È ufficiale: lo yuan cinese ottiene lo status di valuta di riserva del Fondo Monetario Internazionale

Senza clamori, ma segnando un traguardo importante per la Cina, lo yuan è diventato valuta di riserva: il 1°ottobre, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha ufficialmente incluso la valuta cinese nel paniere di valute utilizzato per i suoi diritti speciali di prelievo, insieme a dollaro USA, euro, yen e sterlina britannica.

La decisione di approvare l'inserimento dello yuan presa dall'FMI lo scorso novembre ha fatto notizia ed è giunta nel corso di un anno difficile per la valuta e per i mercati finanziari cinesi. Negli ultimi mesi, è tornata una calma relativa sui mercati: lo yuan ha continuato a perdere terreno contro le principali valute, ma in modo più graduale e ordinato rispetto alle svalutazioni improvvise avvenute nell'agosto 2015 e a inizio 2016. Inoltre, il mercato azionario cinese ha in gran parte recuperato i forti ribassi registrati all'inizio dell'anno.

Nonostante la fase turbolenta vissuta negli ultimi 12 mesi, la promessa insita nella decisione dell'FMI si sta gradualmente realizzando: la presenza della Cina sui mercati globali dei capitali è in aumento. A inizio 2016, la Cina ha annunciato che avrebbe aperto il suo mercato obbligazionario interbancario agli investitori esteri molto prima di quanto ci si aspettasse. Le azioni cinesi sembrano essere destinate a entrare nell’indice MSCI dei mercati emergenti azionari nel giro di un anno o due. Ora che lo yuan ha ottenuto lo status di valuta di riserva, è probabile che venga utilizzato maggiormente nelle future transazioni internazionali.

Prospettive per la Cina

Per quanto riguarda l'anno a venire, prevediamo che la tendenza attuale proseguirà: verranno compiuti ulteriori progressi in materia di riforma dei mercati finanziari in un contesto di rallentamento della crescita e persistente svalutazione dello yuan. Il nostro scenario di base anticipa un'espansione del PIL intorno al 6,4% nel 2016 e al 5,75-6,25% nel 2017 nonché un graduale arretramento dello yuan nei confronti del dollaro USA nei prossimi 12 mesi.

A quel punto, la Cina tornerà nuovamente sotto i riflettori poiché nell'autunno del 2017 si aprirà il 19°Congresso nazionale del partito comunista, che si tiene ogni cinque anni. Il Congresso nazionale del prossimo anno avrà probabilmente un profondo impatto sul potere, sulla classe dirigente e sulle politiche della Cina.

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