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Una saga orologiera

Dopo il modello la RM UP-01 Ferrari, un orologio di 1,75 mm di spessore, Richard Mille presenta l’RM 27-05 Tourbillon Volant Rafael Nadal di 11,5 grammi (senza bracciale). Una nuova e grande sfida.

In Richard Mille, la regola non detta è che con ogni nuovo modello i team del marchio devono come «avvicinarsi il più possibile alla luna». È una ricerca dell’assoluto che non scende a compromessi, qualunque sia il percorso da fare. Questo percorso, certamente uno dei più ardui del settore, è tuttavia sempre intrapreso in buona compagnia, con uno dei circa 80 partner della famiglia Richard Mille, che comprende alcune delle personalità più affermate del mondo dello sport e delle arti. Questi precetti – che un orologio Richard Mille debba essere uno strumento meccanico high-tech, realizzato con materiali futuristici, con un design esasperato e sviluppato in collaborazione con gli «amici» della maison – sono alla base del fenomenale successo di un marchio che ha appena ventitré anni. Con un cambio di generazione alla guida dell’azienda – Cécile e Maxime succedono al padre Dominique Guenat, mentre Amanda e Alexandre succedono al padre Richard Mille – il futuro del marchio si prospetta all’insegna della continuità.

Massima leggerezza

«Non c’è motivo di cambiare rotta – spiega Alexandre Mille, direttore del marchio – e questa filosofia si basa su fondamenta estremamente solide e non ha una vera concorrenza. Quindi perché cambiare una linea che ha il merito di essere così chiara e inequivocabile? Ecco perché abbiamo un grande rispetto per i risultati ottenuti dai nostri genitori e siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo nei confronti dei team, del marchio e dei nostri clienti. Condividiamo appieno questa visione del marchio ed è con grande passione che siamo determinati a portarlo ancora più avanti, con il nostro tocco ma sempre in linea con il suo DNA». Le parole di Alexandre Mille non richiedono lunghe spiegazioni.
L’ultima creazione dell’azienda, l’RM 27-05 Tourbillon Volant Rafael Nadal, parla da sé: «pesa» solo 11,5 grammi, bracciale escluso. Una nuova prodezza orologiera di cui solo Richard Mille conosce il segreto.
Dobbiamo sorprenderci di trovare Rafael Nadal come nume tutelare di questo nuovo orologio? Fin dall’inizio della collaborazione con il campione di tennis, nel 2008, la leggerezza del «suo» Richard Mille, l’RM 027 progettato per essere indossato in gara, è stata una vera sfida. L’ossessiva ricerca del peso piuma è diventata il filo conduttore di questa impareggiabile collezione, con le sue folgoranti scoperte tecniche che hanno costellato i sedici anni di intensa collaborazione tra il tennista e l’orologiaio.

«Nel 2010, l’RM 027 Tourbillon è nato da una sfida, è stato il preludio – spiega il marchio – di un’avventura emozionante, la ricerca di una leggerezza straordinaria e di prestazioni superlative. Con l’RM 27-05 Tourbillon Volant Rafael Nadal, questa saga ha raggiunto la sua apoteosi. Questo orologio pesa 11,5 grammi senza bracciale e può resistere a 14.000 gauss. Un doppio record per un calibro con tourbillon e a carica manuale».

All'apice del lusso

Nello sviluppo del movimento, gli ingegneri si sono ispirati a un’altra creazione «mozzafiato» dei laboratori Richard Mille: l’RM UP-01, che ha uno spessore eccezionale di 1,75 mm. Con le sue dimensioni assolutamente fuori dal comune, questo segnatempo è stato progettato con un’architettura orologiera completamente ripensata, in 2D, per ottenere il risultato di un movimento alto 1,18 mm assemblato in una cassa in titanio. La stessa attenzione ai dettagli si ritrova in questo RM 27-05 con tourbillon volante e bariletto, con platina scheletrata in titanio e ponti in titanio e carbonio TPT®, dal peso di soli 3,79 grammi. È stato necessario riprogettare l’intero processo di fabbricazione, in particolare per inserire il calibro a carica manuale senza viti nella cassa monoblocco, sormontata “semplicemente” dal rehaut e dalla lunetta con vetro in PMMA, un polimero più leggero dello zaffiro.
Anche i materiali sono innovativi con il nuovo composito, il Carbon TPT® B.4, frutto di cinque anni di sviluppo in collaborazione con North Thin Ply Technology.
Utilizzato per la cassa, questo composito anisotropo – con proprietà fisiche che variano a seconda della direzione – è più denso, più rigido e più resistente del Carbon TPT® e consente di lavorare sezioni sempre più sottili.
Inutile dire che i successivi prototipi di questo RM 27-05 sono stati tutti testati e il risultato finale è sorprendente. L’orologio resiste ad accelerazioni di oltre 14.000 gauss (tre volte quelle di un pistone Ferrari, partner di Richard Mille). Il massimo del lusso per un orologio definitivo? «Secondo me, il lusso – afferma Alexandre Mille – è poter sperimentare ciò che non si può avere. Ed è proprio questo che vogliamo fare con i nostri orologi, essere vettori di emozioni». Una scelta ovvia per Rafael Nadal.

Eric Dumatin

Una sinfonia orologiera

Bulgari continua a collezionare record di sottigliezza anno dopo anno, ma la maison si distingue anche per il suo savoir-faire unico negli orologi musicali. Ecco un esempio con il nuovo Bulgari Roma Carillon Tourbillon.

Sai cos’è il tritono nell’universo musicale? Conosciuto anche come «nota blu» nel jazz, questo termine si riferisce all’intervallo di quarta aumentata, un intervallo che copre esattamente tre toni, da cui il nome. Ancora perplessi? Nessun problema, Bulgari potrà chiarire
ogni dubbio dato che il suo nuovo Octo Roma Carillon Tourbillon incorpora proprio questo «tritono» nelle sequenze sonore della sua ripetizione minuti. Per realizzarlo, la maison italiana si è affidata a un virtuoso: Lorenzo Viotti, talentuoso giovane direttore d’orchestra
premiato con numerosi riconoscimenti e recentemente nominato alla guida dell’Opera di Amsterdam e dell’Orchestra Filarmonica dei Paesi Bassi. «Lorenzo Viotti era già ambasciatore della maison nel settore dei profumi – spiega Jean-Christophe Babin, CEO di Bvlgari – e quando abbiamo iniziato a lavorare sul suono del nostro nuovo Octo Roma Carillon Tourbillon, abbiamo subito pensato a lui, non solo per rappresentare la collezione, ma anche per aiutarci nella ricerca di nuove melodie. Gli orologi con suoneria sono infatti molto legati al passato e alla tradizione, inclusi i motivi suonati dai loro toni. Noi volevamo innovare e proiettare le note Bulgari nel 21° secolo».

La perla del Sentier

Inizia così una stretta collaborazione tra Fabrizio Buonamassa, Direttore del Centro di Design di Bulgari Orologeria, con l’ufficio tecnico e Lorenzo Viotti per creare una nuova «Sinfonia della Meccanica» sotto forma di un’opera musicale originale. Una collaborazione lunga, poiché per realizzare il progetto sono stati necessari ben due anni di lavoro, con sessioni tenute tra Amsterdam, Ginevra e Le Sentier, dove Bulgari realizza le sue piccole
«meraviglie» con suoneria. Tra il direttore d’orchestra svizzero di origine italiana e la maison italiana con radici orologiere svizzere, il feeling non poteva che essere ottimo. «Il livello di esigenza di Lorenzo Viotti nella direzione musicale risponde alla nostra ricerca di eccellenza nell’orologeria meccanica – continua Jean- Christophe Babin – e in altre parole possiamo dire che condividiamo la stessa filosofia. Dove l’impulso artistico si basa su una tecnica perfettamente padroneggiata».
La Manifattura di Alta Orologeria Bulgari, situata al Sentier nel cuore della Valle di Joux, è uno di quei rari centri di produzione da cui escono i segnatempo meccanici più complessi, con gli orologi con suoneria in testa.

Un rapido sguardo all’atelier dei segnatempo musicali della maison mostra chiaramente che per tali realizzazioni le competenze di un maestro orologiaio non sono sufficienti. È necessario anche avere le capacità di un costruttore di strumenti musicali. Ogni orologio è il lavoro di una sola persona, che deve non solo assemblare e regolare le parti, ma anche adattarle e accordarle come un vero e proprio strumento musicale. Un lavoro che può durare mesi, a seconda della complessità dell’orologio, come nel caso del Bulgari Octo Roma Grande Sonnerie Quantième Perpétuel, presentata in po’ di tempo fa.

Orologio dell’impossibile

Il nuovo Octo Roma Tourbillon Carillon fa parte della stessa famiglia, con il suo regolatore tourbillon e il meccanismo con suoneria a tre timbri che suonano la musica creata da Lorenzo Viotti. Tutto in questo orologio è stato progettato per ottenere la tonalità ottimale basandosi sul Calibro BVL 428 a carica manuale di 35 mm di diametro e 8,35 mm di spessore. E formato da ben 432 componenti.
«Per la costruzione di questo movimento, la priorità è stata data alla ripetizione minuti – spiega la maison – la cui potenza e chiarezza del suono rappresentano le qualità principali di tutte gli orologi con suoneria. Le proporzioni generose della cassa sono state concepite per massimizzare la propagazione sonora, permettendo di aumentare la forza di percussione dei timbri fissati direttamente alla carrure, sinonimo di una potenza sonora accresciuta».
Cura dei dettagli, armonia del concetto, complessità perfettamente padroneggiata del meccanismo: questi attributi si adattano perfettamente anche a un altro capolavoro uscito dagli atelier di Sentier e di cui il mondo orologiero ha ampiamente parlato quest’anno, l’Octo Finissimo Ultra COSC di soli 1,70 mm di spessore. Nuovo record di sottigliezza, con cui la maison Bulgari è entrata nella quarta dimensione dell’orologeria, quella «dell’impossibile».

Eric Dumatin

 

 

In pole position

TAG Heuer parla dell’anno 2024 in termini superlativi: più innovazione, più avanguardia, più energia e, allo stesso tempo, più tradizione. Vademecum con gli imperdibili Carrera e Monaco.

Julien Tornare, CEO di TAG Heuer fino al 1° settembre, ha un’energia contagiosa. Il suo obiettivo è mantenere acceso il motore propulsivo dell’azienda, che ha già dimostrato un dinamismo tra i più inesauribili nel mondo dell’orologeria. «Dopo aver festeggiato i sessant’anni del Carrera l’anno scorso, continueremo su questa strada – ha spiegato a Watches & Wonders Ginevra 2024 – e nei mesi a venire, prometto di essere ancora più all’avanguardia, che è il leitmotiv del marchio». TAG Heuer è essenzialmente 160 anni di innovazione. Questa è la vocazione di TAG Heuer, che consiste nel superare costantemente i limiti dell’esperienza orologiera che costituisce la sua base storica. Come antipasto, basta guardare i filmati promozionali girati con Ryan Gosling in qualità di protagonista, per capire come TAG Heuerconcepisce la sua azione: a 100 chilometri all’ora!

Maestro dei cronografi

Non sorprende quindi che il Carrera sia tornato sotto i riflettori quest’anno. E a ragione: questo orologio ha consacrato TAG Heuer come specialista leader dei cronografi per oltre un secolo, con una presenza ai GiochiOlimpici negli anni Venti e Trenta e una presenza indiscutibile negli sport motoristici dagli anni Sessanta.
All’inizio di quest’anno, il marchio ha presentato due modelli di Carrera Chronograph con il design Glassbox introdotto lo scorso anno, entrambi impreziositi da un nuovo quadrante verde acqua. E per dimostrare che il marchio sa cosa significa tradizione, ha proposto uno dei due modelli con un sistema di regolazione a tourbillon, complicazione di punta dell’orologeria di prestigio sin
dalla sua invenzione all’inizio del XIX secolo. In questo senso, è stato il modello 7753 SN della fine degli anni Sessanta a fungere da ispirazione per il Carrera Chronograph bi-compax tipo «panda» con bracciale in acciaio presentato al Salone di Ginevra. Un orologio «storico », che ha vissuto le sue ore di gloria con la comunità delle corse e che si può vedere anche al polso di Matt Damon nel film Le Mans 66, in cui interpreta il leggendario progettista e costruttore di auto Carol Shelby. Il cuore, dentro una cassa 39 mm, è il calibro cronografo di manifattura Heuer 02 di ultima generazione, dotato
di carica bidirezionale e di un nuovo rotore a forma discudo per una riserva di carica di ben 80 ore.


Spirito d’avanguardia

Il Monaco Split-Seconds Chronograph, frutto di due anni di sviluppo e di collaborazione con la Manifattura Vaucher, per perfezionare il movimento, unisce valori vintage e tecnologia d’avanguardia. Modello di punta per il 2024, il Monaco Split-Seconds Chronograph riflette in tutto e per tutto lo spirito sportivo del marchio, con una
cassa in titanio che riduce l’orologio a un «peso piuma» di 85 grammi, bracciale compreso. «La sua architettura rivisitata e la sua grande leggerezza gli conferiscono un aspetto singolare in cui il vetro zaffiro e la trasparenza hanno voce in capitolo», spiega George Ciz, Direttore marketing, Tag Heuer. In effetti, questo Monaco, le cui origini «anticonformiste» risalgono al 1969, è perfettamente in linea con l’approccio all’avanguardia di TAG Heuer.
È proprio qui che si esprime appieno l’innovazione dell’orologio: il calibro cronografico sdoppiante, considerato dagli orologiai la regina delle complicazioni nel campo della misurazione dei tempi brevi, perché il più sofisticato. Con le sue due lancette cronografiche, una delle quali può essere fermata per calcolare un tempo intermedio prima di essere riavviata per «raggiungere» istantaneamente la prima, questo meccanismo offre una particolarità difficile da fabbricare e da regolare. La creazione di questo nuovo Monaco e del movimento meccanico TH81-00 interamente in titanio «è stato un vero e proprio tuffo nel cuore dell’innovazione orologiera – spiega Carole Forestier-Kasapi, Movement Director di TAG Heuer – con ogni componente che illustra la nostra passione per l’orologeria tecnica». Il modello, con una frequenza di 5 Hz per il calcolo dei decimi di secondo e una riserva di carica di 65 ore, è disponibile in due colori: una versione rossa dinamica e sportiva, ispirata alle corse automobilistiche e una versione blu classica e senza tempo, in omaggio al codice colore originale di Monaco. In poche parole: prestazioni, ergonomia, leggibilità e spirito d’avanguardia.

Eric Dumatin

 

 

Un senso di eternità

IWC presenta la sua collezione Portugieser. La manifattura ha l’opportunità di dimostrare la sua maestria nel campo dei calendari, con nuove versioni del Quantième Perpétuel quest’anno, integrate da uno straordinario Calendrier Eternel.

Per dare il via al suo anno orologiero in grande stile, quest’anno IWC ha invitato il famoso fisico Brian Cox, la cui presenza a Watches and Wonders ha immediatamente posizionato il dibattito sulle grandi domande del nostro universo. «Che cos’è il tempo?», si è chiesto, accompagnato da Christoph Grainger-Herr, CEO di IWC, al Salone. «Una domanda semplice che richiede una risposta complessa. Ma per riassumere, direi che proprio non lo sappiamo! Nel XVII secolo, Sir Isaac Newton ipotizzò che ci fosse qualcosa come un grande orologio nel cielo e che il tempo passasse alla stessa velocità per tutti. Nel 1905, Albert Einstein dimostrò con la sua teoria della relatività che non è così. Il tempo scorre a velocità diverse per persone diverse in luoghi diversi.
A cosa serve quindi un orologio in queste condizioni? “Essenzialmente a misurare la ‘distanza’ tra gli eventi – risponde Brian Cox – e questa distanza è qualcosa a cui IWC ha chiaramente deciso di dare spazio quest’anno».

Quadranti eccezionali

Per il 2024, la manifattura rinnova la collezione Portugieser con variazioni originali sui modelli automatici, cronografici e con tourbillon, ma soprattutto con un lavoro approfondito sugli orologi con calendario della gamma. Il «menu» di questa introspezione astro-orologica prevede una serie completamente rinnovata di quattro modelli Portugieser Calendario Perpetuo 44 mm e uno straordinario Portugieser Calendario Eterno. Il primo modello, la cui versione originale risale al 2003, ha beneficiato di un meticoloso lavoro sul design del segnatempo, tra cui una costruzione della cassa più sottile, pur incorporando le caratteristiche tecniche dell’originale. L’indicazione delle fasi lunari, grazie al suo grande demoltiplicatore, funziona con una precisione rara, richiedendo una correzione di un giorno ogni 577,5 anni.
Un’altra particolarità del calibro di manifattura 52616 incorporato in questi Portugieser Calendario Perpetuo da 44 mm è l’indicazione brevettata Double Moon™, che indica le fasi del nostro pianeta dell’emisfero nord e dell’emisfero sud. I quattro modelli sono disponibili in oro bianco con, come nuovi colori del quadrante, Dune o Horizon Blue, e in Armor Gold® – una lega più resistentedel tradizionale oro rosso – con quadranti Silver Moon o Obsidian black.

Di particolare rilievo sono i cristalli zaffiro glassbox su entrambi i lati dell’orologio e i suoi quadranti con un’eccezionale profondità visiva. Ciò «è dovuto all’applicazione di 15 strati di vernice trasparente, finemente molati e poi lucidati per ottenere una finitura lucida», specifica la maison.

Un modello eccezionale

Dopo questo succulento antipasto, è il momento della portata principale: il Portugieser Calendario Eterno di IWC. «Presentiamo un orologio dotato di un programma meccanico che è più che mai parte del futuro – spiega Franziska Gsell, Chief Marketing Officer di IWC Schaffhausen – e la collaborazione con Brian Cox è un vero vantaggio. Brian sa come mettere in parole semplici fatti scientifici complessi. Sa come ispirare, coinvolgere e intrattenere il pubblico. Il suo aiuto è essenziale per dimostrare la straordinaria natura del Portugieser Calendario Eterno».
Il modello è eccezionale sotto più punti di vista. Giudicate voi stessi. Oltre a distinguere le diverse durate dei mesi su un ciclo di quattro anni, il Portugieser Calendario Eterno tiene conto anche delle complesse regole del calendario gregoriano, che prevedono che solo gli anni secolari divisibili per 400 siano bisestili.
Un nuovo ingranaggio tarato su 400 anni, fa sì che il calendario ignori automaticamente tre anni secolari bisestili ogni quattro secoli, un evento che si verificherà nel prossimo 2100. In altre parole, l’orologio calcolerà correttamente l’anno bisestile fino al 3999, poiché non è ancora stato deciso ufficialmente se il 4000 sarà un anno bisestile o meno. Un’altra caratteristica fondamentale di questo segnatempo è l’indicazione estremamente precisa delle fasi lunari. Grazie a un nuovo riduttore con tre ruote intermedie, l’indicazione Double Moon™ si discosta dal corso della luna di un solo giorno dopo 45 milioni di anni. Senza dubbio, IWC ha un certo senso di «eternità meccanica».

Christophe Roulet

 

 

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