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Motoraduni: quando le due ruote cavalcano il gelo

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TREFFEN

Motoraduni: quando le due ruote cavalcano il gelo

Non li fermano la pioggia, le basse temperature e nemmeno il ghiaccio e la neve. Sono spinti da qualcosa che va oltre la semplice passione, cercano l’estremo, passi e valichi di montagna e fredde notti in tenda, qualcosa da ricordare e raccontare. Sono i temerari della moto che partecipano ai “treffen”, i motoraduni invernali sempre più numerosi e diversi per caratteristiche e durata.

In origine c’era solo l’Elefantentreffen, in Germania, nato nel 1956 come raduno dei sidecar Zündapp - i KS 601 Gespanne impiegati dall’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale - e diventato con il passare degli anni un fenomeno di massa, una festa allegra e popolare aperta a tutti i tipi di moto e a tutti i motociclisti. Con il tempo il “raduno degli elefanti” - che quest’anno si è svolto a inizio febbraio - ha superato i confini della Baviera fino a espandersi anche in Italia con appuntamenti invernali, se non altrettanto mitici, comunque simili.

Il Frozen sunday a Pasian di Prato, Udine, il Motoraduno invernale dell’amicizia sul monte Bernadia a Tarcento, sempre a Udine, il motogiro Brenco di Deiva Marina, La Spezia, la motocavalcata della Lunigiana ad Aulla: sono solo alcuni tra le decine di motoraduni previsti in questo fine settimana, cui ne faranno seguito altrettanti il prossimo, come per esempio il Tsapadrope treffen a Pragelato-Ruà, Torino, che con i suoi 1.518 metri è uno dei più alti d’Italia assieme all’Agnellotreffen che si tiene dal 2015 nel mese di gennaio ai piedi del Colle dell’Agnello, tra Italia e Francia, a 1.615 metri.

Posti dove altissimo è anche il rischio di ghiaccio e neve, e quindi di multe (da 87 euro) con intimazione a non proseguire la marcia. Quest’ultima viene annotata sul verbale e non rispettarla comporta un’ulteriore multa da 87 euro e il taglio di tre punti dalla patente. Le moto sono infatti soggette al divieto di circolazione in presenza di neve o ghiaccio (direttiva ministeriale del 16 gennaio 2013 n. RU/1580). Certo, anche sulle due ruote si possono montare pneumatici invernali (marcati M+S), ma questo normalmente non basta, se fermati, a evitare le contravvenzioni. Un rischio che non spaventa più di tanto i temerari dei “treffen”, che se anche sorpresi dalla neve puntano per prima cosa a riportare a casa la propria moto. E che per questo si attrezzano nei modi più svariati, geniali e originali: nei motoraduni invernali si vedono moto equipaggiate con catene non omologate e spesso artigianali, oppure con fascette in plastica e corde alle ruote o addirittura con veri e propri sci ancorati al telaio.

«L’anno scorso - racconta Giuseppe Grosso, presidente del Motoclub gentlemens di Pinerolo e organizzatore dell’evento - la prima edizione del nostro Tsapadrope treffen non è andata come ci aspettavamo. Tra il venerdì e il sabato sono infatti caduti al suolo circa 60 centimetri di neve e solo 96 motociclisti sono riusciti a raggiungere i 1.518 metri di Pragelato. Tanti altri sono stati costretti a tornare indietro. Quest’anno ne aspettiamo molti di più».

Legna per il fuoco, bracieri, fieno per isolare alla meno peggio le tende dove passare la notte e soprattutto vin brulè e tè per riscaldarsi un po’, quando il freddo del viaggio ha ormai superato anche gli abbigliamenti invernali più tecnici ed è entrato nelle ossa: questo trovano i motociclisti appena raggiungono la vetta. «Salvo rare eccezioni si tratta di gente non più giovanissima - racconta ancora Grosso - diciamo dai 40 anni in su. In prevalenza sono uomini, ma non mancano le donne». Comunque - conclude - «tutti felici dell’impresa realizzata» e impazienti di iniziare la notte del motoraduno nei container riscaldati. Dove ad attenderli, oltre a un po’ di caldo, trovano musica e premi: al biker che viene da più lontano, al più anziano, al gruppo più numeroso. E dove possono partecipare all’estrazione di giacche, cappellini, magliette e bottiglie di grappa. Anche a causa del freddo, le più desiderate.

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