Se si ha la fortuna di arrivare a Praga nella invidiabile posizione di Unesco City of Literature Writer-in-Residence, come è accaduto a Sarah Perry - giovane scrittrice inglese e autrice di “Il serpente dell’Essex” (Neri Pozza), oltre al recente “Melmoth” - l'innamoramento per la città è pressoché scontato. E non solo perché dal suo contributo pubblicato dal Financial Times si desume la propensione romantica della scrittrice, che ricorda l'invaghimento adolescenziale per il piglio sinfonico della Ma Vlast di Smetana suonata a scuola in una piccola cittadina dell'Essex, ma soprattutto perché la capitale boema è una maliarda seducente che quando ti prende non ti lascia più. Per la verità dal suo racconto sul FT sembra che nei due mesi di permanenza la Perry non abbia scavato troppo nelle viscere e nell'anima della città, dato che si limita a menzionare molti degli angoli classicamente turistici che avrebbero però suscitato in lei l'infatuazione per quel gioco gotico di luci e ombre facile da respirare a Mala Strana e nei caffè del centro, tra il Ponte Carlo e il Teatro Nazionale, sul selciato della Piazza della Città Vecchia spingendosi al massimo oltre le colonne d'ercole di Piazza Venceslao. Insomma, un turista medio potrebbe raccontare più a fondo Praga - sia pure con minore sfoggio di perifrasi linguistiche.
Bohemian rhapsody... per turisti
È sufficiente scorrere le righe dello scrittore Angelo Maria Ripellino dedicate alla “Praga Magica” per trovare qualche spunto più originale dell'incantata prosa della scrittrice inglese. Certo,
attraversare ogni giorno il Ponte Carlo è un privilegio che solo chi vive in città si può permettere, ma sedersi sotto il
monumento a Jan Hus ammirando la cornice di palazzi perfettamente ristrutturati che circonda l'orologio astronomico o farsi stupire dalla potente tristezza oscura del cimitero ebraico sono cose che ogni turista diligente spunta nell'elenco
dei ‘must do' sulle rive della Vltava. Se poi la trasferta praghese porta in dote un piccolo appartamento con vista sul fiume, allora passare il tempo davanti
alle finestre ad ammirare luci e ombre e tramonti è probabilmente quello che ogni persona amante della bellezza (e del tempo
leggero) farebbe con enorme piacere.
La città dei teatri
Nelle sue peregrinazioni a Praga centro, tra i mercatini di Natale e i concerti al Klementinum o nelle chiese o per strada,
la Perry esprime la (inattesa) consapevolezza di non poter scoprire the “real” Prague in mezzo alla folla di turisti. Tralasciando
le facili citazioni della casa di Kafka o delle opere di Mucha - la cui Slovanská epopej sarà esposta per buona parte del prossimo inverno nelle sale del Obecní dům, in Piazza della Repubblica
- l'autrice britannica svela ai lettori del FT che a Praga tutti vanno a teatro. Pur limitandosi a frequentare (o almeno
a menzionare) solo il Teatro Nazionale sotto casa e l'Opera statale, nella città che conta la più alta densità di teatri per abitante, la Perry acclama l'affezione di giovani e meno giovani per le arti sceniche in quella che chiama Europa dell'Est. “Non è
intellettualismo - ammette - ma una consuetudine per l'opera come per il balletto”, come consueto è il calice di Bohemia Sekt
all'intervallo. E tutto per un pugno di sterline!
L'esperienza letteraria del caffè
L'altro luogo topico di cui la scrittrice britannica si rivela estimatrice sono i caffè, che vive come luoghi di ispirazione
letteraria. La sua versione del Melmoth rimanda infatti al romanzo di Charles Maturin, ma la protagonista è donna e sceglie Praga come patria d'elezione. Per sperimentare
il proprio ruolo di turista-non-troppo-turista, la Perry sceglie dunque di trasformarsi in una habitué della Biblioteca Nazionale, ma soprattutto di un paio di caffè - sempre in centro, dietro casa - che racconta come angoli in cui si respira l'atmosfera
dei tempi in cui ai tavolini c'erano Václav Havel o Sarah Bernhardt. E nell'ultima settimana di permanenza annuncia il suo entusiasmo per quel piacevolissimo angolo di Praga - per turisti e
per locali - che è lo storico Café Louvre, dove sembra abbia passato interi pomeriggi. Se dunque la Perry ha trovato la sua Melmoth a Praga, per vivere l'esperienza
della città gotica e magica i lettori del Financial Times faranno bene a prender l'aereo... magari andando a scoprire il quartiere
di Karlín, inserito da Time Out (al numero 38) nella lista dei top 50 coolest neighborhoods nel mondo.
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