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Saint-Barth, fascino francese ai Caraibi

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Saint-Barth, fascino francese ai Caraibi

Saint-Barth, la spiaggia di Colombier, raggiungibile solo in barca o attraverso un sentiero da percorrere a piedi (foto Richard Broadwell / Alamy / Milestone Media)
Saint-Barth, la spiaggia di Colombier, raggiungibile solo in barca o attraverso un sentiero da percorrere a piedi (foto Richard Broadwell / Alamy / Milestone Media)

Come tutti i luoghi remoti, il suo fascino colpisce ancora prima di raggiungerla: lungo la strada asfaltata che scivola verso la costa sud dell'isola di Saint-Barthélemy, tra piccole lagune che le sagome degli alberi secchi rendono lunari; o prendendo il sentiero dissestato che segue l'Anse du Grand Saline, stretto tra dune di sabbia e le piante di Raisins Bord de Mer tanto fitte da rendere la costa quasi invisibile.

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Poi, finalmente, lo sguardo abbraccia la spiaggia di Saline, appena un lembo di sabbia chiuso alle spalle dalla vegetazione tropicale e morso sui fianchi dalla roccia aspra e scura. In mezzo, il candore della sabbia e il turchese del mare risaltano in un brusco salto cromatico che va da colori morbidi e scuri a tinte più luminose e drammatiche. Senza ombrelloni e lettini, chioschi e chalet, Saline è i Caraibi primordiali, ancora incontaminati. Saint-Barth, come viene confidenzialmente chiamata, isola tra le più mondane e chic delle Piccole Antille, ricca, famosa e un po' snob, ha più di un insospettato angolo selvaggio. Verso sud, lungo l'Anse de Grand Fond, il litorale è scosceso, il paesaggio si fa aspro e la vegetazione più rada. E qui, proprio aggrappata alla roccia, si trova la villa che si fece costruire Rudolf Nureyev. Risalendo la costa, il litorale si fa più frastagliato, inciso da baie profonde, dove il mare si lascia imbrigliare dalla terra in lagune salmastre. Come Grand Étang nell'Anse de Grand Cul de Sac, uno specchio d'acqua tranquillo che vira dal cobalto allo smeraldo. Tutta l'area, tra Anse de Marigot e Anse de Petit Cul de Sac, è protetta dal parco marino integrale dove vivono indisturbate tartarughe marine e balene, pesci di barriera e coralli. Più a ovest, invece, ci si imbatte nei lidi più mondani. Come Plage de Lorient, mezzaluna sabbiosa bagnata da acque basse perfette anche per i bambini, e Saint-Jean: rena candida, mare cristallino dove nuotano le tartarughe, ristoranti pieds dans l'eau, ombrelloni, lettini, boutique e un centro per il windsurf.

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Qui, su una piccola penisola rocciosa che si allunga dalla spiaggia fin dentro il mare, c'è l'Eden Rock, uno dei più lussuosi alberghi dell'isola: 31 suite e 5 ville a tema come la Garbo Suite, dedicata alla grande Greta, con mobili Anni '30 e lavabi che sbucano dalla testiera del letto. E qui si trovano anche piccoli hotel, di charme ma meno esclusivi, come La Banane, nove cottage tropical-style arredati con mobili da collezione, alcuni creati da Pierre Jeanneret negli Anni '50. Linee essenziali, colori acidi, tessuti optical e atmosfera vintage creano un bel contrasto con la struttura in legno e l'architettura coloniale dell'albergo. Raffinato anche Le Christopher a Pointe Milou: 42 camere e suite con terrazza o patio privato dagli originali bagni con docce in pietra di Bali e grandi vasche a uovo; una piscina a sfioro che sembra finire in mare e un ristorante di haute cuisine per assaggiare le specialità dello chef Philippe Bourgeois. Appena inaugurata la nuova spa, dove sperimentare trattamenti esotici e 15 differenti massaggi.
Se è vero che Saint-Barth è un po' la Costa Azzurra delle Antille non è impossibile però trovare sull'isola alberghi di charme a prezzi più accessibili (soprattutto tra marzo e aprile quando il tempo è ancora splendido ma è già cominciata la bassa stagione). Come il Tropical Hotel, 21 camere in stile coloniale proprio sopra la baia di Saint-Jean, o il b&b Fleur de Lune alle spalle delle dune di sabbia dell'Anse du Grand Saline: due camere, tre bungalow e una villa in stile coloniale che può ospitare sei persone.

Il lusso torna a trionfare sulle tavole di Saint-Barth: l'isola vanta più di un ristorante dal look elegante ed estroso, la vista sul mare e la cucina fusion. Uno degli indirizzi più noti è il Nikki Beach, sulla modaiola spiaggia di Saint-Jean, dove trionfano i piatti di pesce crudo, quelli di sushi e sashimi. Altrettanto lussuoso ma più originale, grazie alle sue tende di velluto porpora, ai grandi candelabri, agli imponenti specchi e alla clientela chic, Le Ti - Saint-Barth, che offre piatti fusion con ricette che spaziano dall'Italia alla Francia e all'Asia. Prezzi più accessibili (circa 30 euro) da O'Coral, ristorante sulla spiaggia a Grand Cul de Sac. Qui si possono gustare le specialità della cucina creola: accras de morue, frittelle di merluzzo salato, piatti a base di granchio, tartare di wahoo, una specie di grosso sgombro locale.

11 aprile 2012

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