Gli 800 milioni del piano Romani-Brunetta per il superamento del «digital divide» e che da tempo attendono di essere sbloccati dal Cipe sono stati sostanzialmente congelati in attesa della fine della crisi, «perché il governo ha cambiato l'ordine delle priorità». Lo ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, che, in merito all'ipotesi avanzata dal vice ministro alle Comunicazioni Paolo Romani di ricorrere al mercato finanziario se i fondi pubblici non saranno disponibili, ha commentato: «Faremo l'uno e l'altro».
Lo stanziamento, ha spiegato Letta nel corso della conferenza stampa dedicata alle Giornate di studio marconiane, organizzate per celebrare il centenario della consegna del Nobel per la Fisica a Guglielmo Marconi, era stato previsto «prima dell'avvento della crisi», ma in seguito il governo «ha voluto fare una riflessione in funzione della diversa scala di priorità. Abbiamo dovuto riconsiderare le cose per dare la precedenza a questioni come gli ammortizzatori sociali», perché «l'occupazione è la nostra principale preoccupazione». I fondi, ha comunque sottolineato Letta, «stanno lì, non sono stati spesi nè sciupati: una volta usciti dalla crisi si potrà riprendere l'ordine della priorità, e la prima sarà la banda larga».