Salvatore, pioniere della subacquea italiana e anima del Lo Verde (vai al sito), storico diving di Porto Vecchio, si è immerso persino in Patagonia. Mai però, ripete ai suoi clienti, scambierebbe la sua isoletta, e le sue cernie, con un qualche paradiso tropicale. Perché secondo molti è qui il mare più bello al mondo. In questo arido scoglio che già profuma di Africa, gettato nel blu di fondali meravigliosi. A Lampedusa, maggiore delle Pelagie (dal greco pèlagos, mare aperto), più a sud di Tunisi e Algeri, si viene per tuffarsi in un'acqua cristallina con visibilità fino a 35 metri. Per immersioni indimenticabili o per una placida tintarella su spiagge di sabbia candida, cale riparate dove si nuota anche col vento, coste a strapiombo da scalare e grotte accessibili solo con maschera e boccaglio.

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Qui, nell'isola riconquistata al turismo da quando l'emergenza dell'immigrazione clandestina è considerata sotto controllo, il mare è allo stato puro. 24 ore su 24. Dal bagno appena svegli alla pesca notturna dei calamari con la lampara. Per consuetudine locale, i principali hotel mettono a disposizione dei clienti fascinose barche d'epoca, con tanto di guida. Ci sono escursioni in acqua brevi e in relax, anche solo per tuffarsi nel blu dipinto di blu in completa privacy, e avventure lungo le coste più lontane dai centri principali o verso le isole minori dell'arcipelago. Di certo non si può rinunciare all'Isola dei Conigli, area protetta che fa parte della Riserva Naturale Orientata dell'Isola di Lampedusa. La colonia di animali a cui deve il nome, da quando l'istmo sabbioso che la collegava alla costa è finito sott'acqua, non c'è più. Ci si trovano però lucertole e insetti endemici, e sull'omonima spiaggia, rovinata solo in parte dalla villa appartenuta a Domenico Modugno, depongono le uova le tartarughe protette da volontari del Wwf. Subito dopo c'è Cala Pulcino, dagli stessi colori e meno affollata. Meritano una sosta, tornando verso il porto, Cala Madonna e Cala Creta, insenature gemelle strette e lunghe. O, presso l'aeroporto, Cala Francese, perfetta anche per lo snorkeling di famiglia.

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Per chi pratica il diving, lungo la costa isolana è facile osservare aragoste e cicale, trigoni e pesci pappagallo. Ci sono spot per sub principianti, come la Grotta Santa, al centro della costa nord, o lo Scoglio della Madonnina, nei cui fondali si trova la statua della Madonna di Porto Salvo, patrona dell'isola. O mete per specialisti, come le discese nel blu in corrente con la barca che segue le bolle, come a Punta Alaimo a nord e Punta Parrino a est. Verso l'isolotto di Lampione, 18 chilometri a ovest di Lampedusa, non è difficile, sul lato sud, imbattersi in squali grigi e coralli. E sulla Secca di Levante, 12 miglia ancora a est, in condizioni perfette, le cernie giganti nella tipica posizione a candela e le tartarughe marine sono assicurate. Dopo tutto questo mare, si può esplorare l'interno calcareo dell'isola, magari a bordo di una minijeep Méhari, su trazzere in sterrato fino al Faro di Capo Grecale. Oppure rilassarsi con un aperitivo in uno dei locali di via Roma o tra i dammusi di Borgo Cala Creta. Prima di regalarsi un'abbuffata di pesce freschissimo al Saraceno o ai Gemelli. Data la qualità della materia prima, è meglio evitare ricette elaborate, preferendo saraghi e dentici alla griglia con un filo d'olio e un pizzico di santoreggia. Unica eccezione il cuscus di cernia: solo a San Vito Lo Capo se ne assaggia uno simile. La nightlife? Tranquilla, con l'eccezione, a fine settembre, del concerto O'Scià (Mio Respiro), saluto locale e acronimo di Odori Suoni Colori d'Isole d'Altomare. Lo organizza dal 2003, sulla spiaggia della Guitgia, Claudio Baglioni (fondazioneoscia.org).

20 agosto 2012

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