Commenti (25)

@vaccaroluigi
marco simoncelli era sicuramente un ragazzo simpatico, genuino e con una bella anima. ieri ho rivisto la sua intervista al chiambretti night, dove affermava che ara diventato un sex-simbol solo dopo aver vinto.
La frase è illuminante per spiegare la retorica esagerata che ha accompagnato la sua morte.
accanto agli affetti sinceri che ha provocato la sua persona c'è tutto ciò che è stato indotto dal suo essere UN FENOMENO MEDIATICO. Anche i commenti di Vaccaroluigi peraltro vanno spiegati così. sono anche loro in parte sinceri e veri in parte gonfi di retorica.

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@vaccaroluigi 2
quando in diretta ho visto l'incidente, a parte la reazione fisica che mi ha preso, ho pensato subito che non si può morire a 24 anni per un'idiozia come una corsa in moto. e vado in moto, seguo gli sport motoristici etc. etc.
Infatti trovo allucinanti molti commenti o slogan tipo:
ha tenuto aperto fino alla fine...
era un generoso forse per questo è morto (addirittura del padre, ma forse è in confusione e a lui va tutto il mio affetto).
Ho letto addirittura: se avesse saputo che sarebbe stata la sua ultima gara sarebbe salito in sella comunque.
Voglio credere di no. Voglio pensare che Marco era intelligente e se avesse avuto il minimo sentore di ciò che gli stava capitando l'avrebbe evitato. Ma lui era imbevuto di tutta la retorica che lo ha accompagnato alla morte. davvero non ha valutato che rimanere aggrappato a quella moto invece di lasciarsi andare poteva costargli la vita. l'ha fatto istintivamente, perchè così gli hanno insegnato da quando ha 9 anni.

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"La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata."

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Siamo alle arene dei gladiatori, una finanza che organizza i giochi come gli imperatori di un tempo e un popolo delirante che eccita all'assassinio per il proprio godimento.
Chi muore è il gladiatore.

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Solo un piccolo saluto "Ciao adorabile e simpatico trucciolo"

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Ho avuto l’occasione di vedere la cerimonia in TV.
Volevo ringraziare quegli uomini in jeans e giubbotto, quelle donne senza lustrini e fronzoli, quei ragazzi e ragazze sventolanti una bandiera o indossanti una tuta o una t-shirt, quelle mamme e papà, quei figli, quegli amici ed amiche, quei campioni di ieri e di oggi che, tutti insieme, hanno oggi saputo dare l’esempio dell’Italia vera e voluto degnamente onorare, come un proprio figlio, un giovane campione che ci ha fatto onore nel mondo intero.
Alla famiglia vorrei solo dire: grazie per averci dato Marco.

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Grazie a te storiavera per avermi fatto leggere il tuo messaggio.
E' proprio così.
Grazie Paolo, Grazie Rossella.
Nell'immenso dolore per la morte di vostro figlio, avete dato a tutti noi un'immensa lezione di vita.

7p

Addio grande SIC e che da lassù tu possa continuare ad aiutare i bisognosi con la bontà e la disponibilità che ti hanno sempre contraddistinto.

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Sarò crudo sperando di non essere frainteso. Questa enfasi mediatica serve solo a preparare la bara a tanti altri giovani.
Questo povero ragazzo è morto per nulla, per una sciocchezza, per divertire un pubblico di sciocchi vuoti e alienati che lo applaudivano per una smanettata in più e per fare fare business alla casa per cui correva, così come tutti i piloti che sono morti e gli altri che moriranno, per nulla di esaltante o di socialmente utile.
Invece di esaltare le figure di chi muore sul lavoro per mantenere la famiglia, del carabiniere che muore si anche per lo stipendio ma che nello stesso tempo aiuta gli altri e difende i deboli, si esalta la figura di uno che faceva una cosa sciocca, lo si idolatra e si spingono i giovani a mettere a rischio la propria vita per una cosa sciocca.
I media hanno responsabilità nella morte di questo giovane e degli altri che inevitabilmente lo seguiranno spinti da un pubblico delirante.
Marco è stato assassinato da un delirio idolatra collettivo.

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Purtroppo non posso risponderti come vorrei perchè mi censurerebbero.

Stai veramente delirando,si vede che non sei appassionato di moto ne di vita,sciocco vuoto e alienato sarai te e il resto sarebbe anche per me,da censura.

Chi è veramente addolorato per la morte di Marco dovrebbe disertare queste piste, dovrebbe rifiutarsi di comprare qualsiasi moto prodotta da una casa che mette le proprio moto in pista, dovrebbe spegnere la televisione che trasmette queste corse, dovrebbe boicottare i prodotti degli sponsor.
Chi non fa questo non è per nulla addolorato della morte di Marco e cerca altri morti per potere morbosamente discutere dell' evento.

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Si insegni ai giovani che se proprio debbono mettere a rischio la propria vita lo facciano che cose serie, che valgono, non per la popolarità, per diventare idoli, non solo per i soldi.
Quelli che mettono a rischio la propria vita per questo sono sconsiderati, ingannati, oppure sono talmente incoscienti e pieni di sé che credono che certe cose succedano agli altri perché loro sono più potenti degli altri.
O sono consapevolmente suicidi o sono nel pieno del delirio di onnipotenza.
Quelli che preparano queste gare, gli sponsor, quelli che esaltano queste figure eccitano al suicidio per il proprio divertimento.
Quello di Marco non è stato un incidente, è stato un assassinio.
Chissà quanti giovani sconosciuti nelle strade muoiono per imitare, questi idoli fabbricati per fare business da irresponsabili che se ne fregano della vita degli altri, come gli stilisti che fabbricano anoressiche o certi produttori che fabbricano prostitute incantando con un mondo falso e vuoto.

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BRAVO!

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