Bolletta con scossa per le famiglie: in dieci anni hanno visto triplicare, a parità di consumi, il conto di elettricità e gas. Dieci anni fa una famiglia media spendeva 476 euro per l'energia, l'anno scorso ne ha sborsati 1.500: più del triplo. Un vero salasso per le famiglie italiane il cui reddito negli ultimi sette anni, come rileva Banca d'Italia, è aumentato, in termini reali, soltanto dello 0,96 per cento.
Più in dettaglio: secondo i calcoli dell'Autorità, per una famiglia residente con un consumo di 2.700 chilowattora l'anno e con un contatore di tre chilowatt, la bolletta media annua, al lordo delle imposte, è cresciuta dai 276 euro del '97 ai 420 dell'anno scorso. Ma se si tiene conto anche del gas allora le cose cambiano: per una famiglia tipo, con un consumo di 2.700 chilowattora l'anno e 1.400 metri cubi di gas, la fattura energetica stimata si avvicina ai 1.500 euro. A cui però bisogna aggiungere 58 euro l'anno (di cui 40 per il gas) in seguito all'ultimo aggiornamento disposto dall'Autorità per aprile-giugno.
E per fortuna che i consumi medi di elettricità delle famiglie sono rimasti pressoché stabili, intorno ai 2.600-2.700 chilowattora l'anno, nonostante i totem del terzo millennio: condizionatori, computer, stampanti, dvd, Tv a schermo piatto. La differenza l'hanno fatta i consumi crescenti di gas: lo scaldabagno elettrico è diventato a gas e la stufetta elettrica è stata soppiantata dalla caldaia a metano (articolo a destra).
Il mutamento di stile di vita degli italiani lo si rileva dal termometro dei consumi elettrici: per esempio dalle punte di massimo consumo schizzate all'insù sia in inverno che in estate. Dal 2000 la forbice aperta dalle punte di massimo fabbisogno elettrico (vedi grafico a destra) indicava un divario di 2mila megawatt a favore dell'inverno. Grazie al boom dei condizionatori (quelli di classe energetica A sono meno del 30%) la forbice si è chiusa in tre anni, anche se la punta di fabbisogno è balzata di 6mila megawatt. Dal 2003 i picchi estivi e invernali si sono inseguiti sempre all'insù fino al massimo storico dello scorso dicembre: quasi 57mila megawatt, lo stesso del picco estivo. "Merito" dei 9 milioni di condizionatori installati in Italia, una parte dei quali dotati di pompa di calore per l'inverno. Certo in Italia il ricorso ai condizionatori non è così spinto come negli Usa, ma il trend è quello: la domanda di condizionatori è cresciuta del 17% nel 2007 e quest'anno aumenterà ancora a due cifre.
Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione, segnala che la domanda di punta è aumentata di circa 10mila megawatt. E a ogni grado di temperatura in più, al di sopra dei 25, corrisponde un aumento dei consumi elettrici di circa 500 megawatt: una centrale di media-piccola dimensione. È in atto, secondo il gestore, un forte mutamento degli stili di vita, soprattutto se si tiene conto che la crescita economica nel decennio è stata modesta. E i consumi domestici rimarranno stabili anche nei prossimi anni? Per Terna sono destinati a crescere, anche se a piccoli passi. Si stima che la domanda domestica crescerà dai 67,7 miliardi di chilowattora del 2006 ai circa 72 del 2011, con un mini-balzo del 6,2%. Fino al 2017 invece la crescita media annua sarà dell'1,2 per cento.
E i prezzi? Qui le scuole di pensiero si dividono. Sta di fatto che dal gennaio 2007 a oggi il prezzo del petrolio, a cui sono agganciate le nostre bollette, è raddoppiato. Un barlume di speranza viene da Paolo Scaroni, ad di Eni: nel 2012 l'oro nero potrebbe scendere sotto i 60 dollari al barile. Nel dubbio che questo evento si realizzi, una buona notizia: l'Autorità sta definendo i meccanismi di tutela sociale che riguardano cinque milioni di famiglie. Verrebbero distribuiti nelle bollette del l'elettricità bonus per circa 300-400 milioni alle famiglie in difficoltà economica e a chi è costretto a utilizzare macchinari energivori per terapie salvavita. La cattiva notizia è che il bonus annuo potrà arrivare fino a un massimo, per le famiglie più numerose, di 120 euro.