Cultura

Un Bembo col galletto

  • Abbonati
  • Accedi
Arte

Un Bembo col galletto

Malignamente, possiamo dire che persino Aldo Manuzio fu, all’inizio, un editore di Aps (ricordate gli «Autori a Proprie Spese» canzonati in modo sublime da Umberto Eco?). E già: perché, per esempio, il mitico opuscolo, sole trenta carte, del De Aetna di Pietro Bembo fu verosimilmente commissionato e seguito personalmente dal Bembo medesimo. Narra, in forma di dialogo tra Pietro e il padre Bernardo, il viaggio dello stesso Pietro in Sicilia, dove era andato per imparare il greco. Ma perché è importante il libro, anzi, quasi «mitico»? L’edizione (1495) è la prima in lingua latina di Aldo e per questo libro fu utilizzato per la prima volta il carattere romano tondo, detto poi appunto «Bembo», realizzato dal grande Francesco Griffo (lo stesso del corsivo). In alcuni esemplari (la tiratura era limitata) ci sono correzioni autografe dei refusi; sono di Bembo medesimo se non di Aldo: così si lavorava a bottega nei primi tempi. Non in questa copia, però, che, se non presenta correzioni, è, invece, piuttosto grande: 200x144mm (quella della Ucla, per dire, è 195x123mm). In effetti il problema delle marginature per le aldine è da tenere d’occhio. Insomma, questa rarità va in asta a Londra giovedì 14 (stima base 126-189 mila euro), insieme, tra l’altro, a un’Hypnerotomachia (100-150 mila) e un Cicerone su pergamena (una delle quattro copie esistenti), ancora più raro: siamo oltre i 200mila euro.

Intanto il giorno prima vanno in asta una superba collezione di Waugh e almeno due lotti non carissimi, ma che sarebbero quelli che vorrei avere (così è il collezionismo...): un legno e qualche impressione del grande Eric Ravilious per Cockerel Press. L’asta inaugura una nuova partnership italo-britannica tra Forum Auctions e Philobiblon Auctions, una collaborazione di rilievo che può offrire vantaggi sia ai venditori che ai collezionisti. Philobiblon, grazie al dinamismo del suo vulcanico proprietario, Filippo Rotundo, si sta affermando come una realtà sempre in espansione e in cerca di nuove espressioni; forse è il vero nuovo volto della libreria antiquaria di un certo livello. La Philobiblon opererà a Roma, Milano, Londra e New York e allargherà i presto dipartimenti d’asta anche a gioielli, vini, oltre che alle opere d’arte. In più ci sono progetti di bookshop museali e di viaggi su misura per collezionisti e amanti del bello: un sistema integrato che promette bene. E se devo parlare di promesse mantenute, ecco una ghiottoneria di cui avevo già detto e che, finalmente, ho visto realizzata. È il catalogo a tiratura limitata (205 copie) della collezione dantesca di Livio Ambrogio, la più bella e preziosa del mondo: Dante. Fifty Books, realizzato da Tipoteca Italiana per conto della Libreria Antiquaria Pr e Ph (ramo americano dell’impresa, stavolta in alleanza con Pregliasco). Il testo, composto e fuso in piombo nel carattere Dante Monotype da Rodolfo Campi è stato stampato su carta Zerkall da 145 grammi cucito e rilegato a mano in mezza pergamena. È un orgoglio di cui Silvio Antiga (Tipoteca), Rotundo (Philobiblon) possono vantarsi. E beati i bibliofili che ne possiedono una copia.

© Riproduzione riservata