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La Grande Abbuffata, 24 ore di cibo e cultura a Bologna

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La Grande Abbuffata, 24 ore di cibo e cultura a Bologna

  • – di Sara Magro

L'enogastronomia è una motivazione di viaggio fondamentale per i turisti che scelgono l'Italia come destinazione per le loro vacanze. Con l'inaugurazione il 15 novembre di FICO (fabbrica italiana contadina), il parco dei divertimenti del food di Oscar Farinetti, Bologna si conferma capitale della gastronomia italiana. Lo conferma anche una ricerca della Camera di commercio sulla gastronomia secondo la quale si conta un'attività gastronomica ogni 37 residenti.

Non che qualcuno mancasse di riconoscere la bontà di tortellini e mortadella, ma semplicemente, ribadisce il proprio ruolo: vanta una tradizione culinaria e agroalimentare forte e antica, è ottimamente collegata alle principali città italiane ed estere, ed è sempre piacevole tornarci e passeggiare sotto i suoi 40 km di portici unici al mondo, risalire sulle torri del centro storico, fermarsi a bere in uno dei suoi innumerevoli bar.

Il centro storico medievale è intatto e accogliente, e fa piacere ripercorrere le stesse strade dei cittadini famosi, da Luigi Galvani a Lucio Dalla, la cui casa in via Massimo d'Azeglio 4 riapre al pubblico ogni 4 marzo per ricordarlo con musica e parole e per riaffermare che Bologna è “City of Music” nel Patrimonio Unesco. È da qui che è ripartita la scoperta della musica antica, con piccoli concerti da camera come nel '6-700 in cappelle e chiese, è qui che i liutai lavorano a bottega come una volta, ed è qui che si visita un bellissimo Museo e biblioteca della musica, con tanti piccoli gioielli tra cui, nella sala 6 dedicata al secolo d'oro del dramma per musica italiano, il ritratto a grandezza naturale di Farinelli, controtenore e star internazionale nel ‘700.

Lì vicino c’è poi la piazza più bella di Bologna, quella delle Sette Chiese, dove si trova il complesso di Santo Stefano. Ancora a due passi vale la pena di vedere la chiesa di Santa Maria della Vita fondata nella seconda metà del sec. XIII dalla Confraternita dei Battuti o Flagellati, per ammirare il complesso scultoreo del ’400 “Compianto del Cristo Morto” di Niccolò dell'Arca, uno dei più espressivi capolavori della scultura italiana. Non manca nemmeno l’anima moderna nell’offerta culturale con il Mambo, l’Opificio Golinelli, il Mast e molte gallerie come la Ono arte, specializzata in fotografia.

Ma Bologna è anche una delle prime città universitarie d'Italia, e anzi l'Alma Mater Studiorum è considerato l'ateneo più antico d'Europa, con una scuola giuridica che risale all'XI secolo. E ancora oggi, l'anima studentesca porta gioventù, idee, intelletti freschi e tiene sveglia la città fino a tardi riempiendo locali, birrerie e circoli.

Comunque a vincere a Bologna è l’appetito. Come resistere alle sue vetrine piene di leccornie? Il titolo di City of Food conferito dall'Unesco se lo merita davvero. Eppure, anche qui c'è qualcosa da scoprire. Se infatti chiunque saprebbe elencare le pietanze locali più famose, pochi sanno invece che le ricette originali di tortellini, ragù e lasagne sono depositate nel trecentesco Palazzo della Mercanzia, in centro, e che sempre lì si trova la scatola di legno con il prototipo perfetto della lasagna che deve essere larga 0,8 cm quando è cotta. Sulla filologia e la possibile evoluzione di ingredienti e dosi disquisisce tuttora la Dotta Confraternita del Tortellino. Per esempio i tortellini, si fanno in brodo o asciutti? La prima a servirli asciutti, nel 1930, fu una certa cuoca Cesarina, e poiché il piatto piacque assai, diventò subito tipico. E oggi quale ricetta vige? Cambiano abitudini, tempi e tecniche, e se il ragù originale richiedeva 6-7 ore di cottura, perché la carne che si usava era dura e di scarto, oggi ne bastano due, perché la trita è di prima scelta. Sembrano questioni inutili, eppure attraverso il dibattito gastronomico, tra botteghe storiche e nuovi concept, la città tiene alta la qualità e appunto accoglie progetti visionari come il più grande parco agroalimentare del mondo con campi coltivati, piccoli allevamenti e banchi gastronomici.

Ecco scelto per voi un programma gourmet dalla colazione al cocktail, con qualche sosta per fare la spesa.

Il caffè: da Zanarini, in piazza Galvani 1, punto di ritrovo per l'espresso con brioche al mattino o in qualunque altro momento di pausa nel corso della giornata. Caffè Terzi Via Oberdan, piccolo bar con miscele speciali.

Shopping dolce: Majani, primo produttore di cioccolato solido, fornitore della casa reale dei Savoia, produce la sfoglia nera dal 1830 e il cremino a quattro strati Fiat dal 1911 e li vende nella sua bottega storica sotto i portici.

Giro con degustazione: al Mercato di mezzo (via Clavature), il più antico della città, vicino a piazza Maggiore, con banchi per fare la spesa e tavoli sociali per consumare il cibo sul posto o il Mercato delle Erbe, il più grande al coperto. Un’occasione per fare la spesa a km zero e mangiare di tutto dall'etnico al classico bolognese, e poi panini e pizze gourmet e pesce al Banco 32.

Shopping salato: Simoni, via Drapperie 5/2 è la salumeria più antica di Bologna. A un ingresso è esposto il pannello con i prodotti tipici dell'Emilia Romagna, all'altro il bando del 1720 che descrive la “mortadella soprafina” che va tagliata così sottile che guardando la fetta in trasparenza si deve vedere il santuario di San Luca.

Pausa pranzo fredda: Ditta A.F. Tamburini, salumeria e drogheria storica dove si fa la spesa e si mangiano affettati e formaggi che si possono anche degustare seduti sui tavoloni dell’Osteria del Sole, (che si trova a pochi passi) antico luogo di ritrovo del 1465, accompagnati con una bottiglia di lambrusco o sangiovese.

Pausa pranzo calda: i tortellini di Valeria da Pasta Fresca Naldi (via del Pratello 69) sono così buoni e famosi che c'è sempre da aspettare un bel po' prima di ricevere la propria porzione da mangiare in piedi fuori dal minuscolo locale. Per chi vuole stare più comodo per mangiare tortellini e lasagne doc c’è Sfoglia Rina in via Castiglione a due passi dalle Due Torri.

Il cono o la cioccolata calda speziata: Gelatauro, il migliore della città, a due passi dalla torre degli Asinelli.

Shopping della tradizione: Paolo Atti & Figli è una gastronomia dove si trovano i tortellini freschi e i dadi di “brodo squisito” in cui cucinarli. Non esiste souvenir migliore.

Alternativa gourmet pomeridiana: Bologna Welcome propone alcuni itinerari alla scoperta del territorio, tra cui la squisita Truffle experience

Cena, andar per osterie
Ristorante Diana in via Indipendenza, l’arteria principale che collega la stazione a Piazza Maggiore, per il carrello dei bolliti, e ristorante Ai Portici, unica stella Michelin della città. Per le trattorie difficile cascare male, ovunque. Tre suggerimenti classici sono: Anna Maria in zona universitaria, Trattoria Leonida in un vicolo di Strada Maggiore e trattoria Meloncelloche hai il plus di trovarsi a pochi passi dai portici di San Luca. Quasi 500 scalini per 4 kilometri che si fanno volentieri per smaltire le calorie accumulate dopo una cena a base di tagliatelle, polpettine, friggione e mascarpone come dessert.

Afterdinner: Parlor, Caffé ristretto e Le Stanze Caffè, per un gin tonic digestivo e i due salotti del jazz in Via Mascarella, Cantina Bentivoglio e Bravo Café.

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