di Port of Spain, piccola capitale della Repubblica di Trinidad e Tobago. Sono i Moko Jumbies, figure sui trampoli, le più africane tra le maschere che popolano il grande Carnevale di Trinidad (per il 2012 va dal 16 al 21 febbraio), che non ha nulla da invidiare a quello di Rio de Janeiro o al Mardi Gras di New Orleans. Tre giorni di sfilate, balli, sfide tra le steelband, le bande musicali che suonano calypso (genere nato proprio qui), carri allegorici e fuochi d'artificio. Accanto ai Moko arrivano gli altri personaggi tradizionali del Mas (la Masquerade, così viene chiamato il Carnevale sull'isola): le sailor mas – il King, l'American, l'English, ciascuno dotato di costume e movenze peculiari –, i Fancy Indians, i nativi americani coperti di piume, perline e decorazioni, il Pierrot Grenade, gran maestro delle parole con un costume che è un tripudio di pezze colorate, e i Blue Devils, i diavoli con il corpo completamente dipinto d'azzurro, armati di forconi, maschere e ali.

Invadono a migliaia le strade della capitale divisi in bande perché ciascun quartiere cittadino, paesino e angolo di Trinidad ha la sua squadra e sfida le altre sperando di accaparrarsi il titolo di re del Carnevale. Passati i giorni del Mas, Port of Spain torna a essere una disordinata metropoli caraibica: moderni grattacieli che si accompagnano a case in stile tropicale, cattedrali cattoliche accanto a templi indù, shopping mall e tradizionali mercati delle spezie che riflettono l'anima multietnica dell'isola, dove convivono indiani, africani, francesi, inglesi, spagnoli, cinesi e siriani.

Alle spalle della capitale, Trinidad è una giungla tropicale abitata da macachi, armadilli, ocelot, cinghiali, bufali e una miriade di uccelli tra i quali spiccano gli eleganti iris scarlatti, simbolo del Paese. A sud si trova un singolarissimo fenomeno naturale, il Pitch Lake, un grande lago d'asfalto formatosi milioni d'anni fa. Le spiagge più belle dell'isola invece – Maracas, Las Cuevas e Manzanilla Beach – sono sulle coste nord e ovest. Uno dei lidi più fotografati di tutti i Caraibi però è nella vicina Tobago, più tranquilla e remota della sorella maggiore. È la spiaggia di Pigeon Point: barriera corallina, lagune azzurre, palme e sabbia candida. E sempre a Tobago c'è l'albergo più elegante dell'arcipelago, il Blue Haven (doppia da 180 euro): 55 camere in legno bianco, parquet scuro, arredi minimal-chic e patio privato, amatissimo dalle star di Hollywood.

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