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7 novembre 2006

Telecom premiata dal mercato per l'ipotesi Tim Brasil, Goldman taglia il target price

Al.An.

La Borsa premia Telecom il giorno dopo la trimestrale, soprattutto per l'ipotesi di cessione della filiale brasiliana del mobile, per la quale sono state avanzate due offerte - si parla dell'iberica Telefonica e della messicana America Mòvil (che non ha commentato i rumor) del multimiliardario Carlos Slim Helù, terzo uomo più ricco del mondo secondo il magazine Forbes - ed è stato ipotizzato un prezzo intorno ai 6,5 miliardi. In ordine sparso le analisi delle banche d'affari: Merrill Lynch ha rivisto al rialzo il target price: 2,5 euro per azione e conferma della raccomandazione "buy"; Goldman Sachs, invece, ha ridotto il target price delle ordinarie a 1,85 euro da 1,89, e ha portato quello delle risparmio a 1,67 da 1,70 euro, con giudizio esattamente agli antipodi: "sell". Da parte dell'agenzia di rating Moody's, infine, il rating "Baa2" con prospettive stabili non sarebbe da cambiare nel breve periodo, neanche a fronte della possibile vendita di Tim Brasil.

A Piazza Affari il titolo ha navigato con il vento in poppa chiudendo al +1,54%, ovvero 2,4075 euro, sotto il massimo intraday di 2,425 euro che non veniva toccato da sei mesi. Elevati gli scambi con oltre 190 milioni di pezzi passati di mano contro la media dell'ultimo mese, pari a 135 milioni.

La causa della bocciatura controtendenza di Goldman sta nella non scintillante trimestrale del gruppo presentata lunedì, pur giudicata in linea, ma soprattutto nella possibilità che si faccia cassa proprio con Tim Brasil, divisione che assicura la crescita dei ricavi e attenua l'erosione dei margini della capogruppo. Goldman Sachs, quindi, ha aggiunto che non sono state date indicazioni o tempi su un eventuale riduzione del dividendo che da sempre alimenta a monte Olimpia e la controllante Pirelli. Troppo lievi, peraltro, i ritocchi all'utile netto atteso (al rialzo a 0,15 euro per azione dal precedente 0,14 per il 2006). Secondo Goldman, tuttavia, una spinta rialzista alle stime e al rating potrebbe venire dal possibile ammorbidimento delle forze concorrenziali in Italia come dai costi inferiori che, rispetto altri operatori di telecomunicazioni europei, Telecom dovrà affrontare per lo sviluppo delle infrastrutture digitali Vdsl, grazie all'esistenza di una rete di fibra ottica abbastanza estesa.

Nel corso dei primi nove mesi del 2006 i ricavi del gruppo Telecom Italia ammontano a 23,1 miliardi di euro con un incremento del 5,2% rispetto ai primi nove mesi del 2005. Invece il risultato operativo ammonta a 5.621 milioni di euro, in flessione del -4,5% rispetto ai primi nove mesi del 2005. Un risultato effetto, ha spiegato la società, «dell’incremento degli ammortamenti dovuto anche agli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture di rete e di supporto al business». L’utile netto consolidato è pari a 2.376 milioni di euro e registra una flessione del 9,4% rispetto ai primi nove mesi del 2005 (2.625 milioni di euro).



 

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