La Polonia (con Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia) fa parte del gruppo di Visegrad, un'alleanza storica costituita nel 1991 tra i quattro Paesi che sono entrati poi con diverse modalità nell'Unione europea. Questi stessi Paesi, l’hanno dimostrato anche all’ultimo vertice, portano avanti posizioni euroscettiche, sovraniste e di chiusura totale al sistema di redistribuzione e ricollocamento dei migranti.
L’Europa per il fronte dell’Est appare quindi una matrigna cattiva quando si tratta di gestire situazioni scomode ma madre amorevole quando dispensa fondi per sostenere le più diverse iniziative. Varsavia, per citare alcuni dati, ha ricevuto lo scorso anno uno stanziamento dall’UE di più di 400 milioni di euro per il rafforzamento della sola rete metropolitana e l’intero Paese è da sempre in cima alla classifica di chi percepisce più aiuti nei programmi di politica di coesione. Anche per il prossimo quadrienno si conferma comunque tra i primi ricettori di fondi, pur passando da 83,9 a 64,4 miliardi di euro.
Tra i miliardi destinati dall’Unione Europea per lo sviluppo circa 600mila euro sono stati destinati al museo della vodka. Al liquore nazionale, mancava un museo (questo è il primo al mondo monografico) e ora la città polacca può vantare questo primato anche grazie all’aiutino dell’amata-odiata Unione.
Il Muzeum polskiej wodki inaugurato il 12 giugno si trova nel nuovo Koneser Praga Center, una zona centrale che ha subito un profondo restauro e dove si trovano auditorium, la sede di Google, attività commerciali, bar e ristoranti.
Nell’ex storica fabbrica di mattoni rossi dove veniva prodotta la vodka “Koneser” con le etichette Luksusowa e Wyborowa, dopo 4 anni di lavori, al posto dei macchinari ci sono numerose sale con installazioni multimediali, saletta di proiezione, Vodka Academy Bar, dove si tengono anche degustazioni e laboratori didattici sul food pairing, bistrot, ristorante e naturalmente lo shop. Secondo Andrzej Szumowski, ceo della Polish Vodka Foundation, il museo polacco della vodka diventerà una meta apprezzata sia dai connazionali che dai turisti.
Se siete dei cultori del genere, sappiate che dista a soli 20 minuti di bus dal centro storico della città, patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, distrutto per l’85% dalle truppe naziste e ricostruito nel dopoguerrra.
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