Mentre la vicina Costa Smeralda compie cinquant'anni e si prepara a vivere un'estate di luccicanti rievocazioni mondane, l'Arcipelago di La Maddalena, che dista solo una mezz'ora di barca, ribadisce sempre di più la sua indole opposta: vacanze genuine, molto mare e poche ore piccole. L'ambiente naturale vanta 62 tra isole e isolotti e coste lunghe 180 chilometri. Che significa: oltre trecento spiagge e insenature da scoprire. Quanto basta per non sentire il bisogno di altri svaghi. Qui, ogni meraviglia del mare è a portata di mano.
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Nell'imbarazzo della scelta è però importante tener conto della direzione del vento per avere specchi d'acqua protetti e limpidissimi: se da nordovest soffia il maestrale, per esempio, è preferibile il versante opposto. Punto di partenza obbligato, il paese di La Maddalena (raggiungibile in 20 minuti di ferry da Palau). L'isola madre, grazie al profilo frastagliato e ai 45 chilometri di costa, offre una scelta infinita di baie. Una strada panoramica ne compie il periplo completo e molte secondarie raggiungono spiagge e scogliere solitarie. Le distanze sono brevissime: l'isola ha un asse nord-sud che misura appena otto chilometri. Già a tre chilometri dal centro abitato, seguendo la litoranea verso ovest, si prende il sole in uno dei luoghi più belli di questa parte di isola: il fiordo di Cala Francese. Tra i cespugli di mirto e i binari dell'antica cava di granito si snodano sentieri che conducono a pieghe nascoste della costa, spesso ricamate da minuscole spiagge, dove passare giornate tranquille e solitarie, tra un bagno in mare e, magari, una pepata di cozze preparata dal chiosco-bar (a 18 euro) che si trova vicino, proprio sulla strada, al margine della spiaggia di Nido d'Aquila. Lo si identifica facilmente perché qui, oltre ai molluschi cucinati su prenotazione a pranzo e a cena, si affittano canoe per l'intera giornata: un'idea per esplorare la costa dal mare. Numerose piccole spiagge contornano anche la penisola di Abbatoggia, a nord. Lasciandosi alle spalle l'istmo dello Strangolato, il promontorio nasconde calette e immense rocce levigate che digradano sul mare, dove prendere il sole in totale libertà. Più a ovest, dove la costa assume spettacolari forme granitiche nella penisola di Marginetto, si trova anche uno dei migliori ristoranti dell'isola: La Scogliera (vai al sito). Da non perdere i piatti di pescato del giorno, da gustare nel dehors ricavato tra le rocce del bagnasciuga. Meglio evitare invece, nei mesi di luglio e agosto, le spiagge più celebri. Sempre affollate. Compresa la più bella di tutte: Bassa Trinità, con le sue dune bianchissime. Dove invece conviene andare verso sera, quando i più hanno se ne sono andati. E fermarsi al chiringuito che sovrasta il mare. Qui, sorseggiando un perroquet, rinfrescante aperitivo a base di Pernod, si ammira uno dei tramonti più suggestivi dell'isola.
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Caprera, collegata da un ponte a La Maddalena, è ancora più selvaggia. Ha moltissime spiagge, ma solo quelle meridionali – Cala Andreana, Due Mari, Relitto – sono raggiungibili in auto. Una rete di vecchi sentieri, oggi risistemati, permette però, con brevi passeggiate, di arrivare alle baie più belle. Come Cala Coticcio e Cala Napoletana, sulla costa nordovest, tutta rocce, sabbia e un mare dal fondale chiarissimo. Un consiglio: portare sempre una scorta d'acqua. A Caprera non esistono chioschi-bar vicino alle spiagge. Infine, da scoprire via mare, i moltissimi isolotti e le isole di Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria. Chi arriva fin qui, deve fermarsi a La Casitta (vai al sito), unico resort dell'isola che, oltre ad alcune suite, vanta un raffinato ristorante, celebre per il suo aperitivo con Vernaccia fresco e ricci di mare appena pescati. Offerto a chi ha prenotato la cena di pesce. Il modo migliore per esplorare l'arcipelago è noleggiare un gommone dai Fratelli Cuccu. Oppure affidarsi a Ivan Zanchetta che ogni mattina, con il bellissimo veliero Leonidas, dai porticcioli di La Maddalena, salpa verso "le isole dell'isola".
10 luglio 2012
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