Un cartello sul pontile di approdo al Constance Moofushi, nell'atollo di Ari, avverte: “No news, no shoes beyond this point”. Il messaggio è una dichiarazione di intenti: da parte degli ospiti in arrivo, complice lo staff del resort. Se già a Male, capitale delle Maldive e aeroporto internazionale, avete tolto la sciarpa, la giacca e il maglione, alla fine del pontile vi sarete liberati volentieri delle scarpe per infilarvi le infradito che vi aspettano al check in. È un po' così ovunque tra le isole dell'Oceano Indiano: ogni resort hai il suo rituale di benvenuto. Giusto il tempo di raggiungere la villa e ci si sente già cittadini di un microcosmo che racchiude in sé molte caratteristiche del posto ideale: il mare, la spiaggia bianca, le palme, il caldo, la vita facile senza dress code, senza orari, senza auto e senza impegni né tantomeno doveri, tranne il rispetto della natura, dei suoi tempi, delle sue regole, della sua bellezza perfetta.
Davanti, una settimana - è il minimo per ammortizzare viaggio, stanchezza arretrata e fuso orario di +4 ore – per fare tutt'altro dal solito. Per esempio, come prima cosa, ritirare maschera e boccaglio al diving centre e immergersi tra un'infinità di pesci colorati e giardini di coralli. A chi non piacerebbe?
Innanzitutto sfatiamo un mito, che per qualcuno potrebbe rappresentare un deterrente nella scelta: le Maldive non sono una meta esclusiva per coppie. Tutt'altro.
Insieme a voi sbarcheranno senz'altro i soliti sposini mano nella mano, ma sono sempre più numerosi invece quelli che portano in braccio uno o due bambini, e magari anche uno in pancia. D'altra parte, per una famigliola, è difficile pensare a un posto più beato di una piccola isola con la spiaggia grande e solitaria, l'acqua bassa e tiepida, trasparente e piena di pesciolini Nemo veri: altro che tv! Si divertono i piccoli, e anche i grandi, che per l'occasione e la meraviglia tornano un po' bambini, o semplicemente più umani. Tutti effetti collaterali che migliorano con il passare dei giorni tra le palme e la stanza in palafitta sull'acqua.
Sfatiamo un altro mito: le Maldive non sono noiose.
Qualcuno atterrisce alla semplice idea di trascorrere sette giorni su un'isoletta che si gira a piedi in meno di un quarto d'ora. Claustrofobia? È che qui la superficie infinita è il mare blu a pois celesti degli atolli, da esplorare sopra e sotto. E gli atolli sottomarini sono vari, ricchi di fauna e vegetazione come i sentieri di montagna. Con l'attrezzatura adeguata (e il patentino PADI) si può scendere lungo le pareti coralline, e man mano che si va più fondo o si cambia stagione, si incontrano pesciolini colorati, razze, mante, innocui squali balena, meduse che sembrano ballerine in tutù, e prati colorati che si piegano alle correnti come l'erba al vento: siete in uno dei siti diving più belli del mondo. È vero che basta tuffarsi fuori dalla porta della stanza per vedere una tartaruga che ha perso l'orientamento o uno squaletto ; ma in dhoni o in motoscafo si raggiugono punti dove la meraviglia si moltiplica. Come quando si rincorrono i delfini per fotografare un salto acrobatico fuori dall'acqua.
A Moofushi, ci si può impegnare dall'alba a notte fonda. Come prima cosa, al mattino si consulta la stazione meteo primordiale con una noce da cocco appesa a un telaio di legno che fa da barometro: a seconda delle oscillazioni e del colore, si capisce che tempo farà nelle prossime poche ore. Il tempo alle Maldive può essere molto variabile, e la consultazione può essere ripetuta più volte in una giornata per decidere, lì per lì, cosa fare e come organizzarsi. Le attività comunque iniziano molto presto. Alle otto (anche alle sette, volendo) c'è lezione di yoga alla spa: un'ora tra saluti al sole e respirazione con un maestro del Kerala, nel sud dell'India, che è una guida preziosa nell'eseguire le sequenze non sempre facili da imitare. La colazione si fa dopo, al ricchissimo buffet dolce e salato. Il mare si può vivere anche senza uscire in barca. Si possono prendere le canoe, le tavole da surf e da SUP, e girare nella laguna per i fatti propri o con un istruttore. Sulla spiaggia sono montate la rete da beach volley e le porte per giocare a calcio, e non è raro trovare una coppia brasiliana o italiana che si sfida al gol, coinvolgendo spesso qualcuno dello staff, che sta subito al gioco. Non si fa a tempo a tornare dalle escursioni e dalle attività pomeridiane che è già ora della degustazione di vini, che nei resort tropicali di Constance è un'esperienza seria come nel Chianti Classico. Nella cantina maldiviana ci sono un centinaio di etichette di tutto il mondo che il sommelier sudafricano Nash invita a degustare in mezzo alla laguna, con i piedi in acqua. La selezione dei formaggi è fatta da un intenditore, e il gelato è preparato artigianalmente tutti i giorni: non solo il classico vaniglia e cioccolato, ma anche mango, cocco, wasabi, tè verde.
Dopo la cena al buffet o alla griglia sulla spiaggia, c'è il biliardo oppure il bar con dj set e carta dei cocktail appena rinnovata con la consulenza di un bartender londinese. L'alternativa senza alcol è un “mocktail” alla frutta corredato di elenco sugli effetti salutari: più energia, anti ossidante, brucia calorie e tante altre doti virtuose che si apprendono in una lezione (su prenotazione) insieme alle ricette e ai trucchi per confezionarli con quell'aspetto esotico e invitante che propongono al banco. A farle tutte le attività disponibili, più che la noia, si rischia di ripartire senza aver trovato dieci minuti per dondolarsi sull'amaca nell'acqua adocchiata appena arrivati. E sarebbe un delitto, francamente.
Già che ci siamo sfatiamo un terzo mito: le Maldive non sono solo una meta per super ricchi (in bassa stagione)
I 124 resort in attività e i 10 di prossima apertura sono perlopiù quattro e cinque stelle. Sotto è difficile scendere. Tolti i super lusso, come Cheval Blanc, Soneva Fushi, One&Only Reethi Rah o la nuova villa-isola di Four Seasons nell'atollo di Baa, il cui prezzo ufficiale si aggira tra i 40 e i 50 mila euro a notte, la realtà è più accessibile. Proprio per il fatto di essere isole minuscole, dove c'è spazio solo per un solo resort, gli ospiti non hanno alternative all'offerta. Scelto il posto, deve andare bene tutto: camere, cibo, spa, diving. Quindi la selezione va fatta in modo oculato, perché vie d'uscita, una volta a destinazione, non ce ne sono. Molti resort propongono l'all inclusive, consigliabile per non trovarsi poi sul conto una bottiglia di San Pellegrino a 18 dollari, e cadere svenuti quando si moltiplica il prezzo per il numero di bottiglie al giorno e per il numero di giorni trascorsi sull'isola. Quando è tutto compreso, il pericolo è scampato (e comunque è meglio leggere con molta attenzione le condizioni dell'offerta). Se si acquistano indipendentemente il volo (dall'Italia: Etihad fino ad Abu Dhabi, e poi fino a Male) e l'idrovolante (per arrivare a destinazione, circa 250$), il pacchetto Crystal All Inclusive di Moofushi è conveniente perché include proprio tutto, anche alcolici e mini bar in camera. E, ricordando i pargoli si cui si parlava all'inizio: se fino al 30 ottobre i bambini pagavano adesso fino ai 6 anni, sono ospitati gratuitamente.
Una soluzione altrettanto conveniente è acquistare un pacchetto in agenzia. Solo per dare un esempio, chi prenota con Skorpion Travel entro il 31 ottobre, paga 3910 € a persona in Water Villa per 7 notti, tutto incluso, anche volo e idrovolante. Per ridurre ulteriormente il prezzo rispetto all’alta stagione (quando il soggiorno costa tra i 6 e gli 8000 euro), bisogna rimandare il viaggio a giugno, quando inizia la bassa stagione maldiviana. In quel caso il prezzo sale scende a 3.470 €. Conoscete un altro posto eostico dove una settimana costi di meno, tenendo conto di tutto?
Mmmh....difficile. Parola di esperti! Conclusioni: le Maldive, da decenni nell'immaginario universale della vacanza “sun, sea, sand” e relax, si confermano una destinazione meravigliosa, consigliabile a tutti.
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