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Non sono vanitosa, sono un genio

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Non sono vanitosa, sono un genio

Mi domando se sono vanitosa. A pensarci bene decido che non lo sono affatto. Anzi, se c’è una cosa sicura, è che non sono vanitosa, non mi do delle arie, sono molto modesta, quasi troppo, insomma sono una personcina umile e a modo.

Quindi a dire il vero, sulla vanità... non saprei proprio cosa dire. Anche sforzandomi, guardando a ritroso la mia vita, se provo a cercare momenti di vanità, non ne trovo neanche uno.

A pensarci bene... proprio adesso mi pare di ricordare una frase che ho detto a Londra, quando avevo vent’anni, al direttore della Slave School of Fine Arts, che mi domandava come mai pretendessi di entrare in una università così importante senza avere né i soldi per iscrivermi, né i soldi per vivere a Londra, senza aver fatto i test di accesso, e neppure riempito i moduli necessari. Effettivamente la mia risposta mi sembra un pochino vanitosa, dissi: «perché sono un genio!». Al che lui mi guardò negli occhi, mi sorrise e disse: «allora se sei un genio, hai diritto a frequentare questa università.» mi diede un modulo da firmare e disse: «ecco, da questo momento sei una nostra studentessa».

A pensarci bene, quel piccolo peccato di vanità, è stato tutta colpa di una fiaba che avevo letto da piccola e che mi aveva tanto colpita. Si tratta del Principe e il povero. Un principino che si annoiava e che era triste perché suo padre il re era morto, vide dalla finestra i suoi armigeri allontanare in malo modo un ragazzino che chiedeva l’elemosina. Ordinò allora di fare entrare il ragazzino nella reggia perché voleva giocare con lui. Il bambino fu introdotto nella stanza del piccolo principe e giocarono a scambiarsi i vestiti. Così, il principino che era diventato re, si mise il vestito tutto rotto e lercio del ragazzino povero. E il ragazzino povero si vestì con i meravigliosi merletti e velluti del piccolo principe. Cominciarono a giocare a rimpiattino e correre per tutta la reggia. Appena le guardie li videro, acciuffarono il bambino sporco e lercio e lo ributtarono per strada. Ma che c’entra tutto ciò con il fatto che sono un genio e con quel momento della mia vita a Londra?

A pensarci bene, quello che mi colpì di questa fiaba fu il fatto che tutti quelli che incontravano il bambino vestito da povero, non credevano che fosse il re e ridevano di lui. Finché un giorno un cavaliere lo incontrò e quando lui gli disse: «io sono il re», il cavaliere gli credette e lo ricondusse alla reggia.

A pensarci bene è questo che mi ha sempre colpito: ogni tanto c’è qualcuno capace di vedere una corona invisibile in testa ad un altro. Io quella volta a Londra ho voluto mettere alla prova il direttore dell’università, che in effetti ha subito visto la mia splendente corona!

Non capita spesso... è difficile che qualcuno veda la corona di un altro... anzi, non la vede quasi mai. Io cerco sempre qualcuno che la veda. Ma perché?

Non sarà che sono un po’ vanitosa? Certo che in quei momenti, quando accade, l’emozione è forte e io ho sempre tanta riconoscenza per coloro che mi «ri...conoscono». La mia è una ricerca continua, io continuo sempre a cercare qualcuno che veda la mia corona. Ma chi vorrei incontrare?

A pensarci bene, vorrei incontrare il mio padre adottivo Robert (che mi rimproverava sempre) per farmi dire, almeno per una volta: «brava!».

Ma lui si è suicidato prima di dirmelo.

Continuo a fare acrobazie pur di trovare ogni tanto un cavaliere che mi riporti alla reggia per farmi accomodare sul trono che mi spetta.

Non so cosa farei per incontrarlo, non vorrei finire come il personaggio di Kafka, il trapezista, che smise improvvisamente di fare il suo lavoro e cominciò a digiunare. Forse proprio perché non trovò più nessuno capace di vedere la sua corona oppure perché colpito dalla «vanità del tutto».

Da questo deriva la vera depressione dell’umanità.

A pensarci bene, io invece me ne frego della vanità del tutto, e continuo a vivere e a fare quel che faccio: le mie acrobazie. Mi contento del presente e non m’importa del futuro.

A proposito... c’è qui qualcuno di voi che per caso vede una corona sulla mia testa?

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