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Viaggio nel deserto con Gertrude Bell, "regina" d'Iraq

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Viaggio nel deserto con Gertrude Bell, "regina" d'Iraq

  • – di Arianna Garavaglia
Damasco, cortile della Grande Moschea (foto di Gertrude Bell)
Damasco, cortile della Grande Moschea (foto di Gertrude Bell)

Se ci è sempre sembrato che l'avventura e l'impresa eroica fossero privilegi per soli uomini ci sbagliavamo. A smentirci è Gertrude Bell, archeologa, scrittrice, diplomatica, spia e viaggiatrice nel Medio Oriente dell'inizio del Novecento durante il crepuscolo ottomano.

Bell è conosciuta come la "Lawrence d'Arabia al femminile", titolo riduttivo per quest'inglese personaggio chiave nella storia del Medio Oriente.
Con una laurea in storia a Oxford in tasca Bell lascia l'Inghilterra poco più che trentenne e si mette a viaggiare nei territori dell'impero ottomano in disfacimento. Impara l'arabo e il persiano e sostiene (come Lawrence) le rivolte degli arabi contro Costantinopoli. Al Cairo entra a far parte del controspionaggio inglese e, alla fine della guerra, viene invitata da Churchill a far parte del gruppo degli "orientalisti" che insieme a Lawrence traccerà il nuovo assetto della regione.
Contribuisce alla creazione dell'Iraq dove diventa braccio destro di Re Faysal e una sorta di regina senza corona. Qui si occupa di politica e di arte al museo archeologico e muore, a Baghdad, nel 1926 a 57 anni per un overdose di sonniferi.

Bell è poco conosciuta rispetto al "collega" Lawrence entrato nell'immaginario popolare grazie al suo interprete cinematografico Peter O'Toole, protagonista del film di David Lean del 1962. Ma qualcosa sta cambiando anche per Gertrude. Quest'anno uscirà "The queen of the desert", film biografico di Werner Herzog con Nicole Kidman come protagonista.
E a riempire la lacuna ha contribuito anche la casa editrice Polaris che ha appena pubblicato "Viaggio in Siria" (traduzione di Lucia Palianti con prefazione di Ettore Mo), testo scritto da Gertrude durante il suo viaggio da Gerusalemme ad Antiochia nel 1905. Sfogliando il testo, corredato da foto dell'autrice, si può solo constatare che il mondo descritto dalla viaggiatrice britannica è ormai scomparso. Città e siti archeologici che fino a pochi anni fa si visitavano in tutta sicurezza sono ormai teatro di guerra e di massacri.

A cavallo da Gerusalemme ad Antiochia
Bell ha 37 anni quando, in una piovosa e gelida giornata d'inverno, monta a cavallo e con pochi aiutanti e una tenda inizia il suo viaggio.
Durante il percorso incontra emiri, pasha, sceicchi, vescovi, rappresentanti del governo ottomano, mulattieri e contadini. Conosce tutte le sette del frammentato scacchiere confessionale del Medio Oriente, spesso in lotta tra loro: musulmani ortodossi ed eterodossi, cristiani, drusi e yazidi.
Arriva a Damasco «la vera capitale del deserto» e poi rimane affascinata da Baalbek dove sono in corso gli scavi di una missione archeologica tedesca. «Il vasto insieme di templi e mura di cinta (…) – commenta - è secondo solo a quello dell'Acropoli di Atene per l'impressione che suscita».
Prosegue e arriva a Homs che con le sue facciate decorate le ricorda stranamente «la facciata della cattedrale di Siena».
Getrude non si ferma e fa tappa al castello crociato del krak dei cavalieri dove passa una serata distesa sui tappeti a fumare narghilè insieme alle donne del palazzo. Un incontro tutto al femminile, uno dei privilegi di essere donna in quelle terre.
Gli uomini si rivolgono a lei come a "Sua Eccellenza", chiedono che spenda una buona parola per loro a Costantinopoli e le offrono cene grandiose e stanze per la notte perché «la parola "ospite" è sacra dal Giordano all'Eufrate».
Sulla strada si imbatte in fortezze cristiane, resti assiri e costruzioni romane. Parla di poesia araba con i suoi ospiti, scatta fotografie, copia iscrizione in caratteri cufici. Ed esprime opinioni politiche. «Nessuna guerra – scrive a proposito del conflitto tra tribù dell'Arabia – avrà mai fine nel deserto e qualsiasi torto non farà che tornare utile a un giovane sceicco impulsivo».
Un giudizio veramente attuale.

2 febbraio 2015

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