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Dopo Pol Pot. La Cambogia nelle foto inedite di Terzani

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Dopo Pol Pot. La Cambogia nelle foto inedite di Terzani

  • – di Arianna Garavaglia
I resti di un villaggio vengono ripopolati, 1980 (© Archivio Terzani)
I resti di un villaggio vengono ripopolati, 1980 (© Archivio Terzani)

«Phnom Penh, questa straordinaria, suadente città alla confluenza del Bassac con uno dei più grandi fiumi del mondo, il Mekong, una città di grande armonia umana, in cui le pagode sono ancora oggi più alte delle palme e le palme più alte delle case». Così scriveva con nostalgia, dolore e poca speranza Tiziano Terzani, il corrispondente dall'Asia per eccellenza, in un articolo per il Corriere della Sera.
Il pezzo risale al 1991, a dodici anni dalla fine del terribile regime di Pol Pot, quando, con la presenza dell'Onu, il paese cerca ancora di ricostruirsi.

La Cambogia, come scrive la moglie Angela Staude nella prefazione di "Fantasmi", raccolta di testi scritti dal marito tra il 1973 e il 1996, è stato «un grande amore di Tiziano e come ogni amore lo ha fatto anche soffrire».
Testimone di questo interesse – oltre a cronache, analisi, riflessione e interviste ai personaggi più importanti del paese – anche una serie di foto in mostra dal 9 maggio al 2 giugno negli spazi espositivi della Biblioteca della Manica Lunga, sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Le immagini, in buona parte inedite, sono state scattate da Terzani nel 1980, nel corso di un viaggio nel paese distrutto da quattro anni di potere comunista.

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La Cambogia aveva sempre affascinato il giornalista fiorentino. E il rapporto con questo paese è anche la storia di una vita, di un'avventura professionale e umana che si lega alle tragiche vicende cambogiane. Qui Terzani aveva iniziato la vita del corrispondente in Asia e sempre qui l'ha chiusa dopo più di vent'anni. E in Cambogia «con i khmer rossi – scrive sempre Angela – il sogno socialista con cui era partito per l'Asia si trasforma in incubo».
Perché all'inizio degli Anni '70, di stanza a Phnom Penh per documentare la fine del regime del maresciallo Lon Nol, Terzani parteggia per i khmer rossi «visti come gli eroi di questa liberazione» che tentano «di riportare la Cambogia ad un paese di pace».
Lasciata la città prima dell'arrivo dei comunisti il 17 aprile del 1975 Terzani, da Bangkok, bolla come «propaganda» i racconti dei loro massacri. Anche nel '79, quando al confine con la Thilandia Terzani viene minacciato da un 14enne armato membro dei khmer rossi, lui prova «una strana simpatia».
Ci vorranno le testimonianze terribili dei profughi e un viaggio nel paese iniziato nel '79 quando, dopo 4 anni di assenza, Terzani torna e trova una popolazione di reduci, piegata dalla fame, dalla malaria e dalla peste. Al confine con la Thailandia vede «centomila cambogiani emaciati (…) scheletri ambulanti coperti di stracci neri e di mosche», «un esercito di zombi». Rientra nell'amata Phnom Penh e cerca i vecchi amici e l'interprete. Non trova nessuno.
Attraversa le risaie e si ritrova a camminare sui resti di persone massacrate dai khmer rossi.

Le immagini in mostra testimoniano le tappe di un viaggio da incubo in questo paese di fantasmi. Tra le foto l'immagine spaventosa di decine di teschi accatastati nella città di Battambang. E poi un ufficio a Tuol Sleng, il liceo di Phnom Penh trasformato in campo di concentramento dove furono internate e torturate 17 mila persone. Si salvarono solo in sette.
La prigione era guidata dal compagno Duch, l'unico membro del partito condannato dal tribunale misto dell'Onu in Cambogia incaricato di perseguire i responsabili del genocidio. Oggi Tuol Sleng conserva quella memoria come museo.

La mostra rientra nel progetto "Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L'esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpenè" dedicato alla cooperante italiana, amica personale di Terzani, attiva in Cambogia dal 1980 al 2002. Inoltre, 10 maggio alle 20 al Teatro Malibran di Venezia, è previsto lo Spettacolo Luci e ombre del Balletto Reale cambogiano (ingresso libero fino a esaurimento posti).

In Cambogia. Fotografie dall'Archivio Tiziano Terzani a cura di Angela Staude Terzani
QUANDO: dal 9 maggio fino al 2 giugno 2014
DOVE: Biblioteca della Manica Lunga, Isola di San Giorgio Maggiore
BIGLIETTI: ingresso libero

5 maggio 2014

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