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Nel deserto, viaggio dell'anima

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Nel deserto, viaggio dell'anima

  • – di Francesca Pace

Secondo un detto tuareg "Dio creò il deserto affinché gli uomini possano conoscere la loro anima". E, in effetti, un viaggio nel deserto non lascia indifferenti. Gli spazi sconfinati, i luoghi solitari e il silenzio tutto attorno, costringono a vivere il tempo presente, a liberare la mente e, anche, a concentrarsi più su se stessi. Per questo, prima ancora che un viaggio, è un'esperienza, in cui a beneficiarne davvero è l'anima. E il deserto diventa così il luogo ideale per staccare la spina, per fuggire dalla frenesia e dallo stress di tutti i giorni. Ecco, dunque, diverse proposte per trovare il luogo e la modalità più indicata per viverlo, dalla più soft alla più avventurosa, ma sempre emozionate e indimenticabile.

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In Egitto, nel signore dei deserti
Il Sahara è il Signore dei deserti. Con 9 milioni di kmq copre la superficie dell'Africa settentrionale. L'Egitto è un buon punto di partenza per scoprire le varietà di paesaggio che offre: dalle terre più aride e grigie alle immense distese di sabbia color ocra. Partendo da Il Cairo, si viaggia in direzione sud, verso il deserto occidentale, una zona pianeggiante e praticamente disabitata. A segnare le tappe del percorso, alcune oasi, che appaiono all'improvviso nel paesaggio arido e roccioso, come Bahariya, dove sono state rinvenute numerose mummie, Farafra e la più nota Siwa, con i suoi giardini, palme e alberi da frutto, sorgenti e laghi salati ma anche per il tempio di Ammone, il famoso oracolo dove Alessandro Magno fu incoronato e il Gebel El-Mawta (monte dei Morti) dove si trovano numerose tombe faraoniche. Siwa segna anche l'ingresso al Gran Mare di Sabbia, un ambiente totalmente privo di traccia umana dove si susseguono, a perdita d'occhio, spettacolari cordoni di dune, le più alte del Sahara, di forma, lunghezza, colore ogni vota diverse. Proseguendo verso sud, si raggiunge il Deserto Bianco, dove, fra la sabbia gialla e secca, si innalzano spettacolari formazioni bianche erose dal vento che creano un paesaggio irreale di rara bellezza. Fino alla cosiddetta zona dei "funghi", veri e propri monoliti dalla forma caratteristica e uno dei luoghi più "magici" di questo deserto.

Marocco, l'altro Sahara
Per visitare il Sahara si può partire anche dal fronte occidentale, in Marocco. Da Ouarzazate, una piccola cittadina moderna che accoglie bene i suoi visitatori tra profumi, luci e colori caldi, si punta verso sud. La strada percorre la verde Valle del Drah, famosa via della Kasbeh che attraversa una lunga oasi percorsa dall'omonimo fiume e permette di ammirare antiche cittadelle fortificate e i pittoreschi paesaggi circostanti, fino a Zagora, "porta d'ingresso" del deserto. Da qui parte la pista Zagora – Tafraout tra paesaggi sempre nuovi, gruppi di dromedari e accampamenti dei nomadi del deserto. Si raggiunge, poi, il maestoso Erg Chebbi, con dune alte fino a 300 metri che per la sua spettacolarità ha fatto da sfondo alla maggior parte dei film ambientati nel Sahara. Un luogo magico da godersi in una escursione a sul dorso di un dromedario e camminando lungo le dune, in attesa del tramonto da ammirare dalla sommità di una duna. L'emozione e la suggestione del deserto continua anche di notte, al riparo del campo tendato, circondati solo da buio e silenzio. Proseguendo verso nord, si lasciano le dune di sabbia per attraversare numerosi villaggi, l'oasi di Tifillate e le Gorges du Todra, profonde gole scavate nei millenni dalle acque del fiume. Si raggiunge, poi, la valle delle rose, dove si trovano vaste piantagioni di rose da essenza. Un'atmosfera magica e profumata prima di far ritorno a Ouarzazate.

Avventura in 4X4 in Tunisia
Il deserto regala emozioni forti, relax, contemplazione. Ma è anche un luogo in cui vivere un'avventura unica e diversa. In Tunisia, ad esempio, nel Grand Erg Orientale, è possibile imparare a guidare in un mondo di sabbia e di roccia totalmente isolato, provando le sensazioni da brivido che vivono i piloti della Parigi-Dakar. Un'esperienza sicuramente unica in cui, a bordo di fuoristrada 4X4, ci si diverte a "scalare" le alte dune del Sahara, a orientarsi e a risolvere eventuali problemi. E' un'avventura che, per l'ambiente ostile e difficile in cui ci si trova, è fondamentale avere una adeguata preparazione: cosa è utile portarsi in un viaggio nel deserto, quali trucchi adottare, come preparare l'auto, come si utilizza un Gps... Tutti accorgimenti che saranno forniti prima della partenza e che danno la misura di quanto il deserto possa mettere a dura prova ma, anche, regalare emozioni uniche e indimenticabili.

In Oman, tra mare e deserto
Affacciato sul Mar Arabico, il sultanato dell'Oman offre un paesaggio dai forti contrasti, tra il blu del mare e la terra, arida e rocciosa, dell'interno. Dalla capitale, Muscat, la strada costiera procede tra spiagge bianchissime, da un lato, e catene di montagne dall'altro, solcate da numerose valli (wadi) ricche di oasi e palmeti. Procedendo verso l'interno si arriva al Wahahibah Sand, il deserto di lunghissimi cordoni di dune parallele, dove si incontrano insediamenti di beduini dediti alla pastorizia. Un luogo magnifico dove fare passeggiate "solitarie" sulla sabbia morbida e fine, in contemplazione di questo panorama spettacolare. Più a nord, la sabbia lascia lentamente il posto alle montagne e, dopo aver attraversato la città abbandonata di Tanuf, con i resti delle tipiche abitazioni fatte di fango e paglia, si arriva nella rigogliosa oasi di Al Hamra, con i campi coltivati grazie a una particolare rete di canali per l'irrigazione. Da qui si entra in un mondo aspro e selvaggio, fatto di pareti rocciose e dirupi, fino a raggiungere un valico nascosto tra le montagne. Camminando, si percorre il sentiero panoramico del Wadi Ghul, definito il Gran Canyon dell'Oman, fino a raggiungere il villaggio abbandonato di Sap Bani Khamis posto su una terrazza panoramica naturale a strapiombo sulla vallata. Riprendendo la strada verso Muscat, si attraversano le rovine del villaggio di Ghul le oasi di montagna dove le coltivazioni disegnano il paesaggio con i tipici terrazzamenti all'interno delle vallate.

Negli Emirati Arabi, tra natura e modernità
Gli Emirati Arabi Uniti sono diventati una delle mete più cool del turismo internazionale grazie alla crescita, rapida e spettacolare, delle città di Dubai e Abu Dhabi. Grattacieli avveniristici, isole artificiali che si allungano nel mare e shopping di lusso, hanno completamente trasformato, nel giro di breve tempo, quelli che un tempo erano piccoli paesi di pescatori e agricoltori. Diventando futuristiche oasi in un territorio occupato quasi interamente dal deserto. A parte alcune fortezze e antichi quartieri ancora presenti nel cuore delle città principali, infatti, è tra i paesaggi ampi e aridi del Paese che si possono scoprire la storia e la cultura di questa popolazione, divisa tra tradizione e futuro. Ed è da qui, che si parte alla scoperta di questa terra dai forti contrasti, in cui, ai colori densi e freddi delle nuove costruzioni, si oppone un paesaggio immenso, dominato dalle tinte calde dell'oro e del rame delle dune di sabbia. Alcune di queste raggiungono anche i 100 metri di altezza da cui, alla sera, si può ammirare la luce del tramonto, nel totale silenzio del deserto. Da Abu Dhabi, verso sud, si raggiunge il Rub' al-Khali, è il secondo più grande deserto di sabbia del mondo, ancora in gran parte inesplorato e praticamente disabitato, perché anche le popolazioni locali ne sfiorano solo le zone marginali. Da Dubai, invece, si raggiungere l'Emirato di Fujairah, affacciato sul Golfo d'Oman, tra montagne spettacolari e spiagge di sabbia bianchissima.

11 febbraio 2014

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