Mezzanotte. I fari di un'auto solitaria illuminano un gruppo di cuccioli di cinghiale che corre in fila indiana. Pochi secondi e gli animali spariscono, inghiottiti dal buio della notte e dalla macchia mediterranea. Una scena consueta nelle campagne di Suvereto, antico borgo dell'alta Maremma alle spalle di Piombino, tra la Val di Cornia e le colline Metallifere.
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Inizia da qui un piccolo itinerario di arte e gusto che tocca Campiglia Marittima, Bolgheri e Massa Marittima. Qualche giorno di relax, tra campi di ulivi secolari e filari dei vini della zona (dalla Sassicaia ai doc della Val di Cornia), colline coperte di boschi di querce e radure di orchidee spontanee.
SUVERETO: FORTEZZA GHIBELLINA
Un giorno di fine estate. A metà pomeriggio, all'interno delle mura fortificate, le strade di acciottolato di Suvereto sono deserte. Solo due anziani stanno seduti di fronte a casa, dietro il Palazzo del Comune - da otto secoli sede del municipio - per cogliere il vento leggero che spira tra le viuzze di pietra. La cittadina si anima solo verso il tramonto, quando le enoteche accolgono i visitatori con calici di vino doc e le trattorie servono minestre di verdure e piatti a base di cinghiale, re incontrastato anche sulle tavole di questa regione.
Una passeggiata di pochi minuti e la storia millenaria di questo borgo ghibellino scorre davanti agli occhi. Dal chiostro trecentesco di San Francesco - parte ancora integra del convento francescano soppresso nel 1806 da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e principessa di Piombino - alla rocca Aldobrandesca, situata nel punto più alto della città dalla quale si gode una vista sulla pianura fertile.
CAMPIGLIA MARITTIMA E IL TRENO SOTTERRANEO
Un borgo di pietra, di vicoli e scalinate se ne sta abbarbicato su un colle. L'atmosfera è sonnolenta sulla piazza dove affacciano gelaterie artigianali e negozi che vendono la schiaccia, la torta croccante che si accompagna al vin santo, simbolo culinario di Campiglia. Pochi passanti sfilano davanti al Palazzo Pretorio con la facciata decorata dagli stemmi dei capitani che si sono succeduti fino al ‘400.
Dietro questa tranquillità si nasconde la lunga storia di Campiglia. Questo paese che oggi si affida al turismo fino alla metà degli anni ‘70 ha vissuto dell'estrazione del rame. Il legame con le miniere è ancora vivo grazie al lavoro di recupero e conservazione del Parco archeominerario di San Silvestro (vai al sito) a pochi minuti d'auto dal centro storico. Portate scarpe comode e acqua per affrontare un percorso di trekking insieme a una guida che spiega l'attività estrattiva conosciuta fin dai tempi degli etruschi. Si visitano musei, si raggiunge la Rocca di San Silvestro (villaggio di minatori medievale abbandonato) e si conclude con un tragitto in treno all'interno della miniera con divertimento assicurato per i più piccoli.
DA BOLGHERI A CASTAGNETO CARDUCCI, SULLA STRADA DEL VINO
Dopo cinque chilometri lungo la strada bordata di cipressi si arriva al castello di Bolgheri, borgo nobile di questa parte di Toscana. Qui tutto si concentra in due sole e tranquille strade, costeggiate da antichi palazzi in pietra. A Bolgheri le boutique sono più ricercate: dai pezzi di interior design in esposizione allo showroom Villa Toscana in strada Lauretta ai gioielli di artigianali dell'Asin Bigio, laboratorio in via Giulia dove Giovanna e Donatella realizzano monili originali ispirati alla natura.
Ma Bolgheri è anche la meta ideale per il buon cibo. Da provare il cinghiale con polenta, fegatelli con fagioli, acciughe marinate e zuppe dell'enostuzzecheria e merenderia La bottega di Elena (vai al sito) . Qui si possono anche acquistare vini locali (Sassicaia, Ornellaia, Bolgheri Doc), marmellate artigianali, distillati e condimenti.
Merita una tappa anche l'enoteca Tognoni (vai al sito). Famose le sue pappardelle al cinghiale, la ribollita e gli affettati toscani, oltre al vino del territorio.
E per gustare il vino e olio direttamente dal produttore la strada che collega Bolgheri a Castagneto Carducci è un susseguirsi di vigneti, uliveti e aziende agricole che fanno parte del consorzio della Strada del Vino. Basta una telefonata per prenotare un tour guidato da esperti enologi che si conclude con degustazione (clicca qui per l'elenco delle strutture).
MASSA MARITTIMA E DUCCIO DI BUONINSEGNA
A pochi chilometri da Suvereto si incontra Massa, un altro gioiello medievale nella regione delle colline Metallifere. Tappa d'obbligo piazza Garibaldi dove si trovano tutti gli edifici di maggior interesse. Dal duecentesco palazzo Comunale al Palazzo Pretorio, oggi sede dei Musei Civici che custodisce anche una Maestà di Ambrogio Lorenzetti. Ma il vero protagonista è il Duomo, esempio di architettura romanico-gotica pisana dedicato a S. Cerbone e costruito tra l'XI e il XIV secolo. L'interno nasconde un altro tesoro della Maremma, la pala della Madonna delle Grazie attribuita a Duccio di Buoninsegna.
Finita la visita non rimane che lasciarsi vincere dalla pigrizia, seduti ai tavoli dei caffè sulla piazza o sui gradini del Duomo e abbandonarsi alla vita di questo borgo, che scorre senza fretta tra capolavori d'arte e piaceri del palato.
20 settembre 2012
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