«In villa ci ho d'andare, ci devo andare, e ci voglio andare», dice Giacinta, una delle protagoniste di “Le smanie per la villeggiatura”, la commedia con cui Carlo Goldoni sbeffeggiava la mania dei veneziani del Settecento per le vacanze in villa. Nelle ville, che prendevano vita da maggio a inizio novembre (si tornava in città con i primi freddi) si passava il tempo come scrive Andrea Palladio ne “I quattro libri dell'architettura” riposando “l'animo stanco delle agitationi della Città” e dedicandosi nella quiete della campagna “agli studi delle lettere e alla contemplatione”. Di quel mondo, fatto però anche di attività economiche (attorno alle ville c'erano allevamenti, vitigni, coltivazioni) ci rimangono 4238 esempi (3803 nel Veneto, 435 nel Friuli Venezia Giulia).
Andrea Palladiol’architetto delle ville
Le più conosciute sono quelle firmate da Palladio, ne sono rimaste 24, che fanno parte del Patrimonio dell'Umanità e sono
dislocate tra le province di Vicenza, Padova, Treviso e Rovigo. Chi volesse provare l'emozione di alloggiare in queste splendide
dimore storiche, può farlo. Alcuni dei proprietari hanno trasformato tutta o parte delle loro proprietà in strutture di accoglienza,
dove si può villeggiare con qualche comodità in più rispetto a quelle presenti nel Settecento, a cominciare dai bagni.
Dormire in villa tra parchi secolari e campi di golf
La Montecchia è la baluginante villa che Giordano Emo Capodilista possiede a Selvazzano Dentro, ai piedi dei padovani Colli Euganei. È
unica in quanto quadrata nonché completamente affrescata anche all'esterno. Si dorme in stanze affrescate nel XVI secolo da
Dario Varotari, allievo del Veronese. Ci si può risvegliare sotto la rigogliosa pergola della camera delle Vigne, oppure ammirare,
nella camera delle Ville, i sette edifici che al tempo erano proprietà della famiglia. C'è la possibilità di giocare a golf
nel campo giusto al di là della strada che si sviluppa su 27 buche. Il ristorante della club house è gestito da Erminio Alajmo, una stella Michelin.
A villa Marcello vi accoglie il proprietario in persona, Jacopo Marcello. Si trova a Levada di Piombino Dese, all'incrocio tra le province di Padova e Treviso. Costruita nel Cinquecento, e decorata nel Settecento, all'interno del corpo dominicale è conservata una spinetta appartenuta a uno dei più illustri membri della famiglia, Benedetto Marcello, musicista, e autore assieme al fratello Alessandro dell'adagio per archi e oboe reso celebre dal film “Anonimo veneziano”. La villa con i relativi annessi sono tutt'oggi immersi nel parco vasto nove ettari. In una barchessa è stato ricavato un appartamento di 360 metri quadri che può ospitare fino a otto persone, con un soggiorno minimo di tre notti. A disposizione una piscina e uno chef privato.
A Carbonera, nel trevigiano, sorge la spettacolare villa Tiepolo-Passi, XVII secolo. La facciata si sviluppa per ben 250 metri; più del doppio della facciata di Buckingham Palace che è lunga 120 metri. Alberto Passi di Preposulo ne è il proprietario e suo figlio Gian Luca nel giugno 2017 ha qui sposato l'attrice hollywoodiana Jessica Chastain. Si alloggia al primo piano di un ex annesso agricolo, dove si trovano un appartamento, il Granareto di cento metri quadri, per quattro persone e due stanze matrimoniali, la camera del Fattore e quella del Cocchiere. Il soggiorno minimo è due notti, si può affittare tutto il piano.
Villa Buzzati è la casa di famiglia dello scrittore e giornalista Dino e del fratello genetista Adriano Buzzati Traverso. La villa, rimaneggiata nell'Ottocento, si trova alle porte di Belluno, ai piedi delle Prealpi che incorniciano la città. Oggi è suddivisa tra vari eredi e Valentina Morassutti, pronipote dello scrittore, ha organizzato un b&b nella sua porzione degli edifici. Si possono affittare il Granaio, camera familiare con letto matrimoniale e letto a castello oppure la matrimoniale l'Alberone e la doppia La Mansarda, con letti singoli non accostabili. A Montegnacco di Cassacco, in provincia di Udine, proprio ai piedi dei colli friulani, sorge villa Gallici-Deciani, circondata da vasto parco con alberi maestosi. Nel 1946 era divenuta sede del comando dell'88ma divisione americana soprannominata “Blue Devils”. I segni di quei giorni si vedono ancora nell'abbassamento del salone, dipinto di blu dai soldati, e nelle scritte in inglese sulle porte delle stanze. Luigi Deciani, il proprietario, in alcune stanze della villa e degli annessi offre ospitalità che ci tiene a definire «familiare».
La storia in due libri
Per conoscere la storia, spesso intrigante, di alcune di queste ville sono freschi di stampa due volumi “Ville venete” e “Ville
friulane, istriane e dalmate” pubblicati da Biblioteca dell'immagine di Alessandro Marzo Magno, illustrati da Pierfranco Fabris.
Per visitarle è attivo il portale ufficiale delle ville, dei castelli, dei giardini e delle dimore storiche nel Veneto realizzato con il contributo (MIBACT) e della Regione.
© Riproduzione riservata