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Madagascar, le isole nell’isola dell’ottavo continente

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ESPERIENZA DI VIAGGIO

Madagascar, le isole nell’isola dell’ottavo continente

Madagascar Andilana Beach
Madagascar Andilana Beach

In quell'isola rossa che è il Madagascar la natura e l'uomo sono ancora i veri protagonisti. In un Paese grande quasi due volte l'Italia, isolamento, povertà e arretratezza hanno contribuito a preservare quasi completamente l'ambiente. Quarta isola al mondo per grandezza, a circa 400 km dalle coste del Mozambico, circondato da piccole isole ed arcipelaghi, non è né Africa, né Oriente, ma di entrambe conserva tradizioni e cultura. Di certo è un mosaico di etnie (se ne contano oltre 18) e in quello che è chiamato “ottavo continente” la biodiversità è senza pari: ci vive circa la metà delle 150 creature presenti nel mondo ma soprattutto alcune solo lì. Come i lemuri, certe specie di coccodrilli e uccelli rari, camaleonti, tante piante endemiche che richiamano geologi e biologi da tutto il mondo e che incantano il viaggiatore comune.

Meta consigliata per chi predilige l'ecoturismo, quando si arriva ci si deve armare di tanta pazienza: scarsità di infrastrutture e strade non asfaltate rendono spesso difficili i collegamenti e, per scoprire uno dei suoi tanti angoli, è consigliabile affidarsi ad una guida.

L'isola nell'isola
Un assaggio di tutto il continente lo regala NosyBe, la maggiore isola dell'arcipelago malgascio dopo l'isola madre. A circa otto chilometri dalla costa, nel canale di Mozambico, l'incontro con la popolazione locale -un mix di indonesiano, africano, indiano, gentile e pacifica- è la prima piacevole scoperta. La natura verde profuma per le tante spezie che si coltivano: garofano, cacao, caffè, zafferano, cannella e poi la costosa vaniglia (in Madagascar primo produttore al mondo la si lavora ancora secondo il metodo Bourbon tutto a mano).

E che dire dello ylang-ylang che da quell'angolo di terra invade il mondo e contribuisce alla fortuna di essenze famose come Chanel N.5? E poi, quando meno te lo aspetti, se alzi lo sguardo verso i grandi alberi, ecco che appare lui: il lemure Macaco. E’ l'animale simbolo di questa terra, golosi di piccole banane che, insieme al mango e alla papaja, sono i frutti tropicali tipici. L'isola è l'ideale per gli amanti del mare con tante spiagge e fondali incontaminati che regalano immersioni con un'incredibile varietà di fauna sottomarina: pesci pagliaccio, pesci balestra, barracuda, mante, stelle di mare, anemoni, delfini e balene. Ma anche chi vuole divertirsi a fare snorkeling, a pochi metri di profondità, incontra facilmente pacifiche tartarughe e calamari giganti. Di grande suggestione le spiagge di Amphora, Ambatoloaca e Madirokely o quella di Andilana, a Nord dell'isola. Nosy Be è un'isola vulcanica, formatasi per distaccamento dal supercontinente Gondwana, che rivela scorci suggestivi anche quando ci si avventura nell'entroterra per vedere gli 11 laghi vulcanici (attenzione! qui è vietata la balneazione, in quanto popolati da coccodrilli).

Il clima
Ci sono diverse le ragioni per scegliere Nosy Be. La prima è legata alla presenza di uno dei tre aeroporti del Paese. A Fascene si arriva dall'Italia con la compagnia Neos con voli molto comodi da Milano e Verona notturni che durano poco più di 9 ore. Il secondo è il clima: diversamente da altri luoghi del Madagascar più caldi, durante buona parte dell'anno, qui c'è un micro clima privilegiato con temperature fra 25 e 30 gradi. Così, se il periodo migliore va da aprile a ottobre, fino a gennaio proprio grazie alla bassa umidità non si soffre mai il caldo e, nel periodo delle piogge (gennaio-marzo), le precipitazioni si concentrano di notte. Non ultima la tranquillità: grazie alle diverse strutture ricettive si possono visitare i villaggi senza correre rischi come quello fuori dal Sea Club Amarina, un punto di riferimento più che valido per chi vuole organizzare un viaggio a Nosy Be per la sua posizione, le escursioni che offre sempre molto eco sostenibili con l’ambiente.

Fauna e flora
L’isola delle Tartarughe è una lingua di sabbia bianca lunga quasi 2 chilometri che appare e scompare in base alla marea e unisce l'isola di Nosy Iranja Be (la grande) con Nosy Iranja Kely (la piccola). Vi si approda dopo un'ora e trenta di barca veloce da NosyBe. Se si ha la fortuna di sbarcare con la bassa marea la piccola Kely sembra vicinissima e raggiungibile a piedi in poco tempo.

Nel percorrere prima quel banco di sabbia bianca finissima, e poi dopo immergendosi nella natura incontaminata dell'isolotto, ci si sente un vero Robin Crusoe tra il verde della natura e il turchese dell' acqua. Sulla spiaggia le tartarughe ancora oggi vengono a deporvi le loro uova (da qui l'origine del nome dell'isola). Qui è facile imbattersi nel passaggio di molti uccelli (sterne, herons, anche qualche aquila marina). Poi dopo aver consumato all'ombra delle palme da cocco un pranzo a base di pesce fresco, riso e frutti tropicali è d'obbligo una gita al faro e al villaggio di pescatori della grande Iranja. Sulla strada del ritorno l'ultima tappa è Nosy Antsoa.

Bagno tra le stelle marine
Se volete un incontro ravvicinato con i lemuri (basta offrire loro un pezzetto di banana di cui sono ghiotti) la destinazione è Komba. Nel villaggio dei pescatori di Ampagorina si resta rapiti dal sorriso delle donne che vendono i prodotti di artigianato, dalle borse in oggetti rafia, ai parei coloratissimi di batik, alle tovaglie ricamate stese all'aria. Non lontano si scoprono altre piccole perle Nosy Tanikely, dal 2010 parco nazionale marino. Già a riva, a pochi metri di profondità, ci sono stelle marine, tartarughe giganti e pesci colorati. Ma la giornata riserva un altro bagno indimenticabile nel mare color smeraldo di Nosy Sakatia.

L'isola da sogno
E’ un piccolo angolo di paradiso nel mezzo dell'Oceano, la più bella dell'incredibile arcipelago delle Mitsio. Isola da sogno, terra sacra dei Sakalava, concentra una ventina di ettari di una vegetazione lussureggiante dove liane, orchidee e baobab incorniciano spiagge immacolate. Ci siete voi, il mare e in compagnia di galline d'acqua, cormorani e le rarissime Ankoay (aquila pescatrice in via di estinzione). L'arcipelago, situato a 45 miglia a nord-est di Nosy Be, conta anche I Quattro Fratelli, Nosy Tolholo e la Grande Mitsio.

La riserva naturale
Chi ha voglia di fare una piccola escursione non rimarrà deluso dalla riserva naturale di Lokobe (740 ettari di natura tropicale), ultima foresta primitiva della regione di Nosy Be, a 450 metri di altitudine. E' un parco zoologico e botanico che conta molte specie di fiori e piante rare. Anche qui è facile incontrare lemuri notturni e diurni soprattutto dalle parti di Ambanoro, Ambalafary e Ampasindava. Ci si può fermare nel piccolo borgo di Ampasipohy e alloggiare nei semplici bungalow. Meglio arrivarci di giorno e con una guida.

Spezie e profumi
Non si può lasciare Nosy Be senza aver visto Hell Ville, capitale dell'isola che prende il nome dall'ammiraglio francese Anne Chrétien Louis de Hell all'epoca del colonialismo. Entrare nel Bazar Be, il grande mercato coperto di Hellville costruito nel 1954, è l'occasione per vedere da vicino i prodotti dell'isola, i gusti della popolazione, spezie di ogni tipo e gli immancabili prodotti artigianali. Sulla strada ci si può fermare al Lemuria Land, un grande parco privato abitato da lemuri dove, all'interno, c'è una grande distilleria in cui si può osservare l'antico metodo di distillazione dello ylang-ylang e scoprire che, per un litro di olio essenziale, occorrono dai 40 ai 60 chilogrammi di fiori.

Da Nosy Be alle terre del Nord
Si può anche programmare un'escursione di qualche giorno che porta sulla terra madre nella zona Nord del Madagascar, scarsamente popolata, dove la natura è praticamente intatta. Da NosyBe ci si trasferisce a Antsiranana (Diego Suarez), base per visitare il Nord del Madagascar. La foresta pluviale de la Montagna d'Ambre è tra le più stupefacenti di tutta l'isola, rigogliosa e con molte cascate. Si resta ammaliati anche dal deserto degli Tsingy Rouge dove i pinnacoli calcarei dal colore rossastro fanno pensare a sculture opera dell'uomo. E’ invece l'ennesimo capolavoro naturale, unico e irripetibile.

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