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Artimino, alla corte dei Medici

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Artimino, alla corte dei Medici

  • – di Francesca Pace

Della Toscana si parla spesso e, ogni volta, sembra di aver detto e sapere molto, se non tutto. Sembra. Perché, in realtà, c'è sempre qualcosa da scoprire, che sorprende, tra le pieghe del suo paesaggio e i suoi luoghi inaspettati, densi di storia, di arte e di tradizioni. Così succede arrivando ad Artimino, frazione di Carmignano in provincia di Prato, un antico borgo medievale costruito sul crinale delle dolci colline toscane che dominano la valle dell'Arno e la splendida campagna circostante. Un paesaggio, unico e sconfinato, frequentato e amato già da Ferdinando I de' Medici per il suo clima mite e fresco. Tanto che qui volle far costruire la sua tenuta di caccia, divenuta poi nota come Villa di Artimino o "La Ferdinanda".

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La Villa è l'ultima realizzata delle dodici dimore medicee entrate, quest'anno, nell'ambìto elenco del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Ma rispetto alle altre, costruite su edifici preesistenti, ha la particolarità di essere stata costruita ex novo, come la vicina Villa di Poggio a Caiano. L'incarico fu affidato all'architetto Bernardo Buontalenti che la realizzò in soli quattro anni, tra il 1596 e il 1600, per esplicita richiesta di Ferdinando I che voleva "un palazzo che sia sufficiente per me e per tutta la mia corte; or pensaci tu e fa' presto".
Nonostante l'uso ludico e di riposo, la Villa ha una struttura in stile militare tipico del Buontalenti: massiccia, essenziale, con quattro torrioni laterali in pietra serena che sporgono dalle mura lisce e bianche. L'ingresso è rivolto verso la valle dell'Arno e Firenze, protetto dal bosco; il retro, invece, affacciato sulla campagna circostante e l'antico borgo, presenta una grande scalinata che conduceva al piano nobile. In origine singola, fu poi rinnovata nel 1930 con l'aggiunta di due gradinate laterali che ne ammorbidiscono le linee rigide dell'edificio.
Vezzo creativo dell'architetto è il tetto con numerosi comignoli, uno diverso dall'altro e corrispondenti ai 57 camini interni, che sono valsi alla dimora il nome popolare di "Villa dei Cento Camini".

La grandezza e magnificenza dei Medici è espressa, soprattutto, negli interni, affrescati e impreziositi da stucchi, opere e arazzi. I soffitti dei grandi saloni erano decorati con i simboli delle virtù; nella Sala delle Ville si potevano ammirare 17 lunette che ritraevano con grande precisione tutte le dimore medicee sparse per la Toscana, così come, nella Sala delle Guerre, diciassette lunette (andate perdute) dovevano celebrare altrettante battaglie. Purtroppo, in seguito ai diversi passaggi di proprietà della Villa e ai danni subiti durante la Grande Guerra, oggi rimangono solo alcuni affreschi delle sue grandi sale e del boudoir di Cristina de' Medici interamente dipinto, mentre la maggior parte delle opere e degli arazzi sono andati dispersi o custoditi in diversi musei.
Al piano terra, destinato all'esercito dei Medici e alla servitù, si trova una cucina con un grande camino dove si può ammirare la riproduzione di un girarrosto inventato da Leonardo.

Oggi, dopo un'importante ma rispettosa opera di ristrutturazione, la Villa ha ritrovato la sua vocazione originaria del ricevere e ospita convegni, matrimoni e meeting raffinati. Ma Artimino è anche un luogo ideale per regalarsi qualche giorno di totale relax e benessere. A pochi metri dalla Villa, nell'antica Paggeria, una struttura stretta e lunga con un portico ad archi sormontato da un loggiato e destinata un tempo alla servitù, sono state ricavate le eleganti stanze dell'hotel. Un altro edificio, antica dimora del Buontalenti durante la costruzione della Villa e poi donato da Ferdinando I a Biagio Pignatta, istruttore dei suoi figli, è, invece, oggi il raffinato ristorante della tenuta, dove provare gli antichi sapori dell'antica tradizione toscana rivisitati in chiave moderna e raffinata da accompagnare ai vini doc della tenuta. A fianco si trova una piscina a sfioro circondata dal prato che offre un'incantevole vista panoramica sulla valle.

Dalla Villa, un bel viale alberato porta al borgo medievale di Artimino, ben conservato e da cui si gode di una vista spettacolare sui vigneti e gli uliveti della proprietà. Ad accogliere i visitatori all'ingresso del borgo, nella sede dell'antico castello, si trova l'Enoteca Cantina del Redi, utilizzata negli ultimi due secoli per la produzione dell'ottimo vino Carmignano. Tra le sue mura, si possono gustare piatti e stuzzichini tipici della cucina toscana da accompagnare con i vini di produzione della tenuta. Gli altri antichi edifici del borgo sono stati, invece, restaurati e trasformati in 59 appartamenti, come dependance della struttura ricettiva della Villa, ideale per una vacanza in famiglia. E' un'atmosfera sospesa, fuori dal tempo, quella che si respira ad Artimino. E per saperne di più sulla sua storia, non mancate una visita al bel Museo archeologico dove sono conservati eccezionali reperti di epoca etrusca rinvenuti sul territorio e una passeggiata fino alla Pieve di San Leonardo del 996, poco distante dal borgo.

Oltre alla tenuta, tutta da scoprire, Artimino è anche un luogo strategico per fare tante escursioni in zona. A meno di un'ora di macchina si raggiungono Firenze, Prato, Empoli oppure, con qualche chilometro in più, si trovano San Gimignano, Siena, Volterra e la Versilia. Ma ogni volta, sarà un piacere tornare in questa oasi di quiete e relax, accolti dall'imponente dimora medicea. E condividere il fascino per questi luoghi, tanto amati da Ferdinando I.

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17 ottobre 2013

Artimino, alla corte dei Medici. Tutte le informazioni

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