Grande confusione sotto il cielo dei prezzi delle case italiane nel 2008. Le previsioni, per così dire, spaziano. Da -5 a + 6 per cento. Il Sole24Ore.com ha tracciato un quadro complessivo sentendo un ampio ventaglio di addetti ai lavori del settore immobiliare.
Dopo i dati diffusi ieri da Nomisma di mercoledì con una previsione per il 2008 della crescita dei prezzi del 2,5-3% (o del 3,8-6% tenendo conto delle principali variabili macroeconomiche), uno studio realizzato dall'Eurispes per la Borsa Immobiliare di Roma, azienda speciale della Camera del Commercio capitolina, ha previsto un calo a livello nazionale compreso fra l'1 e il 3% (mentre per quest'anno i valori dovrebbero mostrare una sostanziale tenuta con lievi incrementi dell'ordine dello 0,7-0,9%).
Dati sorprendentemente contrastanti. E le cose non cambiano se si confrontano gli outlook di altre primarie società specializzate.
Partiamo dai principali network immobiliari: Remax Italia per voce del suo presidente Dario Castiglia prevede per il 2008 una crescita dall'1,5 % in su, anche se in alcuni casi ci potrebbe avere una situazione di stabilità dei prezzi. Grosso modo quanto prevede l'ufficio studi del gruppo Ubh per cui la crescita dovrebbe essere dell'1,5-2,5 per cento. E se Tecnocasa non ha ancora un dato di sintesi, Gabetti in prima battuta (l'ufficio studi sta elaborando le stime definitive) parla di un –5%.
Più ottimista il Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l' edilizia e il territorio) che per bocca del suo direttore tecnico Lorenzo Bellicini parla di una variazione del –2/ –3%. "Normalmente – spiega Bellicini - ci vuole circa un anno da quando si ferma la domanda di abitazioni a quando si registra il calo dei prezzi . Tenendo conto che già nel primo semestre di quest'anno il calo del numero di compravendite è stato pari al 3,5% e può diventare il 6% su base annua, la discesa delle quotazioni medie nazionale dovrebbe iniziare a partire dal prossimo marzo-aprile".
Ancora più ottimista Scenari immobiliari che nel suo European outlook 2008 dello scorso settembre prevede invece una crescita media dei prezzi delle abitazioni del 3,5 per cento.
Tra i proprietari di immobili l'anno prossimo ci saranno quelli che venderanno la casa molto più tardi rispetto ai propri desideri, quelli che decideranno di accontentarsi di un prezzo inferiore e altri che ritireranno l'immobile dal mercato. La proporzione tra queste tre tipologie di venditori avrà inevitabilmente un riflesso sui prezzi degli immobili.
Per il presidente della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) l'allungamento dei tempi di vendita avrà senz'altro ripercussioni sui prezzi per il 2008 ma non se la sente di quantificare la tendenza in percentuale. Per l'altra grande federazione, la Fimaa (la Federazione italiana mediatori agenti d'affari), secondo il modello elaborato da Stefano Stanzani, responsabile dell'Ufficio studi di Fimaa, i primi sei mesi del 2008 si chiuderanno con prezzi stabili oppure a quota -0,25% qualora a gennaio la Bce alzi il tasso di sconto dello 0,25%. Su base annua invece il calo previsto è dell'1% a cui bisognerà aggiungere le dinamiche "emozionali" di venditori e compratori.
Bellicini, in conclusione, aggiunge che il mercato dell'usato di fatto è fermo da due anni da quando che le compravendite sono state di fatto trainate dalla vendita di nuove costruzioni che, se di solito rappresentano dal 18 al 25% del mercato, negli ultimi tempi hanno raggiunto un picco del 40%.
