«Abbiamo aspettato di capire cosa c'era in questa Finanziaria e oggi esprimiamo un giudizio di insufficienza di quanto è stato fatto in modo molto chiaro e netto, chiedendo che i capitoli per noi fondamentali a dare competitività alle imprese vengano rifinanziati». Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Finanziaria a Palazzo Madama.
Tra le azioni che per Confindustria occorre mettere in campo ci sono: il finanziamento di Industria 2015 (il disegno di legge sulla nuova politica industriale varato dal governo il 22 settembre 2006, le cui previsioni sono state recepite dalla Legge Finanziaria 2007) per 300 milioni l'anno. E poi il sostegno a Ricerca e innovazione, l'aumento per il 2010 dello stanziamento previsto di 280 milioni di euro per il fondo di garanzia per le pmi, la proroga al 2010 del bonus fiscale per la patrimonializzazione delle imprese. «Tutti punti essenziali - ha detto la leader degli industriali - per dar vita a un disegno di politica industriale che possa aiutare il nostro sistema produttivo a uscire prima possibile da questa crisi, ma soprattutto a uscire in modo più forte».
«Oggi ci troviamo su un crinale stretto - ha proseguito - da una parte abbiamo il problema del debito pubblico (salito a nuovi picchi come ha certificato Bankitalia) che limita l'azione del governo e dall'altra c'è l'assoluta consapevolezza sul fatto che dobbiamo intervenire per sostenere i primi segnali di miglioramento della congiuntura che sono ancora deboli». «Abbiamo anche avuto un atteggiamento di responsabilità - ha aggiunto - comprendendo che nella prima fase della crisi ci fosse una concentrazione di fondi sui temi sociali», ma oggi vediamo «un'insufficienza di alcune cose che chiediamo con determinazione».
Parlando delle previsioni contenute nella Finanziaria 2010, la leader degli industriali ha riconosciuto che i numeri «sono assolutamente in linea con il nostro Centro studi». E certo sul quadro dell'economia non c'è da stare allegri: «Ci vorranno almeno tre anni per tornare ai livelli di crescita del 2007».
Anche il tema dei dei Tremonti bond è stato oggetto di riflessione. Sarebbe un «peccato» ha detto, se questi strumento ideati per le banche, affinchè queste sostenessero le imprese e che alcuni istituti hanno rifiutato (tra cui i big UniCredit e Intesa Sanpaolo ndr.), non andassero in qualche modo alle aziende italiane. Il presidente di Confindustria ha poi ribadito la richiesta che almeno «parte di questi bond siano utilizzabili per dare credito alle imprese.
Emma Marcegaglia è intervenuta in giornata anche nel dibattito sulle pensioni, dopo il botta e risposta tra Mario Draghi e il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «La nostra posizione sul tema è nota - ha detto - pensiamo che si possa fare di più» anche se sono stati fatti passi avanti con il decreto anticrisi varato dal Governo nei mesi scorsi». Gli adeguamenti entreranno in funzione dal 2015 con una sorta di meccanismo di stabilizzazione ha fatto notare. Si dovrà riflettere se farlo entrare in funzione prima ma qualche passo in avanti è stato fatto».