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Sulla rotta della felicità: ospitalità, cucina e tradizioni…

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Diario di viaggio TRA TOSCANA E UMBRIA

Sulla rotta della felicità: ospitalità, cucina e tradizioni in terra etrusca

Toscana e Umbria. Quando si parla di queste due regioni, vengono subito in mente alcune parole che descrivono solo una piccola parte della loro bellezza: buon cibo, arte e culture millenarie, paesaggi che hanno affascinato generazioni di visitatori. Già dai tempi dei Grand Tour, i viaggi che venivano intrapresi dai giovani aristocratici fin dal XVII secolo per la loro formazione, queste regioni d’Italia sono tra le mete predilette da chi, per il proprio periodo di vacanza, cerca qualcosa che vada oltre il semplice “staccare dal lavoro e divertirsi”.
E proprio in queste due regioni si dipana la Route du Bonheur, “Tra la Toscana e l'Umbria”, uno dei percorsi più affascinanti proposti da Relais & Châteaux, l’associazione di 580 hotel di charme e ristoranti d'eccezione diffusi in tutto il mondo, che fa dell’ospitalità e di un approccio al viaggio autentico e consapevole una (ma non l’unica) delle sue principali linee guida.

Firenze: Relais Santa Croce ed Enoteca Pinchiorri
Il viaggio inizia da Firenze, dove nel cuore della città toscana, a due passi dalla omonima basilica, sorge il Relais Santa Croce. Siamo all’interno dell’antico palazzo Jacometti Cioffi, restaurato mantenendo gli affreschi e la struttura architettonica originaria. Le 24 camere e suite del Relais combinano con sapienza mobili d’epoca e di design contemporaneo, e l’accoglienza del Maître de Maison Marco del Lama riesce a mettere subito a proprio agio. Nelle sale comuni si organizzano corsi d’arte e serate musicali, mentre il ristorante Guelfi e Ghibellini propone i grandi classici della cucina toscana preparati dallo chef Niccolò de Riu.

Nello stesso palazzo del Relais Santa Croce sorge l’Enoteca Pinchiorri, tre stelle Michelin, uno dei grandi “classici” della ristorazione italiana. La proprietaria, la volitiva ma deliziosa Anne Féolde, insieme con l’executive chef Riccardo Monco creano una cucina innovativa a base di prodotti solo italiani, accompagnati dai vini della vastissima cantina curata dal sommelier Giorgio Pinchiorri, compagno di vita di Anne da più di 40 anni. Una esperienza che va oltre il gusto. La cantina contiene vini di diverse nazionalità, privilegiando quelli italiani e francesi, con bottiglie che risalgono addirittura a prima della Rivoluzione Francese. Ovviamente, in questo caso la trattativa per l’acquisto si svolge in forma privata.

San Giustino Valdarno: Il Borro
Spostandosi di poche decine di chilometri a sud-ovest si giunge al Relais & Châteaux Il Borro. Si tratta di una tenuta di circa 700 ettari, di proprietà di Ferruccio Ferragamo che racchiude tra gli altri un borgo medioevale -sede di gran parte delle 56 suite e di diverse piccole botteghe artigiane- una villa ottocentesca e una cantina secolare. Nella parte centrale, è presente una bella esposizione di incisioni sul tema vino, con pezzi assai interessanti (Mantegna, Goya, Picasso, Warhol); l’esposizione è accompagnata da note esplicative molto interessanti, che consentono di ripercorrere il percorso dell’incrocio tra cultura e vino partendo dagli antichi Greci e dal culto di Bacco fino ad arrivare ai giorni nostri.

Nella tenuta si produce vino: oltre alle vigne, il Borro è dotata di una modernissima macchina che consente di selezionare gli acini migliori dai grappoli appena vendemmiati, con un eccellente risultato qualitativo. Il vino poi invecchia in oltre 700 botti contenute in una amplissima cantina che si svolge per centinaia di metri sotto la tenuta. Non manca l’Orto un’area dove sono presenti molti pollai con galline ovaiole e coltivazione di ortaggi; il tutto con metodi di produzione biologici e naturali. Due i ristoranti: all’informale Borro Tuscan Bistro, situato vicino alla piscina a sfioro che propone piatti della tradizione italiana e a volte pizza, si aggiunge l’Osteria del Borro, con cucina a vista dove lo chef Andrea Campani prepara, tra gli altri piatti, anche specialità alla griglia e alla brace grazie al grande forno artigianale.

Cortona: il Falconiere
Ancora poche decine di chilometri più a sud troviamo il Relais Il Falconiere. La secolare residenza della famiglia Baracchi, ora rappresentata dai coniugi Riccardo e Silvia, è stata trasformata in un elegante ma schietto relais con 26 stanze, che ricreano lo stile delle ville toscane di una volta. Anche qui, grande attenzione alla cucina: Silvia Regi Baracchi è chef del ristorante stellato dove vengono proposti piatti dell’eccellenza toscana in un’atmosfera vivace e con quel tocco di informalità che spesso non guasta. Silvia, che si definisce con orgoglio etrusca, nata a Perugia ma cresciuta a Cortona, ama condividere i segreti della sua cucina. Infatti organizza interessantissime cooking class dove è possibile creare con le proprie mani diverse specialità: dai pici (pasta fatta in casa) ai fiori di zucca ripieni.

Norcia: Palazzo Seneca
Ci spostiamo quindi nella parte più orientale dell’Umbria per giungere a Norcia dove, all’interno delle mura di questa antica città - i nursini sottolineano che è nata 7 secoli prima di Roma- troviamo Palazzo Seneca, una residenza cinquecentesca di proprietà di Vincenzo Bianconi, che è anche Maître de Maison e presidente della Delegazione Italia di Relais & Châteaux. Qui troviamo una riuscita fusione tra tradizione e modernità, e un abile restauro -la residenza è stata, insieme a tante altre parti della bellissima cittadina umbra, profondamente colpita dallo sciame sismico del 2016- condotto utilizzando materiali locali e arredi prodotti da artigiani umbri, ha portato a un risultato finale ricco di fascino e con uno strettissimo legame con il territorio.
Anche la cucina di Palazzo Seneca, che si concretizza nel ristorante stellato Vespasia, sfrutta al meglio i prodotti locali: lo chef Valentino Palmisano riesce infatti a coniugare con perizia la sua esperienza internazionale (tra l’altro, ha lavorato in Cina e Giappone) con la tradizione e i prodotti umbri, senza dimenticare, cosa ancora più importante in questa terra così tormentata recentemente da eventi naturali, la sostenibilità ambientale e sociale.

Norcia è anche spiritualità e natura: la città che ha dato i natali a San Benedetto, patrono d’Europa, ospita a pochi chilometri dal suo centro anche il monastero di San Benedetto in Monte, sito ancora in prefabbricati lignei ma che merita una visita sia per il senso di pace che vi regna, sia per la particolarissima luce che illumina il luogo a sera. Se si capita al giusto orario -Vincenzo Bianconi sarà in grado di fornire le giuste indicazioni- assistere alla Completa, ultima preghiera della sera dei monaci, in latino e accompagnata da canti gregoriani, è una esperienza da fare assolutamente. E a poche decine di minuti d’auto da Norcia vi sono i Piani di Castelluccio, una serie di altipiani, il più grande dei quali è il Pian Grande, dove la natura la fa da padrona. Gli altopiani, circondati dagli alti monti Sibillini, sono uno spettacolo per gli occhi che cambia a seconda delle stagioni, e diventa caleidoscopico nel periodo della fioritura.

Perugia: Borgo dei Conti
A pochissimi chilometri dal centro di Perugia, il Borgo dei Conti è una antica fortezza circondata da un grande parco. La dimora comprende 50 camere arredate in stile moderno, con eleganti saloni che contribuiscono a un’atmosfera tranquilla. La cucina del ristorante La Limonaia propone, grazie allo chef Davide Pizzo, specialità fresche e moderne valorizzate da prodotti del territorio. Non manca la possibilità di gustare, a bordo della piscina, una pizza gourmet. E la passeggiata nel grande parco, costellato dal laghetti, è una delizia per chi cerca la quiete.

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