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Scegliere, diversificare, bilanciare e guardare a lungo periodo: gli investimenti e la sfida dell’incertezza

Consulta il nostro glossario per una spiegazione dei termini di investimento utilizzati in questa pagina web.


Una situazione complessa non ha soluzioni semplici. Per questo, nell’attuale contesto finanziario occorre che i risparmiatori e gli investitori abbiano cura di elaborare delle strategie efficaci e non essere emotivi.

Innanzitutto, potrebbe essere particolarmente utile dimenticarsi rapidamente il passato: è altamente improbabile che nel breve o medio periodo ritornino le condizioni che hanno guidato il mercato da dopo la crisi del 2008-2009 fino allo scorso anno. Tassi bassi, crescita dei valori di borsa ampi e costanti, economie globali in espansione: questi fattori potrebbero non ripresentarsi, almeno tutti insieme, per diverso tempo ancora.

Il trend dei primi due si è rapidamente invertito. Per far fronte all’incremento dei prezzi, le banche centrali hanno rapidamente attuato politiche monetarie restrittive tramite un aumento dei tassi. Tuttavia, i margini di manovra dei governatori potrebbero essere più limitati che in passato. Il forte peso del debito pubblico attuale sul prodotto interno (ben maggiore, infatti, rispetto alle cifre di qualche decennio fa) comporta che, oltre un certo limite, l’aumento del costo di rifinanziamento dei bond governativi potrebbe essere insostenibile per i bilanci e per le politiche pubbliche.

Inoltre, se consideriamo i fondamentali di lungo periodo, l’eccezione è rappresentata da questi ultimi anni: sembra dunque che ci si avvicini (una volta che le fiammate inflattive temporanee saranno spente) verso un periodo “normale”, dove i tassi nominali oscillano, ma in un range distante sia dalla doppia cifra percentuale, ma anche dallo zero.

Le borse hanno contemporaneamente iniziato a perdere: da inizio anno a fine settembre l’S&P500 ha lasciato sul terreno un quarto del valore. L’MSCI World ha fatto anche peggio (-27%), mentre lo Stoxx 600 si ferma, per così dire, a -20,5%.
Anche per il mercato azionario, tuttavia, va segnalato come ben oltre il 20% dei titoli dello Stoxx Global 1800 (un indice che copre i principali titoli di mercati di tutto il mondo), sono invece in territorio positivo nei primi nove mesi del 2022, di cui ben 227 con un incremento superiore al 10%.

Inoltre, va anche considerato come negli ultimi anni i multipli di mercato (il rapporto prezzo/utili su tutti) siano decollati negli Stati Uniti, per il forte impulso dato dall’aumento dei ricavi del settore tecnologico che si è accompagnato ad aspettative di crescita più che proporzionali.

In questo senso, i livelli ridotti di prezzo che si stanno verificano sui mercati fanno avvicinare le valutazioni aziendali attuali a quelle medie di lungo periodo.

Il vero protagonista del 2022 è stato invece il mercato obbligazionario. I rendimenti di numerosi titoli sono tornati a offrire ritorni finalmente interessanti a nostro avviso.
Alcuni buoni principi, che sono validi in ogni occasione per l’investitore lungimirante ma che tornano particolarmente utili nelle fasi di profonda incertezza come queste, sono quelli della selezione accurata, della diversificazione e di una visione che guardi ai fondamentali e al lungo periodo.

Per quanto riguarda la selezione, occorre verificare accuratamente fondamentali e prospettive di settori, mercati, comparti così come quelli dei singoli titoli. Un lavoro di analisi e valutazione di ogni possibile alternativa e degli scenari che possono accadere nell’orizzonte di investimento del portafoglio.

La diversificazione, mantra per ogni investitore oculato, è ancora più importante in questi frangenti. Avere portafogli ben bilanciati permette potenzialmente di cogliere ogni opportunità dai diversi strumenti che si offrono e di variare il peso tra questi a seconda delle fasi e delle occasioni del momento, con gli investitori attivi che potrebbero essere potenzialmente privilegiati nei rendimenti.
Infine, puntare sul lungo periodo e non sulle mode del momento potrebbe permettere di dare maggiore solidità e valore al proprio patrimonio. Spesso capita di essere travolti da “parole d’ordine” su tendenze di investimento che sul mercato, a conti fatti, non si rivelano all’altezza delle aspettative. Società con solide basi finanziare, che operano in attività con un forte legame reale ai bisogni delle collettività invece potrebbero offrire quel necessario bilanciamento rispetto alla volatilità attuale ed avere ritorni interessanti se visti nel medio periodo.

Negli investimenti multi-asset, l’ampia libertà lasciata generalmente al gestore potrebbe essere un’arma vincente, se ben guidata, in una fase di turbolenza e di incertezza. Rispetto alle tipologie di investimento pure, la flessibilità di queste soluzioni potrebbe migliorare la performance complessiva, andando a rincorrere i guadagni laddove queste occasioni si possono trovare sul mercato.
Appurato che non esistono soluzioni semplici, occorrerebbe però rispolverare quei principi che, sebbene validi sempre e in ogni fase di mercato, si può rischiare anche di non applicare durante i periodi di forte espansione. Ora, con la profonda incertezza sulla durata, sull’intensità, e sull’ampiezza della crisi economica e finanziaria globale, sembrano invece essere delle buone indicazioni per tornare ai fondamentali.

Il valore degli investimenti è destinato ad oscillare. Questo determina il movimento al rialzo o al ribasso degli investimenti e la possibilità che non si riesca a recuperare l'ammontare inizialmente investito. Non prestiamo servizi di consulenza finanziaria. Per qualsiasi dubbio circa l'idoneità di un investimento alle proprie esigenze, si raccomanda di rivolgersi a un consulente finanziario di fiducia. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Le opinioni espresse in questo articolo non sono da intendersi come raccomandazioni, consigli o previsioni.

 

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