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Non crede che, con l'aria di neo-protezionismo che tira nel mondo, qualsiasi gesto di buona volontà cinese finirebbe comunque per scontrarsi con il supremo "interesse nazionale" di questo e di quel Paese?
Probabilmente sì. Ma con modalità diverse rispetto al passato. Proprio perché c'è la crisi, infatti, oggi i politici dei grandi Paesi del mondo non possono permettersi di alimentare sfiducia sulla globalizzazione. Per questa ragione, le tensioni protezionistiche anti-cinesi non si trasformeranno in scontri frontali, ma nella costruzione caso per caso di barriere di carattere tecnico.
Lo vedremo presto. Entro fine mese, si saprà come andrà a finire la partita di International Lease Finance. Secondo lei, China Investment Corporation ce la farà ad acquistare la divisione leasing aeronautico dell'Aig?
Sarei felice, ma non credo proprio. Si tratta di un'operazione troppo importante, una di quelle su cui scatta automaticamente la clausola del supremo "interesse nazionale". Penso che l'Amministrazione Obama non abbia alcuna voglia di finire subito sotto accusa per aver venduto al fondo sovrano cinese un pezzettino dell'economia americana.