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Dossier Le migliori piste nere del circo bianco

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    Dossier | N. (none) articoliGuida alle vacanze sulla neve

    Le migliori piste nere del circo bianco

    (Adobe Stock)
    (Adobe Stock)

    Hanno nomi intrepidi: c'è la Direttissima di Madonna di Campiglio e la Canalone a Madesimo, l'Olympia di Cortina d'Ampezzo e la Sylvester di Plan De Corones ed evocano, per assonanza o associazione a qualcosa o qualcuno, emozione e difficoltà. Altre hanno nomi più ameni o riferimenti geografici semplici e immediati come la Paradiso a Passo del Tonale, la Stelvio di Bormio, la Kandahar Banchetta di Sestriere.

    Le piste nere più spettacolari dell'arco alpino si avvicendano in un carosello di impianti di risalita – fra ovovie veloci e seggiovie carenate – spaziando fra valli d'incanto e lo scenario maestoso delle Dolomiti, patrimonio naturale dell'umanità. Alcune sono sede di Coppe del Mondo di discesa libera e slalom ma altre sono adatte anche per i principianti. Ecco una rassegna non esaustiva dei circuiti da provare nella prossima stagione.

    LA PIU' LUNGA - E' la Trametsch di Bressanone che scende dalla Plose e prende il nome dal torrente che si immette nel fiume Isarco. Misura 9 chilometri complessivi ed è anche la più panoramica per la splendida visuale che si gode dal rifugio a 2446 metri. Può essere percorsa anche da sciatori di media bravura.

    LA PIU' RIPIDA – E' la Holzweise e si trova a Sesto in Pusteria, nel comprensorio della Croda Rossa, al confine tra le province di Belluno e Bolzano. Misura circa 700 metri e ha punti con pendenza del 71%. All'inizio si scia tranquilli godendosi il panorama ma poi… arriva il muretto.

    LA PIU' SPETTACOLARE – E' la Saslong in Val Gardena, la pista della Coppa del Mondo: parte a quota 2249 ed è lunga 3,5 chilometri e presenta a gobbe di cammello dove i più temerari si possono lanciare in salti acrobatici da free style. E' considerata la più spettacolare d'Italia per il panorama che si ammira dall'alto e la presenza magnifica del Sassolungo.

    LA PIU' DIFFICILE – E' la Gran Risa a Piz la Ila in Alta Badia e vista da sotto è una lingua bianca verticale che taglia a metà la pineta. La pendenza raggiunge il 63% e alcuni punti sono in ombra, per questo è spesso ghiacciata e adatta a sciatori professionisti. E' il mito delle Dolomiti, una nera che non fa sconti ma se si hanno ripensamenti, poco dopo averla imboccata, si può deviare a destra e scendere per la rossa.

    LA PIU' FACILE – E' la Pista Baite sui Piani di Bobbio, particolarmente adatta per i principianti in quanto è decisamente larga, come un lungo pavimento con pendenza dolce e costante: l' ideale per i primi movimenti con gli sci o lo snowboard. E' la più frequentata in provincia di Lecco ed è considerata il tracciato più semplice della Skiarea del territorio.

    LA PIU' VELOCE - La pista nera Spinale Direttissima, veloce lo è per definizione: 2.400 metri di lunghezza, 585 metri di dislivello con cambi di pendenza netti, che verso la fine della discesa a valle sfiorano il 70%. Adrenalinica e dura per gli strapiombi circostanti ma anche emozionante per le cunette che presenta e che invitano ai salti.

    LA PIU' DECANTATA - Della pista Canalone di Madesimo in Valchiavenna, lo scrittore (e sciatore) Dino Buzzati elaborò un breve racconto esaltando il fascino del suo incunearsi tra le pareti di neve definendola “carica di solitudine e di intimità”. Consigliata solo agli sciatori più esperti, è lunga 2.5 km. Per concludere con le parole di Buzzati: “favoloso scenario... mille metri secchi di dislivello... vi sentirete aprire a una travolgente meraviglia... la più bella pista delle Alpi”.

    Un lettore ci segnala che la Holzwaise non sarebbe la pista più ripida del Circo Bianco, citando ad esempio la Pancugolo (Madonna di Campiglio) con una pendenza massima del 75% (media del 43%). I dati riportati in questo articolo sono estrapolati da brochure degli enti del turismo, reperibili anche online, in cui molte località o comprensori sciistici vantano record per le loro piste. La pista della Croda Rossa, la Holzwaise a Sesto in Pusteria, è da lunga fama la più ripida di tutto l'Alto Adige (71%). La Pancugolo di Madonna di Campiglio, si trova in Trentino ed è una pista recente per costruzione in quanto risale al 2013, che siti autorevoli, di turismo e di sci, danno al 69% come pendenza, mentre sui cartelli in loco è indicato “pendenza massima 75%”. Nel mio articolo, dedicato a tutte le montagne dove è possibile sciare, ho indicato le piste nere che, per loro peculiare caratteristica, sono rinomate e famose da tempo fra il popolo degli sciatori per quella loro precisa connotazione. Possiamo dire, quindi, che la Croda Rossa è la più ripida pista storica dell'Alto Adige e quella di Madonna di Campiglio la più ripida e più recente come nata del Trentino. Ma siamo lì: come pendenza e come regione (ndr)

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