Paesaggi di una bellezza scabra e autentica, boschi e prati verdi dai quali emergono cime dolomitiche meno eleganti delle catene sudtirolesi o trentine, poco frequentate dai climber ma incantevoli da scoprire. E ancora prati ricchi di piante aromatiche e officinali, punteggiati in quota da orchidee e anemoni, ma anche tradizioni antiche mantenute vive nei paesi delle valli e prodotti locali capaci di conquistare i palati più esigenti.
C'è un universo da scoprire tra i monti della Carnia, terra di boschi, rocce e vallate fra le più belle del Friuli Venezia Giulia, a due passi dal confine con l'Austria e con rimandi dalla Slovenia. Chiuse tra le montagne, le comunità carniche hanno mantenuto intatti nei secoli i dialetti e le tradizioni della cucina, sviluppando solo negli ultimi decenni un turismo a dimensione d'uomo, ecocompatibile, non affollato. Tra piccoli hotel e alberghi diffusi – da scoprire quelli di Sutrio e di Sauris – gli ospiti possono confidare in un relax fatto di semplicità e bellezza. Gli amanti dello sport possono sbizzarrirsi tra mountain-bike, cicloturismo, passeggiate, arrampicate, trekking fra i rifugi, equitazione, free-climbing, trekking a cavallo, parapendio, canoa. E non si può dimenticare la gastronomia della Carnia, fatta di prodotti tipici delle malghe, ma anche di un mescolamento di tradizioni culinarie – dalle origini celtiche alle influenze germaniche.
Sauris e la tradizione del prosciutto smoky
La stagione dei sapori tra l'estate e l'autunno in Carnia si apre a Sauris. Dall'alto dei suoi 1400 metri (è il comune più alto del Friuli Venezia Giulia), Sauris è conosciuta per il suo prosciutto leggermente affumicato: tutelato dal marchio d'Indicazione Geografica Protetta, è dolce e morbido, viene leggermente affumicato con legno di faggio aromatizzato con ginepro ed erbe e poi lasciato lentamente stagionare all'aria fresca e asciutta dei monti. Al prodotto per eccellenza della valle sono dedicati due fine settimana – il 14 e 15 luglio , il 21 e 22 luglio – con la Festa del prosciutto, durante la quale vengono allestiti punti di ristoro dove si possono degustare prosciutto e specialità tipiche carniche (piatti a base di prosciutto e speck, formaggi, gnocchi, griglia, piccoli frutti e dolci, senza dimenticare i vini e la birra prodotta proprio a Sauris). Ad arricchire il programma, il tradizionale mercatino dell'artigianato e dei prodotti agroalimentari della montagna, le visite guidate al prosciuttificio Wolf per scoprire segreti e tecniche di lavorazione, le visite guidate al Centro etnografico e alle chiese medievali di Sant'Osvaldo e San Lorenzo. La valle merita una visita anche per i suoi eccellenti ristoranti, che nei giorni della festa non fanno mancare il prosciutto dal menu. Tra tutti, la Locanda alla Pace, il ristorante Maanja e il Borgo Eibn sono tappe da segnare sulla mappa.
Sapori dimenticati nelle malghe
Sono una cinquantina le malghe ancora attive sui monti della Carnia. Dalla fine di giugno a metà settembre i malghesi - seguendo i tradizionali riti della monticazione – accompagnano le mandrie a pascolare nei prati in quota, ricchi di erbe e fiori che conferiscono al latte (e quindi a burro e formaggi) profumi e sapori unici. In particolare i formaggi di malga si possono riconoscere per la pasta gialla, ricca di vitamine. La maggior parte vende direttamente i prodotti. In molte è anche possibile degustarli o assaporare i piatti della tradizione preparati con semplicità e serviti su rustici tavoli in legno all'aperto o in piccoli ambienti riscaldati dal fogolâr. In alcune si può anche dormire, con sistemazioni poco raffinate ma emozionanti. Chi volesse andare alla scoperta di questo mondo può partecipare alle escursioni guidate delle Giornate in malga oppure avventurarsi nel Trekking della Via delle malghe - una quindicina i percorsi a tema (storia, natura, arte e fede, gastronomia) con partenza dai paesi della Carnia. Per chi sale in malga di prima mattina o per chi vi ha trascorso la notte, l'inizio del giorno coincide con la lavorazione del latte per la produzione del burro, del tradizionale formaggio e della ricotta, che spesso viene affumicata. Fra i formaggi tradizionali, il Formadi salât a pasta dura, la Scuete frante (ricotta appena pressata e frantumata che, con aggiunta di panna, sale, pepe ed eventuali semi di finocchio selvatico, acidifica e matura in appositi contenitori per 40-50 giorni) e il Formadi frant leggermente piccante, ottenuto reimpastando con sale, pepe, panna e latte le scaglie di formaggi che presentano piccoli difetti.
Fino alla fine di settembre la Carnia propone eventi “gustosi” che vanno sotto il nome di Mondo delle malghe. In Val Lumiei, in Val Degano e in Val Pesarina si susseguono la Sagra del Malgaro ad Ovaro (14 e 15 luglio), la Festa del Formaggio Salato e di malga a Sauris (11,12 e 15 agosto), la Festa della demonticazione assieme alla proposta Arlois e Fasois a Prato Carnico (9 settembre), la Mostra mercato del formaggio e della ricotta di malga a Enemonzo (8-9 e 15-16 settembre).
Sapori e artigianato tra le valli
Dopo la grande festa di Sauris, la Carnia propone un fitto calendario di feste ed eventi legati alla gastronomia e alle antiche tradizioni.
Il 29 luglio e il 5 agosto il borgo di Forni Avoltri ospita la Festa dei frutti di bosco, con un grazioso mercatino dove è possibile acquistare frutti di bosco, prodotti dell'artigianato e dell'agroalimentare locale, oltre che degustare piatti tipici a base di frutti di bosco. Il 5 agosto ad Arta Terme la Sagra dai Cjarsòns permette di degustare diverse versioni dei tipici ravioli carnici, caratterizzati dall'accostamento tra dolce e salato, ma sooprattutto diveri di famiglia in famiglia e di paese in paese. Il 12 agosto a Paluzza si corre il Palio das Cjarogiules, un'accesissima sfida sulle tradizionali slitte con le ruote che erano impiegate nel trasporto del legname e dei prodotti della terra. L'11, 12 e 15 agosto a Sauris (nella frazione di Lateis) c'è la Festa del formaggio salato e di malga, mentre il 19 agosto a Ravascletto torna come ogni anno la Fiesta tas corts: le donne del paese aprono per l'occasione le loro case ed offrono ai visitatori antichi piatti e specialità gastronomiche della cucina carnica, realizzate recuperando le vecchie ricette di famiglia. I piatti che le donne del paese preparano per l'occasione sono quelli che ciascuna di loro ha imparato a cucinare dalla madre e dalla nonna e quindi, pur simili, variano da casa a casa.
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